DIRITTO CIVILE
Cessazione del rapporto di apertura di credito
L’apertura di credito costituisce, nel panorama bancario, una delle operazioni attive di maggiore diffusione e rilevanza. Ai sensi dell’art. 1842 c.c., essa si configura come il contratto mediante il quale la banca – nella veste di accreditante – si obbliga a mettere a disposizione dell’altra parte – l’accreditato – una somma di denaro, per un periodo definito oppure a tempo indeterminato, riconoscendo a quest’ultimo la facoltà di utilizzarla secondo le modalità stabilite in contratto. Come osservato in dottrina, si tratta di un negozio di credito puro, nel quale l’oggetto non è tanto il godimento immediato della somma, quanto la disponibilità stessa del credito (G. Molle; G. Ferri). La giurisprudenza ha confermato tale impostazione, già con Cass. n. 69/1967, sottolineando come…
Continua a leggere...Caparra confirmatoria o acconto prezzo? La “duplice funzione alternativa”
Parole chiave Caparra confirmatoria – acconto prezzo – principio di pagamento – pagamento del duplum – duplice funzione alternativa – inadempimento contrattuale – contratto preliminare – recesso dell’acquirente – obblighi del venditore – condono edilizio – sanatoria edilizia – Cassazione civile – Sentenza 23592/2025 – responsabilità precontrattuale – art. 1385 c.c. – art. 1176 c.c. – diligenza del debitore – restituzione del doppio – commerciabilità del bene Sintesi L’importo versato, a fronte di un contratto preliminare di compravendita, dal promissario acquirente “a titolo di caparra confirmatoria e principio di pagamento” va interpretato come volto ad assolvere ad una duplice funzione alternativa: si qualificherà come caparra confirmatoria (preventiva liquidazione del danno) per il caso di inadempimento di una delle parti, oppure…
Continua a leggere...Cartolarizzazione dei crediti: l’efficacia probatoria della dichiarazione del cedente
Nel dibattito giurisprudenziale in tema di cartolarizzazione dei crediti, si pone la questione se una dichiarazione scritta e dettagliata, sottoscritta dalla società cedente e attestante l’avvenuta cessione di una specifica posizione debitoria, possa essere considerata idonea a fornire la prova della cessione stessa e dei suoi contenuti. Una parte della giurisprudenza di merito nega tale possibilità, ritenendo che la dichiarazione della cedente non possa qualificarsi come confessione, non provenendo da una parte processuale, né come documento in senso proprio, in quanto predisposta ad hoc per la lite. Si tratta, in sostanza, di una dichiarazione unilaterale priva di efficacia probatoria autonoma. In tale direzione si collocano, tra le altre, le pronunce del Tribunale di Avezzano 17 febbraio 2022, secondo cui la…
Continua a leggere...È nulla la clausola del contratto di assicurazione che esclude il diritto dell’assicurato di agire per il pagamento dell’indennizzo
Cass. civ., sez. III, 23 giugno 2025, n. 16787 – Pres. De Stefano – Rel. Rossetti Parole chiave: Assicurazione – Per conto altrui o per conto di chi spetta – Diritti dell’assicurato – Derogabilità – Esclusione – Clausola che prevede l’attribuzione dei diritti derivanti dal contratto al contraente – Nullità [1] Massima: “Nell’assicurazione contro i danni per conto altrui è nulla la clausola che neghi all’assicurato – nella specie, accordandola al solo contraente – la facoltà di partecipare alle operazioni di stima del danno e di liquidazione dell’indennizzo e, in ogni caso, il diritto di agire in giudizio per ottenerne il pagamento”. Disposizioni applicate: cod. civ., artt. 1892, 1932 CASO La proprietaria di un immobile che lo aveva concesso in…
Continua a leggere...Cessione di azienda: successione a titolo particolare del cessionario nelle posizioni giuridiche del cedente
Corte di Cassazione, Sentenza del 14 ottobre 2022 n. 30296, Seconda Sezione Civile, Presidente Giudice Dott.ssa R. M. Di Virgilio, Relatore M. Bertuzzi Massima: “Il conferimento di azienda o di un ramo di essa ad una società rientra nella figura della cessione d’azienda, e pertanto ne discende l’applicazione della disciplina prevista dagli articoli 2557 e seguenti c.c. e, nello specifico, dell’articolo 2558 c.c., in forza del quale, se diversamente pattuito, il cessionario subentra nei contratti stipulati per l’esercizio dell’azienda non aventi carattere personale. Infatti la cessione di azienda prevede la successione del cessionario d’azienda in tutti i contratti stipulati dal cedente per l’esercizio della stessa, tranne in quelli aventi carattere personale, di quelli aventi ad oggetto prestazioni già concluse o…
Continua a leggere...Anatocismo bancario: la Cassazione riafferma il primato della pattuizione espressa
