Procedure concorsuali e Diritto fallimentare

Revocabilità dell’accordo di pegno su quote di S.r.l.: tra principio di consecuzione ex art. 69 bis L.F. ed effetto novativo

Cass. Civ., sez. I, Ord. 28.02.2020 n. 5619 – Pres. Di Virgilio – Rel. Dolmetta Parole chiave: Fallimento, revocatoria fallimentare, decadenza dall’azione revocatoria, consecuzione, concordato preventivo, domanda di concordato, concordato in bianco, domanda prenotativa, novazione, pegno su quote, privilegio pignoratizio, partecipazioni, società a responsabilità limitata.  Massime: Nel caso di deposito da parte di una società di una domanda di concordato in bianco ex art. 161 sesto comma L.F. a cui è succeduta, omisso medio, la dichiarazione di fallimento, in applicazione al principio della consecuzione ex art. 69 bis L.F., il dies a quo per il calcolo dei termini di decadenza dell’azione revocatoria va retrodatato alla data di iscrizione nel registro delle imprese della domanda di concordato prenotativa. L’eventuale sussistenza di…

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La “data valuta” degli estratti conto dei contratti di leasing non è da sola idonea a rendere il rapporto opponibile al fallimento

Corte di Cassazione Civile, Sez. VI, Ordinanza n. 4953/2020 del 25/02/2020 (Ud. 20/11/2019), Pres. Scaldaferri, Rel. Caiazzo. Parole chiave: Fallimento – domanda di ammissione al passivo – istanza di rivendicazione – locazione finanziaria – estratti conto – data valuta – data certa – esclusione. Massima: “In tema di insinuazione allo stato passivo, le “date valuta” risultanti dagli estratti conto bancari relativi al contratto di leasing, non sono idonee a provare il tempo in cui le relative operazioni sono state realmente effettuate, né a conferire data certa alle stesse, essendo nella prassi bancaria utilizzate dette date in maniera convenzionale per postergare il tempo di effettuazione dei versamenti ed antergare invece quello dei prelievi” (massima ufficiale). Disposizioni applicate: art. 95 l. fall.;…

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La scientia decoctionis in capo al creditore bancario

Cass. Civ. Sez. 6, Sent. 17 giugno 2020[1], n. 11696. Pres. Bisogni – Rel. Dolmetta Parole chiave: Rimesse di terzi in conto corrente – Ordinante socio del fallito e successivamente Scientia Decoctionis – Assuntore del Concordato Fallimentare – Facoltà del creditore di rifiutare il versamento / determinazione del dies a quo del periodo sospetto. Riferimenti normativi: Legge Fallimentare[2] art. 67 comma 2 e comma 3 lett. b), art. 124 comma 4, Codice Civile art. 1206. CASO Una procedura fallimentare ha promosso azione revocatoria di “pagamenti normali” e “derivanti da pagamenti effettuate da debitori” eseguita da un Ente Pubblico[3], intervenuti nel semestre anteriore alla dichiarazione di fallimento, a valere di un rapporto bancario intestato all’impresa fallita. Nel corso del giudizio, nella…

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Privilegiato e non chirografario il credito surrogatorio per il rimborso di finanziamenti assistiti da garanzia SACE

Cass. civ., sez. III, 13 maggio 2020, n. 8882 – Pres. Travaglino – Rel. Fiecconi Parole chiave: Concordato preventivo – Credito per rimborso di mutuo assistito da garanzia SACE S.p.a. – Natura privilegiata – Sussiste [1] Massima: Il privilegio previsto dall’art. 9, comma 5, d.lgs. 123/1998 deve intendersi riferito non solo ai casi di erogazione diretta di denaro, ma anche ai crediti derivanti dalle concessioni di garanzia previsti dall’art. 7 d.lgs. 123/1998, che nascono privilegiati ex lege dal momento in cui viene concesso ed erogato il beneficio. Disposizioni applicate: cod. civ., art. 2745; d.lgs. 123/1998, artt. 7, 9 CASO Nell’ambito di una convenzione stipulata con un istituto di credito in relazione a un programma di finanziamenti a piccole e medie…

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Moratoria ultrannuale: una soluzione possibile per il sovraindebitato

Cass. ord. Sez. 6, n. 17391 del 20.8.2020 link Parole chiave: Procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento – accordo del debitore – moratoria ultrannuale Massima: Negli accordi di ristrutturazione dei debiti è giuridicamente possibile prevedere la dilazione del pagamento dei crediti prelatizi anche oltre il termine di un anno dall’omologazione previsto dall’art. 8, quarto comma, della legge n. 3 del 2012, e al di là delle fattispecie di continuità aziendale, purché si attribuisca ai titolari di tali crediti il diritto di voto a fronte della perdita economica conseguente al ritardo con cui vengono corrisposte le somme a essi spettanti o, con riferimento ai piani del consumatore, purché sia data a essi la possibilità di esprimersi in merito alla proposta…

