PROCEDURA CIVILE

Tempestività dell’eccezione di prescrizione proposta nel giudizio originario in caso di separazione di cause

Cass., Sez. III, Ord., ud. 17 aprile 2025, 18 giugno 2025, n. 16407, Pres. Frasca – Est. Spaziani. [1] Separazione di cause – Eccezione di prescrizione proposta nel giudizio originario – Valutazione di tempestività nel giudizio separato – Restituzione nel termine – Esclusione (cod. civ., art. 2938; cod. proc. civ., artt. 103, 166, 167 e 180) Massima: “In tema di separazione di cause, la tempestività dell’eccezione di prescrizione in relazione al giudizio separato è rispettata quando sia formulata tempestivamente nella comparsa di costituzione e risposta depositata nel giudizio originario, sicché, se detta comparsa è stata depositata tardivamente, è tardiva anche l’eccezione, senza possibilità di una rimessione in termini per effetto dell’eventuale rinnovazione della citazione nel giudizio separato, atteso che questo…

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Mediazione telematica a seguito di opposizione a decreto ingiuntivo e competenza territoriale dell’organismo di mediazione

Trib. Grosseto, sez. civile, sent. 4 giugno 2025, n. 458, Giudice dott.ssa Claudia Frosini Mediazione – opposizione a decreto ingiuntivo – condizione di procedibilità – competenza territoriale – modalità telematica – improcedibilità della domanda monitoria – revoca del decreto ingiuntivo opposto Massima: “La domanda di mediazione deve essere presentata presso un organismo che ha sede nel luogo in cui si trova il giudice competente per la controversia, anche qualora l’organismo abbia diverse sedi secondarie e a prescindere dal fatto che l’incontro innanzi al mediatore possa svolgersi in videoconferenza, altrimenti non produce effetti e la domanda giudiziale deve essere dichiarata improcedibile, con conseguente revoca del decreto ingiuntivo opposto”. CASO Tizio proponeva opposizione avverso il decreto ingiuntivo con il quale il Tribunale…

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Utilizzabilità in appello di prove dichiarate inammissibili in primo grado

Cass., sez. III, 24 luglio 2025, n. 21107, Pres. Rubino, Est. Valle [1] Appello – mezzi di prova – ammissibilità. Massima: “In sede di appello, la Corte territoriale non può basare il proprio convincimento su prove già dichiarate inutilizzabili dal giudice di primo grado, senza aprire il contraddittorio tra le parti in ordine all’utilizzabilità di tali prove”. CASO [1] La decisione che si commenta scaturisce da un giudizio promosso per ottenere il risarcimento del danno subito da una persona fisica a seguito di una caduta causata da un tombino scoperto. Tale procedimento, nell’ambito del quale il Comune convenuto chiamava in causa la società gestrice dell’acquedotto, si concludeva con sentenza del Tribunale di Bari di rigetto della domanda proposta. La sentenza…

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Non possono assegnarsi crediti pignorati derivanti da un contratto ceduto dal debitore esecutato a terzi

Cass. civ., sez. III, 31 maggio 2025, n. 14682 – Pres. De Stefano – Rel. Tatangelo Espropriazione mobiliare presso terzi – Pignoramento di crediti futuri e non esigibili – Ammissibilità – Condizioni – Cessione del contratto da cui derivano i crediti pignorati – Assegnazione dei crediti relativi a prestazioni eseguite dopo la cessione – Inammissibilità Massima: “Sebbene l’espropriazione mobiliare presso terzi possa riguardare anche crediti non esigibili, condizionati e finanche eventuali, purché riconducibili a un rapporto giuridico identificato e già esistente al momento del pignoramento, qualora i crediti scaturiscano da un contratto a prestazioni corrispettive a esecuzione continuata o periodica parzialmente eseguite che sia stato ceduto dal debitore esecutato (non importa se prima o dopo il pignoramento), non potranno formare…

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Scioglimento di S.r.l.: arbitrabilità dell’accertamento e inammissibilità della nomina del liquidatore in sede contenziosa

Tribunale di Milano, Sez. imprese, sentenza 6 maggio 2025 Pres. – Rel. Mambriani Arbitrato – Compromesso e clausola compromissoria – Società – Socio, in genere – Azione di responsabilità contro gli amministratori (artt. 102, comma 1,  806, 816-quater, 816-quinquies, 819-ter, 818-bis, 818-ter 829, 838-bis, 838-ter  c.p.c.; 2247, 2437, 2447, 2482-ter, 2485, 2487-bis, 2487-ter, 2908 cod. civ.) Massima: “È arbitrabile, in presenza di clausola compromissoria statutaria, la domanda del socio diretta all’accertamento delle cause di scioglimento di s.r.l. ex art. 2484 c.c., trattandosi di situazioni disponibili perché rimesse alla volontà collettiva (delibera di scioglimento, possibilità di evitarne o revocarne gli effetti); sussiste litisconsorzio necessario della società, sicché l’eccezione di arbitrato sollevata dai soci comporta la devoluzione unitaria della lite agli arbitri…

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La parte convenuta nel procedimento ex art. 696-bis c.p.c. può recuperare le spese legali e tecniche sostenute nel procedimento di consulenza tecnica preventiva, quando questa si concluda a suo favore?

