DIRITTO E REATI SOCIETARI

Cancellazione della società dal registro delle imprese in corso di causa: non costituisce rinuncia tacita al diritto litigioso

Cassazione civile, Sezione I, Ordinanza n. 16607 del 14 giugno 2024. Parole chiave: cancellazione volontaria dal registro delle imprese – rinuncia in corso di causa – cessazione della materia del contendere – remissione del credito – volontà remissoria – Massima: “La mera cancellazione di una società dal registro delle imprese non può, di per sé sola, per la sua evidente equivocità, reputarsi sufficiente a dedurne la remissione del credito fatto valere in giudizio, la quale deve essere, invece, allegata e provata con rigore da chi intenda farla valere, dimostrando tutti i presupposti della fattispecie, ossia la inequivoca volontà remissoria e la destinazione dichiarazione ad uno specifico creditore. Ne consegue che, in difetto di altri indici univoci sulla volontà remissoria, può…

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Responsabilità penale dell’amministratore nelle società e posizione di garanzia

Considerate le complesse dinamiche giuridiche costituenti il “timone” del modo dell’Impresa verrà dato ampio spazio al diritto penale dell’impresa. Inizieremo, con un primo articolo ove verrà tratto il delicato tema dei “doveri dell’Amministratore delle Società” connessi alla sua posizione di garanzia. Nelle successive pubblicazioni, verranno affrontati gli aspetti tipicizzanti la responsabilità penale degli amministratori privi di deleghe ed approfondite le problematiche sottese alla responsabilità concorsuale di natura omissiva che, all’evidenza, costituisce l’insidia maggiore per chi, seppur non direttamente coinvolto nell’attività gestoria della Società, in occasione di un fatto reato, ometta di agire per impedire l’evento. È d’uopo, pertanto, tracciare il perimetro normativo entro il quale sviluppare il nostro ragionamento circa i comportamenti che gli Amministratori dovrebbero tenere al fine di…

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Violazione dell’obbligo di rendiconto e esclusione del socio amministratore dalla società semplice

Cassazione civile, Sez. I, Ordinanza, 10 giugno 2024, n. 16043 Parole chiave: Società – Società semplice – Amministratori e consiglio di amministrazione – Obbligo di rendiconto Massima: “Nella società semplice, la legge riconosce a tutti i soci il diritto di amministrare e, nel caso in cui alcuni si astengano dall’amministrare affidando la gestione agli altri, essi mantengono comunque il diritto di ricevere tutte le informazioni inerenti allo svolgimento degli affari sociali. Pertanto, la violazione dell’obbligo di rendiconto può costituire una grave inadempienza delle obbligazioni derivanti dal contratto sociale che incide sull’affectio societatis e legittima l’esclusione del socio-amministratore.” Disposizioni applicate: art. 2261 c.c.; art. 2286 c.c.; art. 2287 c.c. Nel caso di specie, essendo stato escluso il socio-amministratore di una società…

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La responsabilità degli amministratori senza delega per i danni arrecati dagli amministratori delegati

Cassazione civile, Sezione I, Ordinanza n. 10739 del 22 marzo 2024. Parole chiave: responsabilità degli amministratori – amministratore senza delega – amministratore con delega – segnali d’allarme – informazioni – obbligo informativo – negligenza – inadempimento – Massima: “L’amministratore privo di delega che, pur a fronte di segnali di allarme, come la mancata trasmissione di qualsivoglia informazione dovuta, quanto meno, nel termine minimo di sei mesi previsto dall’art. 2381, comma 5°, c.c., abbia per negligenza trascurato di chiedere ulteriori o più dettagliate informazioni ai delegati o che, prima ancora, abbia omesso di denunciare l’inadempimento degli amministratori delegati al dovere di fornire le relazioni informative periodicamente dovute, risponde, in solido con chi l’ha compiuto, dei danni arrecati alla società ed ai…

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La fusione con altre società e la legittimazione a proporre appello

Cassazione civile, Sez. III, Ordinanza, 21 marzo 2024, n. 7711 Parole chiave: Società – Appello civile – Legittimazione attiva e passiva – Fusione – Sussistenza – Prova del titolo successorio Massima: “La società risultante dalla fusione, con altre, della società originariamente convenuta in giudizio, che sia anche conferitaria di un ramo d’azienda, è legittimata a proporre appello in luogo della società incorporata, parte del giudizio di primo grado e cedente del ramo d’azienda, non solo per effetto della intervenuta fusione, ma anche per effetto della cessione, assumendo così una duplice legittimazione, quella di successore a titolo universale, che le deriva dalla fusione, e quella di successore a titolo particolare, che le deriva dalla cessione di ramo d’azienda, con la conseguenza…

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Successione degli ex soci nel processo alla società estinta

