DIRITTO E PROCEDIMENTO DI FAMIGLIA

Autosufficienza del figlio maggiorenne e revoca dell’assegnazione della casa familiare

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 17/09/2025, n.25535 Mantenimento figlio maggiorenne – revoca assegnazione casa familiare (Art. 337 sexies e septies c.c.) Massima: “Il figlio venticinquenne che ha terminato i suoi studi e che ha iniziato una sua attività di impresa è considerato autosufficiente economicamente e ciò comporta la revoca dell’assegnazione della casa familiare anche se continua la convivenza con il genitore”. CASO Nell’ambito di procedimenti iniziati per la modifica delle condizioni di divorzio, il tribunale stabilisce la revoca dell’assegnazione della casa familiare al padre, per la raggiunta autosufficienza del figlio, con lui convivente. Il padre e il figlio in via autonoma propongono reclamo in Corte d’appello contro la decisione. La casa familiare, una villa di prestigio con parco, era…

Continua a leggere...

Il contributo al mantenimento dei figli aumenta in ragione della loro crescita

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 18/09/2025 n.25624 Mantenimento dei figli – prova delle accresciute esigenze (Art. 337 ter c.c.) Massima: “La differenza tra i redditi dei genitori e le accresciute esigenze dei figli in relazione alla loro età, giustificano una rimodulazione del contributo di mantenimento. La prova delle diverse e ulteriori necessità è insita nella crescita dei figli e non deve essere dimostrata dal genitore richiedente il mantenimento”. CASO Nel giudizio di divorzio il tribunale dispone l’affidamento condiviso dei figli minori con collocamento presso la madre e l’obbligo per il padre di versare un mantenimento mensile di 500 euro. La sentenza è appellata dalla madre la quale chiede l’aumento del contributo paterno, che la Corte d’appello ridetermina in euro…

Continua a leggere...

Provvedimento restrittivo della frequentazione con il padre: non può avvenire senza ascolto del minore

Cassazione civile sez. I, ordinanza 18/09/2025 n.25555 Ascolto del minore infradodicenne – audizione del giudice -(art. 473 bis cod. proc. civ.) Massima: “In caso di riduzione della frequentazione del genitore con uno dei figli, non si può automaticamente estendere tale decisione di rilevante incidenza personale all’altro figlio senza aver provveduto anche alla sua audizione”. CASO In sede di divorzio è disposto un affidamento condiviso dei figli minori in forma paritaria e alternata tra i genitori. Successivamente la madre ha chiesto la modifica del provvedimento sostenendo che si erano verificate alcuni fatti tali da causare un grave pregiudizio ai minori, oggetto di denuncia alle autorità. Inoltre, il padre non rispettava la frequentazione disposta e figli trascorrevano la maggior parte del tempo…

Continua a leggere...

L’amministrazione di sostegno non è uno strumento per risolvere conflitti familiari sulla gestione del patrimonio

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 22/09/2025 n.25890 Amministrazione di sostegno – strumenti a tutela delle persone (Legge n. 6/2024- artt. 404 e ss c.c.) Massima: “Se il soggetto destinatario della misura di sostegno è lucido e si oppone alla misura protettiva, deve essere rispettata la sua autodeterminazione. In presenza di capacità accertata di svolgere autonomamente attività lavorativa e di curare gli aspetti di vita ordinaria, la risoluzione dei conflitti endofamiliari sulla gestione del patrimonio indiviso può essere affidata a un curatore ad hoc”. CASO La vicenda giudiziaria per la quale la Cassazione è intervenuta ben due volte riguarda il caso di due sorelle con un cospicuo patrimonio ereditario indiviso. Una delle due donne, ritenendo l’altra incapace di gestire la…

Continua a leggere...

Mantenimento del figlio: escluso il criterio automatico della differenza dei redditi dei genitori

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 16/09/2025 n.25421 Mantenimento del figlio minore – criterio di proporzionalità (Art. 147 c.c. art. 316 bis c.c.) Massima: “La quantificazione dell’assegno periodico di mantenimento per i figli, in applicazione del principio di proporzionalità, non si esaurisce nella valutazione comparata dei redditi di entrambi i genitori. Il contributo abitativo, nella specie il canone di locazione, che rientra nel mantenimento ordinario del figlio, non può essere attribuito per intero al padre ma deve essere computato, in proporzione, anche in capo al genitore che convive con il minore”. CASO Nell’ambito di un giudizio di divorzio il Tribunale di Milano delinea i criteri di affidamento e tempi di permanenza presso i genitori di un bambino di quattro anni,…

Continua a leggere...

