DIRITTO E PROCEDIMENTO DI FAMIGLIA
di Giuseppina Vassallo, Avvocato
- 31 Ottobre 2023
Cassazione civile sez. I, sentenza del 16/10/2023 n. 28727 Separazione e divorzio consensuale – cumulo delle domande (art. 473 bis 51 - art. 473 bis 49 c.p.c.) In tema di crisi familiare, nell'ambito del procedimento consensuale di separazione e divorzio è ammissibile il ricorso dei coniugi proposto con domanda congiunta di separazione e contestualmente di scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio. Il cumulo non incide sul c.d. carattere indisponibile dei patti futuri, trattandosi di un accordo unitario dei coniugi sull'intero assetto delle condizioni che è comunque sottoposto al controllo del Tribunale. CASO Con ricorso congiunto due coniugi hanno chiesto al Tribunale di Treviso di pronunciare la loro separazione personale con le connesse disposizioni relative all'affidamento e collocazione della...
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DIRITTO E PROCEDIMENTO DI FAMIGLIA
di Giuseppina Vassallo, Avvocato
- 17 Ottobre 2023
Cassazione Civile sez. I, ordinanza del 10/10/2023 n.28317 Impugnazione del riconoscimento per difetto di veridicità (art. 263 c.c.) Massima: “Nell'azione promossa da terzi interessati, soggetti diversi dal figlio o genitore, con cui si contesta per difetto di veridicità il riconoscimento di un figlio nato da genitori non uniti in matrimonio e già maggiorenne al momento della instaurazione del giudizio, il giudice deve compiere un bilanciamento il concreto tra interesse del soggetto riconosciuto ed il favore per la verità del rapporto di filiazione. La valutazione non può essere astratta o legata ad automatismi, né può comportare, il sacrificio dell'uno in nome dell'altro, ma impone di tenere conto di tutte le variabili del caso, tra cui il diritto all'identità personale, e i...
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DIRITTO E PROCEDIMENTO DI FAMIGLIA
di Giuseppina Vassallo, Avvocato
- 3 Ottobre 2023
Cassazione civile sez. II ordinanza del 19/07/2023, n. 21100 Scioglimento della comunione-divisione- restituzioni Artt. 1110 e ss c.c.- Art. 143 c.c. Il denaro donato agli sposi in occasione del matrimonio si presume utilizzato in vista della cerimonia nuziale e per le future esigenze della vita familiare in forza dell’obbligo di contribuzione ex art. 143 c.c. Dette somme non possono essere ripetute una volta sciolta la comunione tra i coniugi. Possono essere divisi e assegnati in proprietà i beni mobili ricevuti in dono. CASO Una donna intenta una causa all’ex marito da cui si è separata giudizialmente, per ottenere la dichiarazione di scioglimento della comunione sui beni e sul denaro che la coppia aveva ricevuto in occasione del matrimonio da parenti...
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DIRITTO E PROCEDIMENTO DI FAMIGLIA
di Giuseppina Vassallo, Avvocato
- 19 Settembre 2023
Cassazione civile sez. I, ordinanza del 31/07/2023, n.23173 Adozione in casi particolari – adozione mite (l. 174/1983 art. 44 lett. d) Massima: “Ai nonni della minore, i quali prestano l'assistenza materiale e morale che i genitori non sono più in grado di offrire, e risultino idonei, è consentita la cosiddetta adozione mite, in base al principio ispiratore di tutta la materia, ossia la realizzazione del preminente interesse del minore. L’adozione in casi speciali consente il consolidamento dei rapporti tra il minore e coloro che già si prendono cura di lui e gli garantiscono una tutela giuridica più incisiva, equiparabile allo "status" di figlio minore ". CASO I nonni materni di una bambina, in seguito alla dichiarazione di decadenza della...
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DIRITTO E PROCEDIMENTO DI FAMIGLIA
di Giuseppina Vassallo, Avvocato
- 5 Settembre 2023
Cassazione civile sez. I, 08/08/2023, ordinanza n. 24106/2023 Assegnazione della casa familiare - interesse del minore (art. 337 sexies c.c.) Massima: “L'assegnazione della casa familiare ad un coniuge è consentita unicamente con riguardo all’immobile che abbia effettivamente costituito il centro di aggregazione della famiglia durante la convivenza e nell’esclusivo interesse del figlio minore. Attenendosi a questo parametro, il giudice può limitare l'assegnazione della casa familiare ad una porzione dell'immobile, consentendo che la rimanente porzione dell’abitazione sia abitata dal padre”. CASO Una coppia si separa consensualmente concordando che la casa familiare sarebbe rimasta assegnata alla moglie, collocataria del figlio, ma solo per la parte da questi effettivamente abitata. L’immobile, quindi, sarebbe stato diviso in due unità e il padre avrebbe continuato...
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