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La determinazione della competenza a seguito dell’entrata in vigore dell’art. 27 CCII per i procedimenti relativi a imprese assoggettabili ad amministrazione straordinaria

Trib. Bergamo, Seconda Sez. Civile, decreto, 8.7.2020 Massima: “A seguito dell’entrata in vigore dell’art. 27 CCII, è competente a conoscere delle procedure di concordato o degli accordi di ristrutturazione proposti da imprese assoggettabili ad amministrazione straordinaria il tribunale sede della sezione specializzata in materia di impresa”. Disposizioni applicate: art. 27 CCII – art. 350 CCII – art. 3, d.lgs. 270/1999 Parole chiave: competenza – sezione specializzata in materia di impresa – CCII – amministrazione straordinaria CASO Il Tribunale di Bergamo, in composizione collegiale, ha affrontato la questione della competenza a conoscere della domanda di concordato preventivo proposta da una società avente i requisiti dimensionali per essere assoggettata a procedura di amministrazione straordinaria ex d.lgs. 270/1999. Secondo la prospettazione della società…

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Per la competenza a dichiarare il fallimento prevale il luogo connettivo e decisionale rispetto a quello di effettiva gestione dell’attività

Cass. civ. Sez. VI – 1, Ord., (ud. 17-06-2020) 21-08-2020, n. 17518 Parole chiave Competenza per la dichiarazione di fallimento – Tribunale fallimentare Massima Il Tribunale competente a dichiarare il fallimento è quello dove è ubicata sia la sede legale della società, sia  il luogo nel quale sono adottate delibere decisive per le sorti della società Disposizioni applicate art.9 l.f.– art.9bis l.f. – art.3 Reg.UE 848/2015 – art.45 c.p.c. Nella fattispecie decisa dalla Suprema Corte, il P.M. presso il Trib. di Milano, accertato lo stato d’insolvenza di una società indagata, chiedeva al predetto Tribunale di dichiararne il fallimento. Il Trib. Milano, però, declinava la propria competenza in favore del Trib. Novara nel cui circondario riteneva fossero ubicati sia la sede…

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Insolvenza transfrontaliera: la Corte di Giustizia affronta il tema del centro degli interessi principali della persona fisica che non esercita attività imprenditoriale o lavoro autonomo e considera prevalente il criterio della residenza abituale

Corte di Giustizia, 16 luglio 2020, C-253/19 Parole chiave Insolvenza transfrontaliera – competenza giurisdizionale internazionale – criteri oggettivi – persona fisica – residenza abituale – COMI – bene immobile – interessi economici – rinvio pregiudiziale. Massima La Corte di Giustizia UE ha stabilito che la competenza giurisdizionale in caso di procedure transnazionali relative a persone fisiche, ovvero a persone che non esercitano attività professionale o imprenditoriale, spetta al Giudice dello Stato in cui la persona fisica ha la propria residenza abituale. La presunzione che tale Stato corrisponda a quello in cui è collocato il centro degli interessi principali della persona fisica non è superata dal fatto che l’unico bene che può essere posto in liquidazione sia situato in altro Stato…

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Piano del consumatore, grado della colpa ai fini del giudizio di meritevolezza e ludopatia

Trib. di Vicenza, 24 settembre 2020 – presidente ed estensore G. Limitone La questione affrontata Investito da un reclamo avverso il decreto di omologazione di un piano del consumatore, il Tribunale di Vicenza è stato chiamato a risolvere, fondamentalmente, la questione se potesse riconoscersi, in capo alla debitrice, il c.d. requisito della meritevolezza, i.e. della non addebitabilità alla stessa del sovraindebitamento. Dopo una disamina delle ragioni dell’insorgenza dell’indebitamento (da ascriversi all’onere per gravose spese mediche, a un disturbo ludopatico e all’incremento del debito per interessi su una serie di finanziamenti), il tribunale conclude per il rigetto del reclamo, motivando la decisione sulla base dell’inesistenza della colpa grave in capo alla debitrice sovraindebitata, principalmente sulla scorta dell’affermazione che, interpretando le disposizioni…

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Fallimento della società “in mano pubblica”

Corte di Cassazione Sez. I., Ord., 30 giugno 2020, n. 13160 – Presidente Magda – Rel. Guido Parole chiave: Fallimento – Enti pubblici – Società di capitali – Società “in house” – Fallibilità Massima  E’ sempre assoggettabile a fallimento, ex art. 1, comma 1, l. fall., una società di capitali che sia partecipata in tutto o in parte da enti pubblici. Disposizioni applicate  Art. 1 l. fall.; art. 2221 cod. civ.; art. 1, comma 3, D. Lgs. n. 175/2016 (T.U. in materia di società a partecipazione pubblica); art. 4 L. n. 70/1975 Con la pronuncia in commento, la Suprema Corte, Sezione Prima civile, affronta il tema della fallibilità delle società partecipate, in tutto o in parte, da enti pubblici. Nello…

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