La disparità tra i trattamenti pensionistici degli ex coniugi giustifica l’assegno divorzile in funzione compensativa-perequativa

Cassazione civile sez. I ordinanza dell’08/09/2025 n. 24759 Assegno divorzile – Funzione perequativa (art. 5 comma 6, L. n. 898/1970) Massima: “L’esistenza di uno squilibrio economico tra gli ex coniugi – da accertarsi al momento del divorzio e non in riferimento alle attribuzioni patrimoniali già attuate in sede separativa – giustifica il riconoscimento dell’assegno divorzile in funzione compensativa-perequativa se lo squilibrio è direttamente collegato al contributo fornito dal coniuge più debole alla vita familiare con compiti di cura personali e patrimoniali”. CASO L’ex coniuge agisce in giudizio contro il riconoscimento dell’assegno divorzile all’ex moglie. Anche la Corte d’appello conferma l’assegno di divorzio ma con diversa motivazione. Secondo i giudici del secondo grado il contributo del marito non sarebbe riconducibile ad…

Continua a leggere...

Pattuizioni tra coniugi in vista del futuro divorzio: valido l’accordo di restituzione di somme pagate nell’interesse della famiglia

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 21/07/2025 n.20415 Accordi in vista del divorzio con condizione sospensiva lecita (artt. 143 c.c. e 160 c.c., art. 1322 c.c. e artt. 1354 c.c.) Massima: “È lecita la scrittura redatta dai coniugi in vista dell’eventuale e futuro divorzio con cui si prevede la restituzione alla moglie di somme pagate per la ristrutturazione dell’immobile di proprietà del marito e per l’acquisto di arredi e beni mobili registrati. Si tratta di un contratto atipico con condizione sospensiva lecita espressione dell’autonomia negoziale dei coniugi per la risoluzione di questioni patrimoniali non collegate all’inderogabilità dei doveri matrimoniali”. CASO Una coppia di coniugi redige una scrittura privata con la quale si prevedeva che al verificarsi dell’eventuale futuro divorzio il…

Continua a leggere...

L’ex coniuge che percepisce parte delle reversibilità non ha diritto anche all’assegno successorio

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 14/07/2025 n.19290 Assegno successorio a carico dell’eredità- stato di bisogno – reversibilità (art. 9 bis e art. 9 comma 3 legge n. 898/1970) Massima: “L’assegno successorio a carico dell’eredità in favore dell’ex coniuge titolare di assegno divorzile postula lo stato di bisogno del richiedente. In caso di percezione di una quota di pensione di reversibilità o di pensione indiretta che ripristina sostanzialmente la situazione che si era consolidata prima che venisse meno l’introito derivante dall’assegno divorzile, e in concomitanza con le altre sostanze o forme di reddito, non sorge il dovere contributivo in capo all’erede dell’ex coniuge.” CASO L’ex moglie divorziata da circa venti anni, già titolare di un assegno divorzile di 800 euro,…

Continua a leggere...

Violenza domestica e addebito nella separazione

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 30/05/2025 n.14465 Addebito della separazione – condotte di violenza e nesso causale (art. 151 c.c.) Massima: “Ai fini dell’accertamento della violazione dei doveri matrimoniali, in caso di condotte di volenza fisica o morale, non è rilevante che la violenza si sia verificata dopo che il coniuge abbia già lasciato la casa coniugale. Il comportamento violento nella relazione coniugale è una violazione talmente grave da fondare, di per sé, la pronuncia di separazione personale, in quanto causa di intollerabilità del rapporto, oltre che la dichiarazione di addebito in capo all’autore.” CASO Un uomo introduce un ricorso per la separazione dalla moglie chiedendo la pronuncia di addebito in capo alla stessa, sostenendo di essere stato costretto…

Continua a leggere...

Revocazione dell’assegnazione della casa familiare alla moglie perché il figlio maggiorenne è indipendente anche se convive con la madre

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 09/06/2025 n.15375 Assegnazione casa coniugale – interesse dei figli (Art. 6 L. n. 898/1970 – art. 337 sexies c.c.) Massima: “L’assegnazione della casa familiare al genitore collocatario dei figli minori o maggiorenni non autosufficienti è finalizzata al loro esclusivo interesse a rimanere nell’ambiente domestico di riferimento. Il diritto viene meno al raggiungimento dell’indipendenza economica del figlio rendendo non più giustificata la permanenza del coniuge assegnatario nella ex casa familiare, di proprietà del marito”.  CASO Il Tribunale di Nola, in sede di divorzio, accoglie la richiesta del marito di revocare l’assegnazione della casa coniugale, di sua esclusiva proprietà, alla moglie. Pur prendendo atto che la donna non avrebbe avuto una abitazione alternativa in cui trasferirsi,…

Continua a leggere...