IMPUGNAZIONI
Litisconsorzio necessario nell’impugnazione proposta da uno dei condebitori solidali
Cass., sez. III, 11 novembre 2025, n. 29755, Pres. De Stefano, Rel. Gianniti. Massima: “Nel giudizio di legittimità avverso una sentenza che abbia accertato la responsabilità solidale per risarcimento danni tra più condebitori (nella specie, enti pubblici, ex art. 2043 c.c. e 2051 c.c.), qualora uno dei condebitori ricorra in cassazione al fine di contestare in radice l’esistenza della propria responsabilità (l’an debeatur), ma limiti volontariamente e reiteratamente l’impugnazione al solo contraddittorio con l’altro condebitore solidale, escludendo i danneggiati (creditori) che sono stati litisconsorti necessari nel grado di impugnazione, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile. La mancata impugnazione della pronuncia di condanna nei confronti dei creditori determina il passaggio in giudicato della statuizione principale, precludendo l’esame della questione di responsabilità…
Continua a leggere...Valido l’atto d’appello con invito a costituirsi recante termini processuali errati
App. Bari, 13 ottobre 2025, Pres. Grillo, Est. Barracchia [1] Impugnazioni – Appello – Modo e termine dell’appello incidentale Massima: “Anche in presenza di un invito a costituirsi in appello entro termini processuali diversi da quelli prescritti dalle legge, non si ravvisa alcuna lesione del diritto di difesa e contraddittorio per l’appellato, ben potendo lo stesso costituirsi fino a 20 giorni antecedenti la data dell’udienza fissata nell’atto di appello”. CASO [1] La vicenda oggetto del presente commento scaturisce dall’appello proposto ex art. 702-quater c.p.c. avverso l’ordinanza che, all’esito del giudizio di primo grado (svoltosi secondo le forme del vecchio rito sommario di cognizione, ex artt. 702-bis e ss. c.p.c.), aveva pronunciato su una domanda di risarcimento del danno derivante da…
Continua a leggere...Utilizzabilità in appello di prove dichiarate inammissibili in primo grado
Cass., sez. III, 24 luglio 2025, n. 21107, Pres. Rubino, Est. Valle [1] Appello – mezzi di prova – ammissibilità. Massima: “In sede di appello, la Corte territoriale non può basare il proprio convincimento su prove già dichiarate inutilizzabili dal giudice di primo grado, senza aprire il contraddittorio tra le parti in ordine all’utilizzabilità di tali prove”. CASO [1] La decisione che si commenta scaturisce da un giudizio promosso per ottenere il risarcimento del danno subito da una persona fisica a seguito di una caduta causata da un tombino scoperto. Tale procedimento, nell’ambito del quale il Comune convenuto chiamava in causa la società gestrice dell’acquedotto, si concludeva con sentenza del Tribunale di Bari di rigetto della domanda proposta. La sentenza…
Continua a leggere...Ammissibilità di nuovi documenti nel giudizio d’appello
Cass., sez. III, 23 luglio 2025, n. 20786, Pres. Rubino Est. Guizzi [1] Appello – domande ed eccezioni nuove – nuovi documenti – ammissibilità. Massima: “Il divieto di produzione di nuovi documenti in appello, di cui al vigente testo dell’art. 345, comma 3, c.p.c., può essere superato solo ove il giudice accerti che non era possibile provvedere al tempestivo deposito nel giudizio di primo grado, per causa non imputabile alla parte, restando a tal fine ininfluente l’indispensabilità del documento ai fini del decidere”. CASO [1] La decisione che si commenta scaturisce da un giudizio promosso per ottenere da una compagnia assicuratrice il risarcimento del danno subito in conseguenza di un incidente stradale occorso mentre l’attore e una collega, terza trasportata…
Continua a leggere...Decreto di trasferimento e bene estraneo al pignoramento: confini e rimedi tra nullità e inesistenza
Cass. civ. sez. II. Ord., 15 maggio 2025, N. 13011 Mocci — Presidente, Grasso — Relatore Esecuzione forzata – Decreto di trasferimento – Art. 586 c.p.c. – Opposizione agli atti esecutivi – Art. 617 c.p.c. – Inesistenza dell’atto – Nullità processuale – Limiti oggettivi del pignoramento – Controllo del giudice dell’esecuzione – Rimedi impugnatori – Stabilità degli atti esecutivi – Tutela del debitore (artt. 586 e 617 c.p.c.) Massima: “Il decreto di trasferimento emesso ai sensi dell’art. 586 c.p.c., ancorché riferito a un bene in tutto o in parte diverso da quello oggetto del pignoramento, non è inesistente, ma soltanto affetto da invalidità, che deve essere fatta valere con l’opposizione agli atti esecutivi ai sensi dell’art. 617 c.p.c.; ne consegue…
Continua a leggere...Consulenza tecnica e discrezionalità del giudice d’appello: escluso l’obbligo di rinnovazione anche in presenza di critiche tecniche
