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di Francesco Luppino, Avvocato e cultore della materia Diritto Privato presso l’Università di Bologna
- 1 Febbraio 2022
Cassazione civile, sez. III, sentenza 13.04.2021 n. 9704. Presidente C. Graziosi – Estensore E. Iannello Massima: "Il contratto di locazione di immobile adibito ad uso non abitativo concluso "iure privatorum" dalla pubblica amministrazione in qualità di conduttore non si sottrae alla disciplina del recesso anticipato ex art. 27, comma 8, l. n. 392 del 1978, secondo cui le ragioni che consentono al locatario di liberarsi in anticipo del vincolo contrattuale devono essere determinate da avvenimenti estranei alla sua volontà, imprevedibili, sopravvenuti alla costituzione del rapporto e tali da rendere oltremodo gravosa la prosecuzione, non potendo esse risolversi nella soggettiva e unilaterale valutazione dal medesimo effettuata in ordine alla convenienza (o meno) di continuare il rapporto locativo, né potendosi apprezzare la...
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di Francesco Luppino, Avvocato e cultore della materia Diritto Privato presso l’Università di Bologna
- 11 Gennaio 2022
Cassazione civile, sez. II, ordinanza 14.10.2021 n. 28080. Presidente S. Gorjan – Estensore A. Carrato «L’uso della cosa comune da parte di ciascun partecipante è sottoposto dall’art. 1102 c.c. a due limiti fondamentali, consistenti nel divieto di alterare la destinazione della cosa comune e nel divieto di impedire agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto, con la conseguenza che a rendere illecito l’uso basta il mancato rispetto dell’una o dell’altra delle due condizioni, sicché anche l’alterazione della destinazione della cosa comune determinato non soltanto dal mutamento della funzione, ma anche dal suo scadimento in uno stato deteriore, ricade sotto il divieto stabilito dall’art. 1102 c.c. In particolare, l’uso della cosa comune da parte di ciascun condomino,...
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DIRITTI REALI, CONDOMINIO E LOCAZIONI
di Francesco Luppino, Avvocato e cultore della materia Diritto Privato presso l’Università di Bologna
- 14 Dicembre 2021
Tribunale Ordinario di Modena, Sezione I Civile, sent. 17.09.2021 n. 1296. Dott. Eugenio Bolondi, in funzione di Giudice Unico “Si impone la necessaria preventiva approvazione da parte dell’assemblea di qualunque modifica o installazione esterna, dunque anche di quelle non recanti pregiudizio alle parti comuni dell’edificio né incidenti sulla sua stabilità, sicurezza o decoro architettonico, le quali, a differenza di quanto avverrebbe nel solo rigore dell’art. 1122 c.c., all’interno del condominio potrebbero essere comunque vietate dall’assemblea al singolo condomino proprietario esclusivo. L’approvazione da parte dell’assemblea condominiale non può mai determinare deroghe al disposto di una norma imperativa, in sostanza autorizzando l’esecuzione di opera che violi i dettami dell’art. 1122 c.c.”. CASO In occasione di una delibera assembleare un condominio, situato in...
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di Francesco Luppino, Avvocato e cultore della materia Diritto Privato presso l’Università di Bologna
- 23 Novembre 2021
Cassazione civile, Sezioni Unite, sent. 17.12.2020 n. 28972. Primo Presidente P. Curzio – Estensore M. Di Marzio «La pattuizione avente ad oggetto la creazione del c.d. “diritto reale di uso esclusivo” su una porzione di cortile condominiale, costituente come tale parte comune dell’edificio, mirando alla creazione di una figura atipica di diritto reale limitato, tale da incidere, privandolo di concreto contenuto, sul nucleo essenziale del diritto dei condomini di uso paritario della cosa comune, sancito dall’articolo 1102 c.c., è preclusa dal principio, insito nel sistema codicistico, del numerus clausus dei diritti reali e della tipicità degli stessi. Ne consegue che il titolo negoziale, che siffatta attribuzione abbia contemplato, implica di verificare, nel rispetto dei criteri di ermeneutica applicabili, se, al...
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