Procedure concorsuali e Diritto fallimentare

I fatti non adeguatamente e compiutamente esposti in sede di proposta concordataria possono essere qualificati quali atti in frode ex art. 173 L.F. e quindi essere rilevanti ai fine della revoca della proposta concordataria

Cass. Civ., sez. VI, 13 marzo 2020 n. 7137 – Pres. Sambito – Rel. Caiazzo Parole chiave: concordato, proposta concordataria, revoca del concordato, atti in frode, fatti non adeguatamente e compiutamente esposti, contabilità, magazzino, fallimento, dichiarazione di fallimento. Massima In tema di concordato preventivo, rientrano tra gli atti in frode, rilevanti ai fini della revoca dell’ammissione alla predetta procedura, ai sensi dell’art. 173 L. Fall., anche i fatti non adeguatamente e compiutamente esposti in sede di proposta di concordato o nei suoi allegati, indipendentemente dal voto espresso dai creditori in adunanza. Disposizioni applicate: R.D. 16 marzo 1942, n. 267: art. 173, CASO La società Alfa S.r.l. propose ai creditori un concordato preventivo avanti il Tribunale di Vicenza.  Ammessa alla procedura…

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L’inefficacia dei pagamenti effettuati alla data di iscrizione della dichiarazione di fallimento: ambito temporale e soggettivo

Corte di Cassazione, Sez. III, Sentenza n. 7477/2020 del 20/03/2020 (Ud. 25/09/2019), Pres. Uliana, Rel. Olivieri Parole chiave: fallimento – effetti – iscrizione nel registro delle imprese – ora zero – inefficacia dei pagamenti – legittimazione passiva – effettivo beneficiario. Massime: In mancanza della prescrizione legale, tra gli elementi di individuazione della data della sentenza dichiarativa di fallimento, anche dall’annotazione della ora in cui la decisione è stata emessa, l’efficacia della sentenza inizia dalla prima ora di quel medesimo giorno (ora zero) e, pertanto, il fallito resta privo dell’amministrazione e della disponibilità dei beni e debbono ritenersi inefficaci gli atto dallo stesso compiuti e i pagamenti da lui effettuati, dal suddetto inizio di quella giornata indipendentemente dall’ora in cui tali…

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Fallimento e impossibilità dell’impresa di continuare a operare proficuamente sul mercato, fronteggiando con mezzi ordinari le obbligazioni

Cass. civ. Sez. I, Sent. 20 novembre 2018, n. 29913, Pres. Didone – Est. Terrusi Parole chiave: stato d’insolvenza quale presupposto per la dichiarazione di fallimento – insolvenza vs. inadempimento – criteri per l’accertamento. Massima: ai fini della dichiarazione di fallimento è necessario e sufficiente, sul piano del riscontro oggettivo di quello specifico status, l’accertamento di una situazione d’impotenza economico patrimoniale, idonea a privare il soggetto della capacità di far fronte, con mezzi “normali”, ai propri debiti. L’accertamento è desumibile dalla impossibilità dell’impresa di continuare a operare proficuamente sul mercato, fronteggiando con mezzi ordinari le proprie obbligazioni. Riferimenti normativi: art. 5 Legge Fallimentare. CASO Una Società dichiarata fallita contestava la valutazione del primo giudice, il quale aveva dedotto l’esistenza dello…

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Ammissibile l’insinuazione ultratardiva in caso di crediti sopravvenuti

Cass. civ., sez. I, 10 luglio 2019, n. 18544 – Pres. Didone – Rel. Dolmetta Parole chiave: Dichiarazione di fallimento – Domanda di ammissione al passivo – Crediti sopravvenuti – Termine annuale – Decorrenza [1] Massima: Le domande di ammissione al passivo di crediti sorti dopo la dichiarazione di fallimento devono essere presentate entro un anno dal momento in cui sono maturate le condizioni per la partecipazione al passivo. Disposizioni applicate: Cost., artt. 3 e 24; r.d. 267/1942, art. 101  CASO Una società presentava domanda di ammissione al passivo del credito vantato nei confronti della società fallita a titolo di restituzione di caparra confirmatoria, in conseguenza dello scioglimento del contratto preliminare provocato dal curatore ai sensi dell’art. 72 l.fall. La…

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Il nuovo imprenditore agricolo e l’assoggettamento al fallimento

Tribunale di Rimini, 25.2.2020 – Est. S. Rossi – Pres. F. Miconi Parole chiave: imprenditore agricolo – fallibilità – attività connesse – prevalenza Massima: Il carattere intensivo dell’allevamento in batteria non nuoce alla qualificazione dell’attività come agricola, essendo la stessa legata solo alla cura di un ciclo biologico della vita dell’animale o anche di una fase del ciclo stesso, a prescindere dalla quantità di animali allevati. Disposizioni applicate: 1 L. Fall. – 5 L.F. – 2135 c.c. Il provvedimento del Tribunale di Rimini (25.2.2020) pone nuovamente l’attenzione sulla necessità di individuare i criteri oggettivi della sfera dell’agrarietà, al fine di maggiormente definirne i confini rispetto l’impresa commerciale, rapportando e rilevando la possibile fallibilità dell’imprenditore agricolo, quando per tipologia di attività,…