Cass. civ., sez. III, Ord., 29 maggio 2025, N. 14286 Processo civile – Consulenza tecnica d’ufficio – CTU – Valutazione del giudice – Motivazione apparente – Motivazione implicita – Rinnovazione della CTU – Appello – Potere discrezionale del giudice – Nullità della sentenza (artt. 112; 132, comma 2, n. 4; 345; 360 n. 5, c.p.c.) Massima: “Nel giudizio di appello, il rigetto – anche implicito – dell’istanza di rinnovazione della consulenza tecnica d’ufficio non determina vizio di omessa pronuncia né nullità della sentenza per difetto di motivazione, qualora il provvedimento impugnato rechi una motivazione complessivamente idonea a rendere intellegibile il percorso logico-giuridico seguito dal giudice e dia comunque conto, anche indirettamente, delle censure tecniche svolte dall’appellante; il relativo diniego rientra…
Continua a leggere...Deduzione in cassazione del vizio di omessa pronuncia richiede un’esposizione chiara e puntuale della domanda o eccezione non decisa
Cass., sez. II, 13 maggio 2025, n. 12695, Pres. ed Est. Mocci Massima: “La deduzione del vizio di omessa pronuncia, ai sensi dell’art. 112 c.p.c., postula, per un verso, che il giudice di merito sia stato investito di una domanda o eccezione autonomamente apprezzabili e ritualmente e inequivocabilmente formulate e, per altro verso, che tali istanze siano state puntualmente riportate nel ricorso per cassazione nei loro esatti termini e non genericamente o per riassunto del relativo contenuto, con l’indicazione specifica, altresì, dell’atto difensivo e/o del verbale di udienza nei quali l’una o l’altra erano state proposte, onde consentire la verifica, innanzitutto, della ritualità e della tempestività e, in secondo luogo, della decisività delle questioni prospettatevi. Pertanto, non essendo detto vizio…
Continua a leggere...Omessa pronuncia all’esito del giudizio d’appello
Cass., sez. I, 18 aprile 2025, n. 10291, Pres. Abete, Est. Fidanzia [1] Questione implicita o assorbita in altre statuizioni della sentenza – Assenza di specifica argomentazione – Vizio di omessa pronuncia – Configurabilità – Esclusione. Massima: “Il giudice non è tenuto ad occuparsi espressamente e singolarmente di ogni allegazione, prospettazione ed argomentazione delle parti, risultando necessario e sufficiente, in base all’art. 132, n. 4, c.p.c., che esponga, in maniera concisa, gli elementi in fatto e in diritto posti a fondamento della sua decisione, e dovendo ritenersi per implicito disattesi tutti gli argomenti, le tesi e i rilievi che, seppure non espressamente esaminati, siano incompatibili con la soluzione adottata e con l’iter argomentativo seguito”. CASO [1] La curatela del fallimento…
Continua a leggere...Un caso particolare di carenza dell’interesse ad impugnare pur a fronte di soccombenza formale della parte
Cass., Sez. III, 6 marzo 2025, n. 5987 (ord.) Pres. Rubino – Rel. Rossetti Impugnazioni civili – Contratto di assicurazione sulla vita – Accertamento giudiziale del rapporto di solidarietà intercorrente tra i creditori della prestazione indennitaria – Soccombenza formale dell’assicuratore che aveva dedotto la natura parziaria dell’obbligo corrispondente – Interesse ad impugnare – Insussistenza (C.c. artt. 1173, 1292, 1306, 1310, 1314, 1919; c.p.c. artt. 37, 100, 323) [1] L’assicuratore sulla vita (per il caso di morte) che sia stato condannato a pagare l’intero indennizzo in solido ai tre beneficiari risultanti dal contratto, invece che a ciascuno di essi la frazione di indennizzo a lui spettante, non ha giuridico interesse ex art. 100 c.p.c. ad impugnare tale statuizione se non sia…
Continua a leggere...Censura in cassazione dell’art. 2729 c.c.
Cass., sez. III, 9 gennaio 2025, n. 476, Pres. Travaglino, Est. Tatangelo [1] Tutela dei diritti – Presunzioni – Presunzioni semplici. Massima: “La valutazione delle presunzioni, nell’ambito del processo civile, è soggetta a criteri che il giudice di merito deve osservare con scrupolosità. L’art. 2729 c.c. stabilisce che le presunzioni, per essere utilizzate come mezzo di prova, devono essere gravi, precise e concordanti. Questi requisiti sono indispensabili affinché gli elementi presuntivi possano essere considerati idonei a dimostrare i fatti ignoti, seguendo il criterio dell’id quod plerumque accidit. La valutazione del rispetto di tali requisiti e dell’adeguatezza delle presunzioni è un’attività discrezionale che compete esclusivamente al giudice di merito e non può essere oggetto di riesame in sede di legittimità, se…
Continua a leggere...- 1
- 2
- …
- 27
- 28
- SUCCESSIVO
