DIRITTO BANCARIO
La negoziazione di assegno bancario falso secondo la Cassazione
In tema di negoziazione di assegno bancario falso e in riferimento all’identificazione del prenditore e all’autenticità della sottoscrizione, la giurisprudenza di legittimità ha osservato che nel caso di falsificazione di assegno bancario nella firma di traenza, la misura della diligenza richiesta alla banca nel rilevamento di detta falsificazione è quella dell’accorto banchiere, avuto riguardo alla natura dell’attività esercitata, alla stregua del paradigma di cui al secondo comma dell’art. 1176 c.c. Ne consegue che spetta al giudice del merito valutare la congruità della condotta richiesta alla banca in quel dato contesto storico e rispetto a quella determinata falsificazione, attivando cosi un accertamento di fatto volto a saggiare, in concreto, il grado di esigibilità della diligenza stessa, verificando, in particolare, se la…
Continua a leggere...Centrale dei rischi: art. 700 c.p.c. in presenza di altre segnalazioni a sofferenza
Le segnalazioni illegittime, perché erronee o non più dovute, alla Centrale dei rischi sono, come noto, fonte di grave pregiudizio personale e commerciale del soggetto indebitamente segnalato, soprattutto se imprenditore, con conseguente obbligo dell’intermediario che ha operato la segnalazione illegittima al risarcimento dei danni (patrimoniali e no). Va evidenziato che se relativamente a tali aspetti il ricorrente può attendere i tempi ordinari di un giudizio di cognizione, più impellenti sono le esigenze sottese ad una richiesta di immediata cancellazione dell’illegittima segnalazione dalla Centrale dei rischi. Considerato, infatti, che una indebita segnalazione è fonte di sicuro pregiudizio alla reputazione commerciale (mancato accesso al credito bancario e/o revoca di quello già concesso, con lesione del diritto d’impresa) e personale (diminuita considerazione sociale)…
Continua a leggere...L’ammissione al passivo fallimentare del credito della banca da conto corrente e il problema della data certa
In caso di procedure concorsuali, fra i creditori che cercano soddisfazione rientrano tipicamente le banche. Gli istituti di credito possono vantare crediti da finanziamento non onorati (mutui e leasing) oppure crediti da esposizioni debitorie in conto corrente. Quale che sia l’origine del credito, in caso di dichiarazione di fallimento del debitore è necessario per la banca presentare domanda di ammissione al passivo, pena la perdita definitiva del proprio credito. Il creditore deve presentare domanda di ammissione al passivo e, a questo riguardo, l’art. 93 comma 6 legge fallimentare stabilisce che “al ricorso sono allegati i documenti dimostrativi del diritto del creditore”. Nel caso di chiusura di un conto corrente in rosso, quali sono allora i documenti che la banca creditrice…
Continua a leggere...Conto corrente bancario e decesso del correntista
L’apertura della successione comporta l’estinzione del conto corrente bancario o la successione degli eredi nel rapporto contrattuale? Un primo orientamento propende per ritenere che il rapporto di conto corrente bancario prosegua anche dopo la morte del correntista, succedendovi gli eredi (che, ovviamente, abbiano accettato l’eredità, sic et simpliciter o con beneficio di inventario) (ABF Roma n. 7619/2018). Un secondo indirizzo, qualificato il contratto di conto corrente bancario come un contratto innominato misto – costituito da concorrenti elementi di diversi negozi tipici, con prevalenza delle prestazioni tipiche del contratto di mandato –, sostiene l’applicabilità dell’art. 1722, 1° comma, n. 4) c.c., che prevede l’estinzione del mandato in seguito alla morte del mandante (ABF Milano n. 14866/2019, n. 9469/2019, n. 1931/2014). Anche…
Continua a leggere...Approvazione dell’estratto conto e pattuizione del tasso di interesse ultralegale
Con la decisione del 16 dicembre 2019, il Tribunale di Agrigento ha operato una efficace ricognizione di tematiche ricorrenti nel contenzioso bancario. In particolare, nella motivazione della sentenza è ribadito che: – la valenza probatoria ricollegabile alla tacita approvazione degli estratti conto trasmessi periodicamente dalla banca deve ritenersi rigorosamente circoscritta alle risultanze numeriche degli addebiti di conto, senza quindi che tale preclusione possa incidere sulla facoltà dell’opponente di contestare l’efficacia dei rapporti giuridici che costituiscono il fondamento delle singole rimesse riportate nell’estratto conto; è necessaria tuttavia una specifica contestazione da parte del debitore; – le risultanze dell’estratto conto costituiscono prova del credito anche nei confronti dei fideiussori; – la determinazione del tasso di interesse ultralegale richiede ai sensi dell’art. 1284 c.c….