Cassazione civile, Sez. I, 2 aprile 2024, n. 8633 Parole chiave: Società – Società cedente – Diritto controverso – Trasferimento a titolo particolare in corso di causa – Estinzione – Scioglimento – Ex soci – Litisconsorzio – Legittimazione processuale Massima: “Nel caso di trasferimento a titolo particolare per atto inter vivos del diritto controverso in corso di causa, gli ex soci della società cedente estinta sono successori a titolo universale ai sensi dell’art. 110 cod. proc. civ. nella posizione meramente processuale della società estinta, parte originaria legittimata ex art. 111 cod. proc. civ. a proseguire il giudizio, e perciò essi pure legittimati, indipendentemente dalla circostanza che essi abbiano goduto, o no, di un qualche riparto in base al bilancio finale…

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L’usufruttario di quote sociali ha diritto alle somme ricavate dalla liquidazione volontaria della società

Cassazione civile, Sezione V, Sentenza n. 11170 del 26 aprile 2024.   Parole chiave: contribuente – usufrutto – usufruttario – socio nudo – liquidazione – estinzione – cancellazione – utili – dividendi – residuo attivo – società a responsabilità limitata – capitale – massa patrimoniale – Massima: “Nel caso in cui la quota sociale di una società a responsabilità limitata sia costituita in usufrutto, le somme ricavate dalla liquidazione volontaria della società, costituenti un utile per la parte che eccede il prezzo pagato per l’acquisto o la sottoscrizione delle quote, spettano all’usufruttuario, con la conseguenza che il rapporto d’imposta avente ad oggetto tale utile sorge, ad ogni effetto, tra l’amministrazione e l’usufruttuario”. Disposizioni applicate: artt. 1014 c.c. e 47 Tuir…

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Il decorso della prescrizione dell’azione di responsabilità contro gli amministratori di S.r.l.

Corte di cassazione, Sez. I, 29 marzo 2024, n. 8553, Pres. Ferro, Rel. Amatore Parole chiave Amministratori – Responsabilità – Prescrizione – Termine – Decorrenza Massima: “L’azione di responsabilità dei creditori sociali nei confronti degli amministratori di società, pur quando promossa dal curatore, è soggetta a prescrizione quinquennale che decorre dal momento dell’oggettiva percepibilità, da parte dei creditori, dell’insufficienza dell’attivo a soddisfare i debiti (e non anche dall’effettiva conoscenza di tale situazione)”. Disposizioni applicate Art. 2949 c.c. (prescrizione in materia di società), art. 5 l.fall. (stato d’insolvenza) CASO Una S.r.l. viene dichiarata fallita. Il curatore del fallimento esercita un’azione di responsabilità contro gli amministratori e i sindaci della società. Il Tribunale di Roma condanna sia gli amministratori che i sindaci…

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La circostanza che la condotta illecita degli amministratori preceda la nomina dei sindaci non esclude il loro inadempimento qualora questi avrebbero potuto limitarne gli effetti dannosi

Corte di Cassazione, Sez. I, ordinanza n. 3922 del 13 febbraio 2024. Parole chiave: Società; Mala gestio; Amministratori; Sindaci; Nomina; Vigilanza; Inadempimento; Durata; Protrazione degli effetti; Perduranza degli obblighi. Massima: “Gli obblighi di vigilanza dei sindaci permangono anche successivamente alla condotta illecita degli amministratori, qualora gli effetti di tale condotta perdurano nel tempo. Pertanto, anche i sindaci di nuova nomina devono compiere gli atti idonei a limitare gli effetti dannosi degli atti degli amministratori, essendo la loro condotta omissiva valutabile come inadempimento”. Disposizioni applicate: 1460 c.c.; 2403 c.c. Il caso in esame sorge in relazione ad un procedimento in materia fallimentare in cui il Tribunale di Como ha ammesso il credito professionale dei Sindaci nei confronti della società fallita. Infatti,…

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Il giurista d’impresa e le sue diverse declinazioni

Il giurista d’impresa e le sue diverse declinazioni. Dal consulente esterno al legale inserito nell’organigramma: possibilità, limiti e prospettive delle diverse figure giuridiche che assistono l’azienda nella gestione delle proprie attività Premessa Nell’ordinamento italiano non esiste una vera e propria nozione di “giurista d’impresa”. Tale dizione viene normalmente associata al “legale” (per tale intendendosi normalmente il laureato che sia anche abilitato all’esercizio della professione, pur non essendo necessariamente iscritto all’albo) che fornisca consulenza e/o assistenza ad una o più persone giuridiche. Il “giurista d’impresa” rappresenta pertanto più un fenomeno evolutivo della professione forense che un vero e proprio “prototipo di avvocato”. Il profilo del giurista d’impresa non è “ben delineato” nelle sue caratteristiche soggettive: di fatto è espressione di una…

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