DIRITTO DEL LAVORO
di Evangelista Basile
- 13 Giugno 2017
Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, sentenza 23 marzo 2017, n. 7523 Dimissioni – violenza morale – condotta intimidatoria oggettivamente ingiusta – necessità – sussiste – minaccia di licenziamento per giusta causa e di azione risarcitoria – plausibilità per la gravità dei fatti – validità – sussiste MASSIMA Le dimissioni rassegnate dal lavoratore sono annullabili per violenza morale ove siano determinate da una condotta intimidatoria, oggettivamente ingiusta, tale da costituire una decisiva coazione psicologica: con accertamento da parte del giudice di merito incensurabile in Cassazione se motivato in modo sufficiente e non contraddittorio, risolvendosi in un giudizio di fatto: ne consegue che sono valide le dimissioni del dipendente rassegnate sotto la minaccia di un licenziamento per giusta causa e di azione...
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DIRITTO DEL LAVORO
di Evangelista Basile
- 6 Giugno 2017
Cassazione Civile, Sezione Lavoro, 12 aprile 2017, n. 9380 Demansionamento - Mobbing - Risarcimento - Non sussiste MASSIMA Deve ritenersi che, nonostante la dequalificazione accertata che dà diritto al lavoratore a ottenere le differenze retributive con l’inquadramento al livello superiore, debbano essere esclusi il danno da mobbing, perché non è dimostrato che gli atti accertati fossero diretti a perseguitare o emarginare il dipendente, e il danno da demansionamento, laddove, pur trattandosi di pregiudizio in astratto ipotizzabile rispetto alla sfera della professionalità, per effetto del riconosciuto demansionamento, deve rilevarsi la mancanza di specifiche allegazioni sul punto, di guisa che non possono neppure configurarsi gli estremi di utili presunzioni. COMMENTO L’art. 2087 c.c. dispone che “l'imprenditore è tenuto ad adottare nell'esercizio dell'impresa...
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DIRITTO DEL LAVORO
di Evangelista Basile
- 30 Maggio 2017
Licenziamento – giustificato motivo soggettivo – manomissione registro presenze/assenza – ferie – condotta con dolo - sussiste MASSIMA Sussiste il licenziamento per giustificato motivo soggettivo del lavoratore che, per ritorsione nei confronti del datore, restio a accordargli alcune pretese economiche, manomette il sistema informatico e registra la presenza quando, in realtà, si trova in ferie. COMMENTO Con la pronuncia in oggetto, la Corte di Cassazione si è espressa sulla legittimità del licenziamento per motivi disciplinari intimato da una Banca al proprio dipendente il quale, durante l’assenza per ferie, aveva manualmente inserito nel sistema informatico la propria presenza sul posto di lavoro per 5 giorni. I Giudici del merito avevano, infatti, ritenuto legittima la sanzione espulsiva: il loro convincimento si era...
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DIRITTO DEL LAVORO
di Evangelista Basile
- 23 Maggio 2017
Cassazione Civile, Sezione Lavoro, 28 marzo 2017, n. 7925 Lavoro subordinato – Attività economica, di produzione o scambio di beni o servizi – Scopo di lucro – Prestazioni – Presunzioni – Qualificazione MASSIMA L’accertamento, da una parte, dell’esercizio professionale di un’attività economica, di produzione o scambio di beni o servizi, con organizzazione propria di mezzi e con uno scopo di lucro, e, dall’altra, dell’effettuazione di prestazioni oggettivamente configurabili come di lavoro subordinato, queste devono presumersi effettuate a titolo oneroso, salva la prova che le prestazioni stesse siano caratterizzate da gratuità. COMMENTO Un’impresa impugna la sentenza con cui la Corte d’Appello ha rigettato il suo ricorso avverso le ordinanze-ingiunzioni emesse dall’INPS per omessi contributi a seguito dell’accertamento ispettivo dell’esistenza di rapporti...
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DIRITTO DEL LAVORO
di Evangelista Basile
- 16 Maggio 2017
Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, 29 marzo 2017, n. 8136 Licenziamento disciplinare – incolpato apprende del suo licenziamento – Prima del termine per presentare le sue contro – Legittimità – Sussiste MASSIMA Deve ritenersi legittimo il licenziamento disciplinare inflitto al dipendente che pure è venuto a conoscenza dell’intento espulsivo del datore prima che quest’ultimo esaminasse le sue controdeduzioni depositate in qualità di incolpato, dovendosi ritenere che il licenziamento è atto recettizio nei confronti del lavoratore e in quanto tale produttivo di effetti soltanto dal momento in cui perviene all’indirizzo del destinatario: ne consegue che l’essere stato preannunciato ad un terzo con messaggio confidenziale solo a lui indirizzato e non destinato anche al lavoratore non può farlo considerare come già perfezionatosi...
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