DIRITTO CIVILE
Affitto di azienda: danni per ritardata restituzione ex art. 1591 c.c.
Cassazione civile, sez. III, Ordinanza del 06.12.2024 n. 31257, Pres. R. G. A. Frasca, Es. F. M. Cirillo Massima: “In tema di danni per ritardata restituzione di un immobile locato, la norma dell’art. 1591 c.c. – applicabile anche al contratto di affitto d’azienda in mancanza di una disposizione specifica – stabilisce che il conduttore in mora è tenuto a dare al locatore il corrispettivo dovuto fino alla riconsegna, ma non conferisce alcun rilievo alla restituzione parziale del bene oggetto del contratto, di talché in siffatta ipotesi il conduttore continua ad essere in mora e permane a suo carico l’obbligo di pagamento previsto dalla citata disposizione.” Interessante ed originale interpretazione estensiva dell’art. 1591 c.c., danni da ritardata restituzione dell’immobile, anche al…
Continua a leggere...La conclusione del contratto secondo gli usi e le prassi commerciali
Cass. civ., sez. II, 5 giugno 2025, n. 15095 – Pres. Di Virgilio – Rel. Trapuzzano Parole chiave: Contratto – Conclusione – Accordo delle parti – Forma – Accordo verbale seguito dalla sottoscrizione di un modulo denominato conferma d’ordine o conferma di compravendita – Idoneità – Condizioni [1] Massima: “La conclusione di contratti per i quali la legge non prescrive la forma scritta ad substantiam può avvenire anche a seguito della sottoscrizione di un documento denominato “conferma d’ordine” o “conferma di compravendita” trasmesso dal mediatore alle parti e ricognitivo di un precedente accordo verbale dalle stesse raggiunto, secondo lo schema delineato dall’art. 1760, n. 3), c.c., in quanto ciò risulti conforme agli usi e alle consuetudini vigenti nel luogo di…
Continua a leggere...Tutela monitoria del diritto alla documentazione bancaria
Come noto, il quarto comma dell’art. 119 del Testo Unico Bancario stabilisce che «Il cliente, colui che gli succede a qualunque titolo e colui che subentra nell’amministrazione dei suoi beni hanno diritto di ottenere, a proprie spese, entro un congruo termine e comunque non oltre novanta giorni, copia della documentazione inerente a singole operazioni poste in essere negli ultimi dieci anni. Al cliente possono essere addebitati solo i costi di produzione di tale documentazione». Il mancato adempimento, da parte dell’istituto bancario, di tale obbligo di consegna apre la strada a rimedi giuridici specifici. Accanto al ricorso all’art. 210 c.p.c., infatti, si rivela proficuamente esperibile anche il procedimento monitorio ai sensi dell’art. 633 c.p.c., purché ricorrano determinate condizioni di ammissibilità: a)…
Continua a leggere...Vessatorietà della clausola “no pets” nel contratto di locazione
Corte d’Appello di Napoli, Sez. VI, 13.03.2025, n.1254 – Pres. D’Amore – Rel. Magistro Contratto di locazione – Animali da compagnia – Clausole contrattuali – Clausola vessatoria ex art. 1341 c.c. – Autonomia privata – Risoluzione per inadempimento [1] La clausola contrattuale che prevede il divieto di detenere animali non può essere considerata vessatoria ai sensi dell’art. 1341 c.c., purché tale divieto sia stato approvato consensualmente dalle parti contraenti e non sia unilaterale. Pertanto, dette clausole non risultano nulle per violazione dei diritti di autonomia e solidarietà tutelati dalla Costituzione. CASO I proprietari di un immobile ad uso abitativo convenivano in giudizio la conduttrice del medesimo, chiedendo che venisse accertata la violazione dell’art. 7 del contratto di locazione, che prevedeva espressamente…
Continua a leggere...Utilizzo delle aree condominiali come parcheggio
Tribunale di Castrovillari, sezione civile, Sentenza n. 313 del 06.03.2023, Giudice Dott.ssa V. Avolio Massima: “È legittima la delibera con la quale l’assemblea dei condomini disponga, a maggioranza, la regolamentazione del parcheggio delle autovetture nell’area cortilizia, senza prevedere, in via definitiva ed irreversibile, l’assegnazione in via esclusiva di aree di proprietà comune a singoli condomini, trattandosi di delibera insuscettibile di violare le prerogative dei singoli condomini o il disposto dell’art. 1120 c.c.”. CASO Con atto di citazione ritualmente notificato, Tizio impugnava la delibera assembleare, relativamente al punto 5 “regolamentazione area parcheggio”, per i seguenti motivi: a) il parcheggio all’interno della corte era stato costruito da oltre 50 anni e tutti i condomini ne usufruiscono; b) le auto non avevano mai…
Continua a leggere...Sistemi di credit scoring e consenso dell’interessato
