DIRITTO BANCARIO

Illegittima segnalazione a sofferenza e perdita di chance

A fronte di una illegittima segnalazione alla Centrale dei rischi di Bankitalia è abitualmente invocato (anche) il risarcimento del danno patrimoniale ex art. 2043 c.c., concernente la perdita di chance subita dal soggetto illegittimamente segnalato. La perdita di chance costituisce un danno patrimoniale risarcibile qualora sussista un pregiudizio certo (anche se non nel suo ammontare) consistente nella perdita di una possibilità attuale ed esige la prova – anche presuntiva, purché fondata su circostanze specifiche e concrete – dell’esistenza di elementi oggettivi dai quali desumere, in termini di certezza o di elevata probabilità, la sua attuale esistenza (Cass. 30.9.2016 n. 19604; Cass. 12.2.2015 n. 2737; Cass. 25.8.2014 n. 18207; Cass. 10.12.2012 n. 22376; Cass. 18.5.2012 n. 7927; Cass. 13.7.2011 n. 15385;…

Continua a leggere...

Cassazione, Sezioni Unite, n. 16303/2018 in pillole

È stata pubblicata l’attesa decisione delle Sezioni Unite (Cass., Sez. Un. 20.6.2018, n. 16303) in tema di commissione di massimo scoperto, avente ad oggetto i rapporti svoltisi, in tutto o in parte, nel periodo anteriore all’entrata in vigore delle disposizioni di cui all’art. 2 bis d.l. n. 185 del 2008, ai fini della verifica del superamento del tasso soglia dell’usura presunta come determinate in base alle disposizioni della l. n. 108 del 1996. Di seguito gli aspetti salienti della sentenza: – l’art. 2 bis d.l. n. 185 del 2008, inserito dalla l n. 2 del 2009, non può essere qualificato norma di interpretazione autentica dell’art. 644, quarto comma, c.p.; il carattere interpretativo (e quindi retroattivo) della disposizione è escluso poiché…

Continua a leggere...

Il superamento del limite di finanziabilità determina la nullità del contratto di mutuo fondiario

La Cassazione, con decisione dell’11 maggio 2018, n. 11543, ha ribadito che il limite di finanziabilità ex art. 38, comma 2, TUB è elemento essenziale del contenuto del contratto di mutuo fondiario ed il suo mancato rispetto determina la nullità del contratto stesso, ferma restando la possibilità, tuttavia, di conversione in ordinario finanziamento ipotecario ove ne sussistano i relativi presupposti (già prima, Cass. n. 17352/2017). La soglia stabilita per il finanziamento non è confinabile nell’area del comportamento in fase prenegoziale e dunque nell’area della contrattazione tra banca e cliente, in quanto la percentuale di concessione ha la più incisiva funzione di regolare l’ammontare della prestazione creditizia in modo da incidere direttamente sulla fattispecie; ne consegue che, con il superamento del…

Continua a leggere...

Sulla competenza territoriale del reato di usura nei contratti di mutuo

Il delitto di usura si configura come reato a condotta frazionata o a consumazione prolungata perchè i pagamenti effettuati dalla persona offesa, in esecuzione del patto usurario, compongono il fatto lesivo penalmente rilevante (Cass. pen. n. 40380/2015), di cui segnano il momento consumativo sostanziale (Cass. pen. n. 37693/2014). La giurisprudenza ha precisato che il momento di consumazione del reato di usura, in caso di rateizzazione nella corresponsione del capitale e degli interessi illeciti pattuiti, si individua nella dazione effettiva dei singoli ratei e non nella illecita pattuizione (Cass. pen. n. 42322/2009). Il delitto di usura, infatti, si configura come reato a schema duplice e, quindi, esso si perfeziona con la sola accettazione della promessa degli interessi o degli altri vantaggi…

Continua a leggere...

Sul preavviso di imminente segnalazione nei ‘SIC’

L’art. 4, comma 7, del ‘Codice di deontologia e di buona condotta per i sistemi informativi gestiti da soggetti privati in tema di crediti al consumo, affidabilità e puntualità nei pagamenti’, adottato con Provvedimento del Garante per la protezione dei dati personali del 16 novembre 2004, prevede che le società di informazioni creditizie (c.d. SIC) “al verificarsi di ritardi nei pagamenti” debbano preavvisare l’interessato, anche unitamente all’invio di solleciti o di altre comunicazioni, “circa l’imminente registrazione dei dati in uno o più sistemi di informazioni creditizie“. La ratio della disposizione è di rendere edotti gli interessati delle conseguenze di un perdurante inadempimento, dando così loro la possibilità di sanarlo prima di procedere all’effettiva iscrizione dei nominativi nei ‘Sic’. Secondo la…

Continua a leggere...