Cass. civ., sez. III, 20 maggio 2025, n. 13385 – Pres. Travaglino – Rel. Fiecconi Consulenza tecnica preventiva ex art. 696-bis c.p.c. – Successiva azione di accertamento negativo promossa dal resistente – Legittimazione ad agire – Sussistenza – Interesse ad agire diverso dalla rifusione delle spese di consulenza tecnica preventiva – Necessità Massima: “Sussiste la legittimazione ad agire della parte processuale che, a chiusura del procedimento di consulenza tecnica preventiva ex art. 696-bis c.p.c., intende ottenere un accertamento negativo della sua responsabilità prospettata nell’ambito di detto procedimento, posto che la relazione di consulenza entra a fare parte del materiale probatorio idoneo a fondare il convincimento del giudice nel raffronto con le altre risultanze istruttorie acquisite; tuttavia, l’azione, per risultare ammissibile,…

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Ammissibilità di nuovi documenti nel giudizio d’appello

Cass., sez. III, 23 luglio 2025, n. 20786, Pres. Rubino Est. Guizzi [1] Appello – domande ed eccezioni nuove – nuovi documenti – ammissibilità. Massima: “Il divieto di produzione di nuovi documenti in appello, di cui al vigente testo dell’art. 345, comma 3, c.p.c., può essere superato solo ove il giudice accerti che non era possibile provvedere al tempestivo deposito nel giudizio di primo grado, per causa non imputabile alla parte, restando a tal fine ininfluente l’indispensabilità del documento ai fini del decidere”. CASO [1] La decisione che si commenta scaturisce da un giudizio promosso per ottenere da una compagnia assicuratrice il risarcimento del danno subito in conseguenza di un incidente stradale occorso mentre l’attore e una collega, terza trasportata…

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Oggetto del subprocedimento di cui all’art. 549 c.p.c. nell’espropriazione presso terzi è l’individuazione di crediti suscettibili di assegnazione forzata

Cass. civ., sez. III, 17 maggio 2025, n. 13131 – Pres. De Stefano – Rel. Fanticini Espropriazione mobiliare presso terzi – Subprocedimento di accertamento dell’obbligo del terzo – Funzione Massima: “La funzione del subprocedimento di accertamento dell’obbligo del terzo non è quella di ricostruire le vicende tra debitore e terzo suo debitore (com’era, invece, stato talora sostenuto con riguardo al giudizio di accertamento previsto dall’art. 548 c.p.c., prima delle modifiche introdotte dalla l. 24 dicembre 2012, n. 228), bensì di stabilire, al solo fine della definizione della procedura espropriativa, se il terzo debitore, in esito all’eventuale ordinanza di assegnazione del credito, possa legittimamente liberarsi pagando al creditore procedente anziché al debitore e, cioè, se e in quanto avrebbe potuto farlo…

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Decreto di trasferimento e bene estraneo al pignoramento: confini e rimedi tra nullità e inesistenza

Cass. civ.  sez. II. Ord., 15 maggio 2025, N. 13011 Mocci — Presidente, Grasso — Relatore Esecuzione forzata – Decreto di trasferimento – Art. 586 c.p.c. – Opposizione agli atti esecutivi – Art. 617 c.p.c. – Inesistenza dell’atto – Nullità processuale – Limiti oggettivi del pignoramento – Controllo del giudice dell’esecuzione – Rimedi impugnatori – Stabilità degli atti esecutivi – Tutela del debitore (artt. 586 e 617 c.p.c.) Massima: “Il decreto di trasferimento emesso ai sensi dell’art. 586 c.p.c., ancorché riferito a un bene in tutto o in parte diverso da quello oggetto del pignoramento, non è inesistente, ma soltanto affetto da invalidità, che deve essere fatta valere con l’opposizione agli atti esecutivi ai sensi dell’art. 617 c.p.c.; ne consegue…

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L’abusività delle clausole di un finanziamento ipotecario a consumatore pregiudica l’aggiudicazione a terzi dell’abitazione a seguito di vendita forzata (stragiudiziale)

CGUE, Grande Sezione, sentenza 24 giugno 2025 – Causa C-351/23 – Pres. Lenaerts – Rel. Spineanu-Matei – Avv. gen. Medina Contratti tra professionista e consumatore – Ipoteca concessa sull’abitazione familiare – Esecuzione forzata stragiudiziale – Mancata sospensione – Aggiudicazione – Impossibilità per il consumatore di ottenere l’annullamento dell’aggiudicazione per l’esistenza di clausole abusive nel contratto posto a fondamento dell’esecuzione – Contrasto con la disciplina eurounitario a tutela del consumatore – Sussistenza Massima: “Gli artt. 6 e 7 della direttiva 93/13/CEE del Consiglio del 5 aprile 1993 ostano a una normativa nazionale che consente che un’esecuzione forzata stragiudiziale di una garanzia ipotecaria concessa da un consumatore a favore di un creditore professionista su un bene immobile che costituisce l’abitazione familiare di…

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