MONDO PROFESSIONE

Privacy e rapporto di lavoro: come gestire (e conservare) l’account di posta elettronica dell’ex dipendente

Con specifico riferimento ai trattamenti effettuati sulla posta elettronica aziendale del lavoratore dopo la cessazione del relativo rapporto di lavoro, il Garante della Privacy, con Provvedimento n. 53 del 1.2.2018, ha, di recente, ribadito – peraltro, in un ottica di assoluta e fedele continuità con quanto già affermato in precedenti pronunce (vedasi, ex plurimis: Provvedimento n. 136 del 5.3.2015, n. 456 del 30.7.2015, n. 547 e 550 del 22.12.2016) – che, in conformità ai principi in materia di protezione dei dati personali, l’account riconducibile ad una persona identificata o identificabile deve essere rimosso al termine del rapporto lavorativo, previa disattivazione dello stesso e contestuale adozione di un sistema automatico volto ad informare i terzi ed a fornire a questi ultimi…

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L’attività di profilazione all’interno del GDPR

Con il termine “profilazione” si fa riferimento, in via generale, a quell’attività mediante la quale, a partire da informazioni relative ad un determinato soggetto, si elabora un profilo di un individuo al fine di venire a conoscenza dei suoi particolari interessi ovvero delle sue personali caratteristiche: a tal riguardo, si precisa che si tratta di un’attività la cui rilevanza (e potenziale invasività) è emersa, in particolar modo, di recente in ragione dell’avvento di sofisticate tecnologie di analisi (idonee alla raccolta ed elaborazione di un enorme quantitativo di informazioni neppure paragonabile a quello eseguibile per mezzo di modalità cd. manuali), al punto che è emersa la necessità di considerare la profilazione (ed i relativi effetti) dal punto di vista della tutela…

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Saper creare una vision in studio: le regole della leadership in ambito legal

Il futuro sta arrivando più velocemente del previsto. Questo porta anche gli studi leali a doversi interrogare sui cambiamenti necessari per evitare di rimanere indietro. Molti concentrano l’attenzione sull’organizzazione di studio, altri sulla tecnologia, altri ancora sulla strutturazione del team. Tutto giusto e tutto utile. Va ricordato, però, che i veri cambiamenti, quelli duraturi, devono partire dall’alto e coinvolgere prima di tutto la mentalità di chi è al comando. È così che la figura del dominus tradizionalmente intesa non è più sostenibile oggi. Non basta creare un gruppo di persone, per quanto organizzato, per avere una squadra. Non basta avere competenze giuridiche per essere performanti sul mercato e non basta fissare degli obiettivi per dire che si ha uno scopo…

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Presentazioni visive efficaci, come farle? Le regole per usare power point con efficacia nella professione

Sarà capitato a tutti di voi di provare un senso di smarrimento davanti a proiezioni di slide piene di testo. Avete presente quelle slide dove ogni spazio è stato utilizzato meticolosamente per farci stare dentro tutto? Tutto, questa è la preoccupazione che affligge il legale alle prese con una presentazione giuridica. Che sia una norma, che sia una sentenza, oppure un passo della dottrina, l’idea è che nel “più c’è il meno”, per cui buttiamoci dentro quanto più possibile, così non sbagliamo certamente. Il risultato lo conoscete bene: slide impresentabili, che creano un senso di oppressione e di smarrimento. Non basta. Il relatore ovviamente si accingerà a leggerle punto per punto, mostrando il lato B all’aula e generando un senso…

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I soggetti che trattano dati personali

Il personale dipendente in azienda E’ ormai noto come il Regolamento Europeo in materia di protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali nr. 679/2016 abbia posto al centro del proprio sistema regolatorio la responsabilizzazione degli operatori economici: già l’art. 5, p. 2, in tema di principi statuisce in modo estremamente chiaro che il titolare del trattamento è competente in relazione al necessario rispetto di tali principi ed “è in grado di comprovarlo.” La governance aziendale, anche in tema di sicurezza, conosce da tempo policy, regolamenti e procedure che, da un lato, sono certamente tese a formare, istruire e preparare le persone che lavorano in azienda ma, dall’altro, servono anche a documentare la consapevolezza e il concreto…