Il merito creditizio è la capacità del cliente di restituire la somma ottenuta in prestito alle scadenze stabilite dal contratto di finanziamento. Viene valutato dal finanziatore prima di concedere il prestito, sulla base di informazioni sufficienti, proporzionate e opportunamente verificate sulla situazione economica e finanziaria del cliente. È un parametro importante, che misura la capacità di rimborso e che diventa essenziale nel rapporto banca-cliente per creare quella necessaria fiducia tra le parti perché si costituisca un rapporto economico. Indicazioni normative al riguardo sono previste dagli artt. 124-bis e 120-undecies TUB. Il merito creditizio è dunque un criterio di giudizio essenziale, non solo per poter accedere a un finanziamento, ma anche a quali condizioni: a fronte di un maggiore rischio di…
Continua a leggere...Danno da perdita dei bonus edilizi per inadempimento dell’appaltatore
Tribunale Pavia, Sez. III, 17/03/2025, n. 340 – dott. G. Rocchetti Contratto d’appalto – inadempimento contrattuale – risoluzione del contratto e risarcimento del danno – danno da perdita di chance – onere della prova Massima: “In materia di bonus edilizi in genere e di risarcimento del danno al committente, la mera scadenza del termine utile ad accedere al beneficio fiscale non determina in automatico un danno patrimoniale, ossia una perdita effettiva nella sfera patrimoniale del committente-creditore della prestazione rimasta inadempiuta per fatto e colpa dell’appaltatore. Non ammettendo il nostro ordinamento il risarcimento di danni in re ipsa, il committente è, quindi, onerato di provare non solo l’osservanza degli adempimenti e la sussistenza di tutti i requisiti soggettivi e tecnici richiesti…
Continua a leggere...Legittimazione processuale in materia di condominio nelle cause scindibili: litisconsorzio facoltativo
Corte di Cassazione, Sentenza del 27 ottobre 2022 n. 31827, Prima Sezione Civile, Giudice Dott.ssa A. Casalini, rel. Scarpa. Massima: “Allorché più condomini agiscono nello stesso processo verso altro condomino o verso un terzo sia per la cessazione delle immissioni a tutela della rispettiva unità immobiliare di proprietà esclusiva, sia a difesa della cosa comune ai sensi dell’art. 1102 c.c., si determina una ipotesi di litisconsorzio facoltativo in cause scindibili, sicché, ove l’appello avverso la sentenza di primo grado, che abbia rigettato tutte le domande, sia proposto soltanto da alcuni degli attori originari, trova applicazione l’art. 332 c.p.c. e le pronunce non impugnate nei termini di cui agli artt. 325 e 326 c.p.c. divengono irrevocabili. Ne consegue che il condomino,…
Continua a leggere...Oneri informativi e liberazione del garante ex articolo 1956 c.c.
La fideiussione omnibus è una garanzia personale diffusamente utilizzata nell’operatività bancaria. La recente ordinanza n. 9073/2025 della Corte di Cassazione ha affrontato con rigore sistematico la corretta interpretazione dell’art. 1956 c.c. (liberazione del fideiussore), fornendo chiarimenti essenziali sull’ambito applicativo della norma e sugli obblighi di diligenza gravanti sul creditore garantito, in particolare nei rapporti di fideiussione per obbligazioni future. Nella fattispecie esaminata, la ricorrente denuncia la violazione e falsa applicazione dell’art. 1956 c.c., in relazione all’art. 360, comma 1, n. 3 c.p.c., contestando la sentenza di secondo grado nella parte in cui ha ritenuto non assolto, da parte del fideiussore, l’onere di dimostrare il peggioramento delle condizioni economiche del debitore principale. Secondo il giudice d’appello, infatti, detta dimostrazione costituiva presupposto…
Continua a leggere...La trascrizione del preliminare è inefficace se il contratto definitivo non è concluso e trascritto nei termini previsti dall’art. 2645-bis, comma 3, c.c.
Cass. civ., sez. II, 22 marzo 2025, n. 7634 – Pres. Orilia – Rel. Oliva Parole chiave: Contratto preliminare – Trascrizione – Effetti – Conclusione del contratto definitivo – Termini – Inosservanza – Conseguenze [1] Massima: “Gli effetti della trascrizione del contratto preliminare cessano e si considerano come mai prodotti se, entro un anno dalla data convenuta dalle parti per la conclusione del contratto definitivo (eventualmente posticipata in forza di atto trascritto prima di tale data) e, in ogni caso, entro tre anni dalla trascrizione medesima, non sia eseguita la trascrizione del contratto definitivo o di altro atto che costituisca comunque esecuzione del contratto preliminare o della domanda giudiziale di cui all’art. 2652, comma 1, n. 2), c.c.” Disposizioni applicate:…
Continua a leggere...- PRECEDENTE
- 1
- 2
- …
- 4
- 5
- 6
- …
- 124
- 125
- SUCCESSIVO