Continua a leggere...Mancata produzione dei decreti ministeriali di rilevazione del tasso soglia usura: inammissibile la CTU
Il CTU « non può avvalersi, per la formazione del suo parere, di documenti non prodotti dalle parti nei tempi e modi permessi dalla scansione processuale, pena l’inutilizzabilità, per il giudice, delle conclusioni del consulente fondate sugli stessi » (nei termini Cass. n. 18770/2016 e Cass. n. 27776/2019; con espresso riferimento alle conseguenze della mancata produzione dei decreti trimestrali di rilevazione del tasso soglia usura, ex multis Cass., Sez. Un., n. 9441/2009; Cass. n. 2543/2019). La mancata produzione dei decreti trimestrali di rilevazione del tasso soglia usura determina la sostanziale indecidibilità della causa in riferimento alla asserita usurarietà dei tassi di interesse; diversamente opinando, l’elaborato contabile assume una inammissibile natura esplorativa. Di questo tenore sono le conclusioni della giurisprudenza di…
Continua a leggere...Novità per i mutui ipotecari per l’acquisto della prima casa oggetto di procedura esecutiva
Il Decreto-Legge 26 ottobre 2019, n. 124, convertito con modificazioni dalla L. 19 dicembre 2019, n. 157 (in G.U. 24/12/2019, n. 301), prevede, all’art. 41-bis, rilevanti novità in materia di mutui ipotecari per l’acquisto di beni immobili destinati a prima casa oggetto di procedura esecutiva. Di seguito sono sintetizzati gli aspetti salienti del suddetto art. 41-bis: – ove una banca o una società veicolo, creditrice ipotecaria di primo grado, abbia avviato o sia intervenuta in una procedura esecutiva immobiliare avente ad oggetto l’abitazione principale del debitore, e’ conferita al debitore consumatore, al ricorrere delle condizioni di seguito dette, la possibilità di chiedere la rinegoziazione del mutuo in essere ovvero un finanziamento, con surroga nella garanzia ipotecaria esistente, a una banca…
Continua a leggere...La CTU contabile nel contenzioso bancario
Nel contenzioso bancario un ruolo essenziale è svolto dalla consulenza tecnica d’ufficio. Come risaputo, anche nell’ambito di un giudizio avente ad oggetto un contratto bancario, le prove (ad es. il contratto di finanziamento, gli estratti conto, i Decreti trimestrali ministeriali di rilevazione del tasso soglia usura) devono essere articolate e fornite dalle parti: la consulenza tecnica d’ufficio è solo uno strumento di migliore valutazione del materiale probatorio già acquisito al processo. Al riguardo, la recente Cass. n. 27776/2019 ha operato una snella ricapitolazione dei principi di diritto che disciplinano le consulenze tecniche d’ufficio, sintetizzabile come segue: – la consulenza tecnica d’ufficio ha la funzione di offrire al giudice l’ausilio delle specifiche conoscenze tecnico scientifiche che si rendono necessarie al fine…
Continua a leggere...Il contratto bancario sottoscritto dal funzionario di banca “per verifica firma e poteri”
I contratti bancari devono essere redatti per iscritto e un esemplare deve essere consegnato ai clienti; in caso di inosservanza della forma prescritta il contratto è nullo (art. 117, commi 1 e 3, TUB). Nella prassi, talora si verifica che nei contratti bancari compaia la sottoscrizione del funzionario di banca in calce a dichiarazioni del seguente tenore: « dichiara valide e raccolte a cura di questa dipendenza le firme apposte » oppure « per verifica firma e poteri » e simili. Operativamente, si è posto il problema se una tale dichiarazione, sostanzialmente attestante la veridicità della firma del correntista, configuri o no una manifestazione di volontà dell’istituto bancario idonea al perfezionamento del contratto. Secondo la prevalente giurisprudenza di merito (Trib. Reggio Emilia 14.5.2013 e…
Continua a leggere...La fideiussione e il contratto di leasing sono soggetti all’obbligo di mediazione ex art. 5 D.Lgs. n. 28/2010?
La mediazione (D.Lgs. n. 28/2010) è l’attività svolta da un professionista con requisiti di terzietà, finalizzata alla ricerca di un accordo amichevole per la composizione di una controversia, anche con formulazione di una proposta per la risoluzione della lite. La mediazione, rispetto ad alcune materie elencate nell’art. 5 del D.Lgs. n. 28/ 2010, si pone come condizione di procedibilità per l’avvio dell’azione giudiziale (con la sentenza n. 97 del 18 aprile 2019, la Corte Costituzionale ha dichiarato la legittimità costituzionale del D.L. n. 69/2013 con cui il legislatore ha previsto l’obbligatorietà del tentativo di mediazione). Tra le materie rispetto alla quali deve essere preliminarmente esperito, con l’assistenza dell’avvocato, il procedimento di mediazione, ci sono i « contratti assicurativi, bancari e finanziari »….
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