DIRITTO DEL LAVORO
di Evangelista Basile
- 3 Luglio 2018
Corte Costituzionale, 11 maggio 2018, n. 96 Trattamento pensionistico – Perequazione – Manifestamente infondata. MASSIMA La disciplina della c.d. perequazione delle pensioni per gli anni 2012 -2014 è frutto di scelte non irragionevoli del legislatore. In particolare, le esigenze finanziarie di cui il legislatore ha tenuto conto nell'esercizio della sua discrezionalità sono state preservate attraverso un sacrificio parziale e temporaneo dell'interesse dei pensionati a tutelare il potere di acquisto dei propri trattamenti, nell'attuazione dei principi di adeguatezza e di proporzionalità dei trattamenti pensionistici. Pertanto, va dichiarata la manifesta infondatezza delle questioni di legittimità costituzionale dell'art. 24, commi 25, lettere b), c), d) ed e), e 25 -bis, del decreto -legge 6 dicembre 2011, n. 201 (Disposizioni urgenti per la crescita,...
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DIRITTO DEL LAVORO
di Evangelista Basile
- 26 Giugno 2018
Corte di Giustizia UE, Prima Sezione, 14 marzo 2018, C–482/16 Art. 45 TFUE e Direttiva n. 2000/78/CE – Principio di non discriminazione fondato sull’età – Parità di trattamento in materia di occupazione e condizioni di lavoro – Salario e scatti di anzianità – Legittimità della normativa nazionale MASSIMA Gli artt. 45 TFUE e 2, 6 e 16 Direttiva 2000/78/CE (che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro) devono essere interpretati nel senso che non ostano ad una normativa nazionale, come quella oggetto del procedimento principale, che, per porre fine ad una discriminazione basata sull’età – scaturente dall’applicazione di una normativa nazionale che computa, ai fini dell’inquadramento dei lavoratori di...
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DIRITTO DEL LAVORO
di Evangelista Basile
- 19 Giugno 2018
Corte di Cassazione, Sezioni Unite, 29 maggio 2018, n. 13473 Natura retributiva - Assoggettamento a contribuzione – Sussiste MASSIMA L’indennità sostitutiva di ferie non godute è assoggettabile a contribuzione previdenziale sia perché, essendo in rapporto di corrispettività con le prestazioni lavorative effettuate nel periodo di tempo che avrebbe dovuto essere dedicato al riposo, ha carattere retributivo e gode della garanzia prestata dall’articolo 2126 Cc a favore delle prestazioni effettuate con violazione di norme poste a tutela del lavoratore sia perché un eventuale suo concorrente profilo risarcitorio - oggi pur escluso dal sopravvenuto articolo 10 del decreto legislativo 66/2003, come modificato dal decreto legislativo 213/04, in attuazione della direttiva 93/104/Ce - non escluderebbe la riconducibilità all’ampia nozione di retribuzione imponibile delineata...
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DIRITTO DEL LAVORO
di Evangelista Basile
- 5 Giugno 2018
Cassazione Civile, Sezione Lavoro, 22 marzo 2018, n. 7097 Molestia sessuale di un dipendente a carico di un altro – condanna all’amministrazione datrice – diritto alla rivalsa sul responsabile della condotta lesiva – sussiste MASSIMA Nel rapporto di impiego pubblico contrattualizzato, qualora un dipendente ponga in essere sul luogo di lavoro una condotta lesiva (nella specie molestia sessuale) nei confronti di un altro dipendente, il datore di lavoro, rimasto colpevolmente inerte nella rimozione del fatto lesivo e chiamato a rispondere ai sensi dell'art. 2087 c.c. nei confronti del lavoratore oggetto della lesione, ha diritto a rivalersi a titolo contrattuale nei confronti del dipendente, per la percentuale attribuibile alla responsabilità del medesimo, ciò in quanto il dipendente, nel porre in essere...
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DIRITTO DEL LAVORO
di Evangelista Basile
- 29 Maggio 2018
Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, 05 aprile 2018, n. 8407 Furto di merce – da parte sottoposto – mancato intervento da parte del dipendente sovraordinato – non sussiste MASSIMA Non esiste l’obbligo del dipendente in servizio di contestare verbalmente ad un sottoposto la commissione del furto. L’unico obbligo del dipendente in tali casi è quello di avvertire i propri superiori ed informarli sull’accaduto; deve escludersi l’esistenza di qualsiasi altro obbligo nei confronti del datore di lavoro relativo al reato. Un licenziamento intimato su eventuali pretese contrarie è da ritenersi illegittimo. COMMENTO Nel caso de quo, la Cassazione ha respinto il ricorso dell’azienda avverso la sentenza della Corte territoriale, la quale aveva dichiarato illegittimo il licenziamento intimato ad una dipendente per...
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