FAMIGLIA E SUCCESSIONE
di Giuseppina Vassallo, Avvocato
- 4 Aprile 2017
Il mantenimento e l’affidamento del figlio nato nel matrimonio sono decisi nell’ambito del processo di separazione o di divorzio che si svolge nelle forme di un giudizio a cognizione piena, disciplinato dettagliatamente dalle norme del codice di procedura civile (artt. 706 e seg. c.p.c.) e dalle norme processuali sul divorzio. Il giudizio sull’affidamento e il mantenimento dei figli nati da convivenze di fatto, segue un rito diverso, quello del giudizio in camera di consiglio di cui agli artt. 737 e seg. c.p.c. La legge di riforma della filiazione (l. n. 219/2012) ha unificato le competenze giurisdizionali, investendo il tribunale ordinario di una competenza generale in materia di affidamento e mantenimento dei figli, a prescindere dal fatto che i minori siano...
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FAMIGLIA E SUCCESSIONE
di Giuseppina Vassallo, Avvocato
- 21 Marzo 2017
Il pagamento di una somma a titolo di mantenimento corrisposta nell’ambito di un accordo separativo mirato a riequilibrare le capacità reddituali dei coniugi, non mette al riparo da una successiva richiesta di mantenimento in sede divorzile. Secondo il consolidato orientamento della giurisprudenza, gli accordi che riguardano il futuro assegno di divorzio, sono invalidi sia per indisponibilità del diritto alla corresponsione dell’assegno (per la sua natura prevalentemente alimentare), sia per illiceità della causa, in quanto volti a limitare in maniera espressa o indirettamente, la libertà di difendersi in un futuro giudizio di divorzio. La rinuncia al diritto all’assegno di mantenimento si scontra con il dovere inderogabile, ai sensi dell’art. 143 c.c. e 160 c.c., di solidarietà coniugale. I coniugi, infatti, possono...
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FAMIGLIA E SUCCESSIONE
di Giuseppina Vassallo, Avvocato
- 14 Marzo 2017
L’art. 316 c.c., interamente riformulato dalla legge n. 219/2012 e dal D.lgs. n. 154/2013 di riforma della filiazione, delinea le modalità di esercizio della responsabilità genitoriale. Nella nuova formulazione della norma, è ribaltata la prospettiva: non più “soggezione” del figlio ad un potere-dovere dei genitori, ma assunzione di un obbligo da parte dei genitori, che dovranno esercitare la responsabilità genitoriale di comune accordo tenendo conto delle capacità, delle inclinazioni naturali e delle aspirazioni del figlio, in armonia rispetto con quanto previsto dall’art. 315 bis c.c. Particolare attenzione è stata riservata alla decisione dei genitori di stabilire la residenza abituale del minore, sottolineando che anche questa scelta deve essere compiuta nel rispetto della bigenitorialità, ossia sempre di comune accordo. Di conseguenza,...
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FAMIGLIA E SUCCESSIONE
di Giuseppina Vassallo, Avvocato
- 7 Marzo 2017
Ancora prima della riforma della filiazione del 2012, la legge n. 54/2006, aveva modificato le norme contenute nel codice civile nell’ambito della separazione dei coniugi, relative all’affidamento e al mantenimento dei figli, prevedendo espressamente (art. 4, comma 2) l’applicazione delle nuove disposizioni anche in caso di divorzio e di procedimenti relativi ai figli di genitori non coniugati. La legge ha recepito il principio della bigenitorialità come diritto fondamentale del minore, già sancito dalla Convenzione di New York sui diritti del fanciullo del 1989 ratificata con la legge n. 176/1991 e successivamente dalla Carta di Nizza del 2000. L’affido condiviso ha rovesciato il precedente concetto di affidamento secondo cui salvo casi particolari, era interesse del minore un affidamento esclusivo ad un...
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FAMIGLIA E SUCCESSIONE
di Giuseppina Vassallo, Avvocato
- 6 Dicembre 2016
Il dibattito sulla modalità di tutela delle unioni omosessuali e delle coppie di fatto è stato, come noto, molto serrato. A fronte delle numerose richieste di celebrazione di matrimonio o di trascrizione di matrimoni contratti all’estero tra persone dello stesso sesso, la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 138 del 2010, ha ritenuto costituzionalmente legittime le norme che consentono il matrimonio solo tra persone dello stesso sesso. Secondo la Corte, rientra nella piena discrezionalità del Parlamento individuare forme di garanzia, basate sull’art. 2 della Costituzione – che tutela le formazioni sociali tra cui rientrano le coppie di fatto – di riconoscimento delle unioni tra persone omosessuali. Tuttavia il riconoscimento di tutela alle unioni omosessuali, quali formazioni sociali non forniva una...
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