DIRITTO DEL LAVORO
di Evangelista Basile
- 28 Febbraio 2017
Cassazione Civile, Sezione Lavoro, 7 dicembre 2016, n. 25189 Licenziamento disciplinare – Giustificazioni lavoratore – Mancata convocazione – Legge Fornero – Risarcimento – Non sussiste reintegra MASSIMA È risarcito ma non reintegrato il lavoratore licenziato per motivi disciplinari anche se il datore non lo convoca per ascoltare le sue giustificazioni. COMMENTO Con la pronuncia in commento la Suprema Corte ha sancito che vada solo risarcito e non reintegrato il dipendente licenziato per motivi disciplinari che non sia stato convocato per offrire le sue giustificazioni. Nella specie, il Tribunale respingeva il ricorso di un lavoratore dichiarando la sussistenza del giustificato motivo soggettivo del licenziamento intimato per inosservanza dell'orario di lavoro, comportamento scorretto verso i superiori e inesatta esecuzione del servizio. Detta...
Continua a leggere...
DIRITTO DEL LAVORO
di Evangelista Basile
- 14 Febbraio 2017
Cassazione Civile, Sezione Lavoro, 14 novembre 2016, n. 47977 Violazione disposizioni in materia di salute e sicurezza – Lavoratore privo di formazione – Responsabilità penale – Lavoratore autonomo – Non sussiste MASSIMA La presenza in cantiere di un lavoratore non formato in materia di salute e sicurezza fa scattare la responsabilità penale a carico del datore solo se si accerta che il sottoposto è un subordinato e non un autonomo. COMMENTO Nel caso in commento il titolare di una impresa edile proponeva ricorso avverso la pronuncia del Tribunale che lo aveva condannato per il reato di cui all’art. 55 co.5 lett. d) e 18 co.1 lett. a) del D. Lgs. 81/2008. Detta condanna conseguiva alla violazione delle disposizione in materia...
Continua a leggere...
DIRITTO DEL LAVORO
di Evangelista Basile
- 7 Febbraio 2017
Cassazione Civile, Sezione Lavoro, 9 novembre 2016, n. 22798 Licenziamento – Impossibilità repêchage – Onere prova – Salvaguardia professionalità - Illegittimo Massima In ipotesi di licenziamento conseguente alla soppressione del posto di lavoro per riorganizzazione aziendale, le esigenze di tutela del diritto alla conservazione del posto di lavoro prevalgono su quelle di salvaguardia della professionalità del lavoratore. È, dunque, illegittimo il licenziamento se il datore non provi che il repêchage poteva essere effettuato tenendo in considerazione anche le mansioni inferiori a quello del dipendente. Commento Nella pronuncia in commento, la Corte di Cassazione ha confermato la reintegra ottenuta dall’operaio specializzato, il quale aveva provato in giudizio che, in seguito al licenziamento per soppressione del suo posto di lavoro, la Società...
Continua a leggere...
DIRITTO DEL LAVORO
di Evangelista Basile
- 31 Gennaio 2017
Licenziamento – Giustificato motivo oggettivo – Licenziamento “per mancanze” – Annullamento – Necessità – Fondamento MASSIMA Deve essere cassata con rinvio la sentenza di merito che ha ricondotto nell’ambito del giustificato motivo oggettivo un licenziamento inflitto “per mancanze” laddove la ragione del recesso risulta indebitamente ascrivibile al paradigma concettuale del rimprovero per una condotta del lavoratore che questi, pur potendo, non ha colpevolmente tenuto e il provvedimento fondato su di un comportamento riconducibile alla sfera volitiva del lavoratore e lesivo dei suoi doveri contrattuali mentre il recesso per giustificato motivo oggettivo può essere tale solo per fatti sopravvenuti che rendono impossibile la prestazione ma sempre che siano dovuti a fatti non imputabili: diversamente ragionando, il datore di lavoro con un...
Continua a leggere...
DIRITTO DEL LAVORO
di Evangelista Basile
- 24 Gennaio 2017
Cassazione Civile, Sezione Lavoro, 3 agosto 2016, n. 16217 Licenziamento individuale – contratto di categoria – sanzione conservativa – condotte contestate – proporzionalità – sanzione espulsiva – legittimità MASSIMA Anche nel caso in cui il contratto nazionale di riferimento preveda per una determinata tipologia di condotte tenute dal lavoratore la sanzione conservativa piuttosto che quella espulsiva, può essere legittimo il licenziamento purché lo stesso risulti proporzionato rispetto agli addebiti contestati. Tale principio è valido anche dopo la cd. riforma Fornero (l. n. 92/2012). COMMENTO La questione portata all’attenzione della Corte di Cassazione ha a oggetto la valutazione di legittimità di un licenziamento disciplinare. La Corte d’Appello ha confermato la decisione di primo grado con la quale era stata rigettata la domanda...
Continua a leggere...