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Privacy e droni

Lo scorso luglio un attacco informatico perpetrato durante una gara di droni in svolgimento a Torino ha evidenziato in modo eclatante alcune delle tematiche cui le nuove tecnologie ci espongono ogni giorno di più  (https://www.lastampa.it/torino/2019/07/13/news/attacco-hacker-durante-la-sfida-dei-droni-la-corsa-sul-po-si-ferma-e-poi-riprende-1.36994369). I droni, infatti, sono apparecchi che possono essere utilizzati per scopi ricreativi e di svago ma anche per attività professionali o di impresa: si pensi ai tanti ragazzi che amano far decollare i propri aeromodelli nei parchi cittadini o in zone all’aperto, ma anche alle notevoli e possibili applicazioni professionali e industriali che questi velivoli consentono: nella protezione civile, nell’edilizia, nell’agricoltura e in tanti altri settori. In questi campi, dall’agricoltura allo spettacolo, dalla difesa alla manutenzione, sino alla ricerca di persone disperse, si assiste a…

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Lo Studio legale diventa azienda: i principi di organizzazione efficace

Addio allo studio classico, quello che oggi viene chiamato “studio boutique”. Potremmo partire da questa frase che a molti potrebbe sembrare provocatoria, per introdurre lo scenario che si sta presentando nel futuro delle professioni legali. Nel 2020 partirà il 5G, il mondo sarà ancora più connesso, sempre e dovunque. Ciò porterà con l’IoT (Internet delle cose) cambiamenti culturali e organizzativi ancora più veloci e profondi di quelli che abbiamo vissuto in questi anni trascorsi. Le richieste dei clienti business saranno sempre più specialistiche; la velocità di risposta sempre maggiore; la competenza multidisciplinare fondamentale; la competitività anche sul prezzo importante. Come mettere insieme tutto questo? L’unico modo è creare strutture articolate, con specialisti dei diversi settori, con una organizzazione piramidale che…

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Il cybersecurity act: i vantaggi del nuovo regolamento europeo di certificazione della cyber-sicurezza per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione

Il pervasivo utilizzo delle tecnologie digitali offre a cittadini, istituzioni e imprese, nuove opportunità di connessione, favorendo la diffusione delle informazioni e lo sviluppo di nuovi modelli di business. Tutto ciò è certo come lo è la conseguente esposizione a pesanti rischi. I così detti “cyber criminali”, come noto, tentano quotidianamente di sottrarre dati e compromettere il funzionamento dei sistemi transnazionali di comunicazione che, essendo altamente connessi, risultano particolarmente vulnerabili. L’attenzione nei confronti della cybersecurity[1] è cresciuta perché correlata alla prosperità e alla sicurezza di cittadini e imprese. Si pensi che solo nel 2016, all’interno dell’Unione Europea, sono stati registrati più di 4000 attacchi ransomware[2] al giorno e l’80%[3] delle imprese ha subito almeno un incidente di cybersecurity. Negli ultimi…

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Professione e studio digitale

La professione dell’avvocato fa ormai pienamente parte del mondo digitale; basti pensare al ruolo predominante che ha assunto il computer nella redazione degli atti giudiziari o anche nella gestione delle incombenze di studio. Per non parlare poi dell’entrata a pieno regime dei vari processi telematici, che ha in effetti reso palese quanto sia fondamentale il corretto utilizzo degli strumenti digitali ormai necessari per il corretto esercizio della professione. La stessa Corte di Cassazione, con sentenza n. 22320 del 2017 ha chiarito come non possa sostenersi che “nell’attuale contesto di diffusione degli strumenti informatici ed in ogni caso delle telecomunicazioni con tali mezzi, quello che consenta di leggere correntemente il formato di un atto notificato nel rispetto di quelle regole, corrispondenti…

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La comunicazione con i collaboratori per gestire i conflitti

Comunicare non vuol dire semplicemente saper parlare. Comunicare vuol dire saper mettere in comune. Allora la domanda seguente dovrebbe essere: cosa mettiamo in comune nella comunicazione? Sono due gli aspetti da condividere con i nostri interlocutori comunicando: il primo riguarda gli aspetti cognitivi, cioè cosa ho capito, oppure cosa penso; il secondo riguarda gli aspetti emotivi, quindi come sto e cosa provo. Dal mix di questi due mondi esce la comprensione e la condivisione. I nostri interlocutori possono così sapere direttamente da noi cosa pensiamo e come stiamo, senza dover invece interpretare e rischiare quindi di prendere cantonate. PARLATE DI VOI La prima regola in una comunicazione corretta è dunque concentrarsi su di sé, nel senso di parlare di se…

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