Il phishing nella giurisprudenza di legittimità

Il phishing è una truffa informatica effettuata inviando un’e-mail con il logo contraffatto di un istituto di credito o di una società di commercio elettronico, in cui si invita il destinatario a fornire dati riservati quali numero di carta di credito, password di accesso al servizio di home banking, ecc., motivando tale richiesta con ragioni di ordine tecnico. Figure essenziali di tale reato sono l’hacker (esperto informatico) che si procura i dati, il collaboratore “prestaconto” che mette a disposizione un conto corrente per accreditare le somme e il destinatario finale delle somme spedite dal cliente (cfr. Cass. pen. n. 10060/2017). Nel nostro ordinamento giuridico, il creditore che agisca per la risoluzione contrattuale, per il risarcimento del danno o per l’adempimento…

Continua a leggere...

Estinzione anticipata dei finanziamenti contro cessione del quinto e costi rimborsabili

All’Arbitro Bancario Finanziario sono abitualmente sottoposte questioni concernenti gli oneri da retrocedere al cliente in caso di estinzione anticipata di un contratto di finanziamento da rimborsarsi mediante cessione del quinto dello stipendio o della pensione. Al riguardo, i collegi giudicanti hanno ormai maturato un proprio costante orientamento (v. Collegio di Coordinamento ABF, decisioni nn. 6167/2014, 10035/16, 10003/16, 10017/16 e 5031/2017) secondo cui, in caso di estinzione anticipata del prestito contro cessione del quinto della retribuzione/pensione: (a) sono rimborsabili, per la parte non maturata, le commissioni bancarie (comunque denominate) così come le commissioni di intermediazione e le spese di incasso quote; (b) in assenza di una chiara ripartizione nel contratto tra oneri e costi up-front (esborsi connessi alla concessione del finanziamento)…

Continua a leggere...

Sui tempi di conservazione del contratto di finanziamento

In giurisprudenza si discute sui tempi di conservazione del contratto di finanziamento da parte della banca. Secondo alcuni (Trib. Ravenna 6.6.2012; Trib. Taranto 17.9.2015; in arg. anche Trib. Sassari 21.12.2015 e Trib. Roma 10.4.2015), la banca è obbligata alla conservazione del contratto soltanto per dieci anni (ex art. 119 TUB) e successivamente non è consentito al giudice pronunciare l’inesistenza del contratto di finanziamento. Maggiormente persuasivo appare un altro orientamento (App. Milano 22.5.2012; Trib. Lecce 30.6.2014), in ragione del quale la banca è obbligata alla conservazione del contratto senza alcun limite temporale, non essendo applicabile al contratto quanto disposto dall’art. 119 TUB per la mera documentazione contabile bancaria: “il contratto di c/c bancario … costituisce prova scritta richiesta ad substantiam ed a…

Continua a leggere...

Usura: interessi moratori mai applicati e interesse ad agire

L’interesse ad agire è una condizione dell’azione, il cui difetto determina il rigetto della domanda (Cass. n. 2416/95), e sussiste nell’ipotesi in cui l’attore si affermi titolare di un diritto che necessita di tutela giurisdizionale. In particolare, la giurisprudenza di legittimità ha affermato che l’interesse ad agire si identifica con il vantaggio che l’istante intende realizzare con la proposizione della domanda giudiziale (Cass. n. 8236/03 e Cass. n. 10036/15) e che il processo non può essere utilizzato solo in previsione di possibili effetti futuri pregiudizievoli per la parte, senza che sia precisato il risultato utile e concreto che essa intenda in tal modo conseguire (Cass. n. 9013/16), o in vista della soluzione in via di massima o accademica di una…

Continua a leggere...

La segnalazione ‘a sofferenza’ presso la Centrale rischi Bankitalia

Come noto, ai fini dell’appostazione a sofferenza di un nominativo presso la Centrale rischi della Banca d’Italia, l’intermediario è tenuto ad una delicata valutazione, che trae spunto dal protratto inadempimento del cliente, ma richiede di ponderare la complessiva situazione patrimoniale del debitore, la quale deve risultare caratterizzata da una grave e non transitoria difficoltà economica equiparabile – sebbene non coincidente – con la condizione di insolvenza richiesta per la dichiarazione di fallimento dell’imprenditore commerciale (Cass. nn. 7958/2009, 12626/2010, 2309/2013, 15609/2014, 26361/2014, 1725/2015, 2913/2016). In sostanza, ai fini della segnalazione, rileva una nozione “levior” rispetto a quella della insolvenza fallimentare, così da concepire lo stato di insolvenza e le situazioni equiparabili in termini di valutazione negativa di una situazione patrimoniale apprezzata…

Continua a leggere...