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La Corte di Cassazione conferma la possibilità di assoggettare a fallimento la società scissa

Cass. civ., Sez. I, Sent. 21.2.2020, n. 4737 – Pres. Didone – Rel. Dolmetta Massima: “Nel vigente sistema normativo, un fenomeno di riorganizzazione societario – quale, tra gli altri, è la scissione – come pure, più in generale, di modificazione della struttura conformativa del debitore, non può, come principio, realizzare una causa di sottrazione dell’impresa dalla soggezione alle procedure concorsuali.”. Disposizioni applicate: art. 2506 c.c. – art. 10 l. fall. Parole chiave: scissione – fallimento – riorganizzazione societaria CASO La Corte d’Appello di Torino, confermando il provvedimento reso dal giudice di prime cure, dichiarava il fallimento della società Alfa s.p.a., società cancellata dal registro delle imprese a seguito di scissione totale e assegnazione del patrimonio alle società Beta s.r.l. e…

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Solo al credito di rivalsa Iva vantato dai professionisti spetta il privilegio generale mobiliare ex art. 2751 bis n.2 c.c.

Sentenza Corte Costituzionale, n. 1/2020, depositata il 3 gennaio 2020 Parole chiave Credito di rivalsa Iva dei professionisti – spettanza del privilegio generale mobiliare – questione di legittimità costituzionale Massima l’art. 2751 bis n.2 c.c. è costituzionalmente legittimo nella parte in cui estende anche al credito per rivalsa Iva il privilegio generale mobiliare ivi attribuito al credito per le retribuzioni dei professionisti Disposizioni applicate art. 2751 bis n.2 c.c. (come modificato dall’art. 1 comma 474 Legge 27/12/2017 n.205), art. 3 Cost. La Corte Costituzionale è stata investita di questione di legittimità costituzionale sollevata dal Tribunale di Udine in relazione alla previsione, introdotta nell’art. 2751 bis n.2 c.c. dalla Legge 205/2017, dell’estensione ai soli crediti di rivalsa Iva dei professionisti la…

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La non prededucibilità del credito del subappaltatore di opera pubblica in caso di fallimento dell’appaltatore

Cass. SSUU. 2 marzo 2020, n. 5685 Parole chiave: Fallimento – prededuzione – appaltatore – credito del subappaltatore – opere pubbliche Massima La possibilità per la stazione appaltante di sospendere i pagamenti, ex art. 118 comma 3, D.lgs. 163/2006, in favore dell’appaltatore di opera pubblica in attesa delle fatture dei pagamenti effettuati da quest’ultimo al subappaltatore deve intendersi operare per imprese in bonis con le quali il rapporto sia in corso e non, invece, nel caso in cui la dichiarazione di fallimento abbia determinato lo scioglimento del contratto di appalto. Una volta intercorso il fallimento, deve essere esclusa la prededuzione dei crediti del subappaltatore e, pertanto, la stazione appaltante è tenuta a corrispondere al curatore il corrispettivo delle prestazioni eseguite fino…

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Conflitto tra crediti prededucibili e crediti prelatizi reali nelle procedure di composizione del sovraindebitamento

Trib. Como 18 dicembre 2019 CASO In una procedura di liquidazione del patrimonio, il creditore ipotecario propone istanza di sospensione avverso il progetto di riparto finale che prevede la soddisfazione – dal ricavato dell’unico bene appreso alla procedura, un immobile gravato da ipoteca – dei crediti prededucibili, per spese di procedura (compensi dell’occ e degli ausiliari, imposte specifiche), con preferenza rispetto al credito garantito da ipoteca. Il creditore fonda la sua pretesa sul disposto dell’art. 14-duodecies, comma 2, l. 27.1.2012, n. 3, a tenore del quale “i crediti sorti in occasione o in funzione … di uno dei procedimenti di cui alla precedente sezione sono soddisfatti con preferenza rispetto agli altri, con esclusione di quanto ricavato dalla liquidazione dei beni…

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Responsabilità degli amministratori nel concordato preventivo liquidatorio: profili di legittimazione

Tribunale di Firenze, Sez. Impr., 3 ottobre 2019 – Pres. Rel. N. Calvani Parole chiave: Concordato preventivo con cessione dei beni – Azione sociale di responsabilità – Amministratori – Liquidatore giudiziale – Automatica cessione al liquidatore giudiziale – Mancata previsione nel piano concordatario – Preclusione Massima Nel concordato preventivo con cessione di beni l’azione di responsabilità verso gli organi sociali che compete alla società non può intendersi automaticamente ceduta al liquidatore giudiziale se non è prevista nel piano concordatario. Disposizioni applicate Art. 146 l. fall.; art. 152 l. fall.; art. 167 l. fall.; art. 2394-bis cod. civ.; art. 2409 cod. civ. Con la sentenza in commento, il Tribunale di Firenze affronta il tema della legittimazione del liquidatore giudiziale a promuovere…

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