La Suprema Corte, con decisione del 14 ottobre 2025 n. 27460, ha ribadito un principio ormai consolidato in materia di anatocismo bancario: a seguito della declaratoria di incostituzionalità dell’art. 25, comma 3, del d.lgs. n. 342 del 1999 e della conseguente nullità delle clausole anatocistiche inserite nei contratti di conto corrente stipulati prima dell’entrata in vigore della Delibera CICR del 9 febbraio 2000, la validità della pattuizione di capitalizzazione degli interessi presuppone un espresso accordo tra le parti, formulato nel rispetto dell’art. 2 della citata Delibera (Cass. n. 9140/2020). Per i contratti anteriori alla Delibera CICR del 9 febbraio 2000, la Cassazione ha chiarito che «è necessario che il correntista esprima la propria volontà circa l’introduzione, nel contratto, della clausola…
Continua a leggere...Contratto di comodato di bene immobile, durata indeterminata e termine per la restituzione
Tribunale di Foggia, 9 settembre 2025 Parole chiave Comodato – Immobile – Restituzione – Comodato senza determinazione di durata – Esigenze abitative – Destinazione implicita Massima: “In caso di contratto scritto di comodato a tempo indeterminato, se l’immobile è stato messo a disposizione per le esigenze abitative del comodatario e della sua famiglia (seppure questa finalità non sia stata specificata nel testo del contratto), il contratto – pur non avendo una scadenza predefinita – non può essere considerato un comodato precario, poiché la durata è implicitamente determinata dalla finalità per la quale è stato stipulato, ovvero le esigenze abitative, con la conseguenza che la richiesta del comodante di restituzione del bene immobile non può essere accolta”. Disposizioni applicate Art. 1809…
Continua a leggere...Responsabilità dell’Istituto scolastico: l’obbligo di vigilanza deve essere commisurato al grado di maturità dell’allievo
Cass. civ. sez. III, ord. 20 ottobre 2025, n. 27923 – Pres. Frasca – Rel. Guizzi [1] Responsabilità civile – Danno cagionato all’allievo – Culpa in vigilando – Maturità dell’allievo – Grado di prevedibilità della condotta (Cod. civ. 2048) [1] “La domanda di iscrizione presso un istituto scolastico e la conseguente ammissione dell’allievo generano un vincolo negoziale che impone all’istituto l’obbligo di vigilare sulla sicurezza e l’incolumità dell’alunno per tutto il tempo in cui questi fruisce della prestazione scolastica. Tuttavia, tale obbligo deve essere commisurato al grado di maturità dell’allievo, con una vigilanza decrescente al crescere dell’età e della capacità di discernimento dello stesso. La non prevedibilità della condotta dannosa posta in essere da un alunno prossimo alla maggiore età…
Continua a leggere...Fideiussione e garanzia patrimoniale del fideiussore
La fideiussione, istituto di ampia applicazione nella prassi bancaria, trova la propria disciplina negli articoli 1936-1957 del codice civile. Essa si configura come il contratto mediante il quale il fideiussore, assumendo un’obbligazione personale nei confronti del creditore, garantisce l’adempimento delle obbligazioni di un terzo (art. 1936 c.c.). Le caratteristiche essenziali della fideiussione sono l’accessorietà e la solidarietà. L’accessorietà implica che la fideiussione non possa nascere né sussistere in assenza di una valida obbligazione principale. Da essa deriva, inoltre, il diritto del fideiussore di opporre al creditore tutte le eccezioni che il debitore principale potrebbe far valere; e ancora, che la fideiussione si estingue con l’estinzione dell’obbligazione garantita, seguendo il destino del debito cui accede. La solidarietà, d’altro canto, consiste nel…
Continua a leggere...La Cassazione esclude la riduzione d’ufficio del canone locatizio per situazioni emergenziali (quali il Covid-19)
Parole chiave Locazione – locazione commerciale – Covid19 – Decreto Cura Italia – Riduzione Canone – Eccessiva Onerosità – Contratti Sinallagmatici – Buona Fede – Onere della prova – risoluzione contratto – Rimedi Contrattuali – Prestazione Eccessiva – Sproporzione Prestazioni – Emergenza Sanitaria – Misure AntiCovid Sintesi La Corte di Cassazione ha enunciato il principio di diritto destinato a dirimere i numerosi contenziosi aventi ad oggetto la richiesta di riduzione giudiziale del canone di locazione commerciale in conseguenza dell’emergenza pandemica da COVID-19. Con la sentenza 16 giugno 2025, n. 16113, la Suprema Corte ha rigettato la domanda riconvenzionale proposta da una società conduttrice, la quale — a fronte di un’intimazione di sfratto per morosità — aveva invocato l’art. 91 del…
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