Procedure concorsuali e Diritto fallimentare

Le procedure di vendita fallimentare di cui all’art. 107, co. 2, L.F.

Corte di Cassazione, sent. 26 agosto 2021, n. 23476 Massima: “In caso di vendita coattiva immobiliare effettuata direttamente dal giudice delegato del fallimento, è valida anche l’offerta ribassata per non oltre un quarto rispetto al prezzo fissato nella relativa ordinanza, potendo allora il predetto giudice, in caso di unicità di offerta, aggiudicare il bene a tale offerente, ove sussistano i presupposti di cui all’art.572 co.3 c.p.c. novellato, applicabile ratione temporis, in particolare dando conto che non ricorre seria possibilità di conseguire un prezzo superiore per effetto di una nuova vendita, secondo i limiti di compatibilità dell’istituto, che costituisce un elemento normativo integrante il provvedimento”.  Disposizioni applicate: artt. 107 – 108 l.fall.; art. 572 c.p.c.  Parole chiave: vendita fallimentare – giudice…

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Applicabile nel concordato fallimentare, in virtù dell’eadem ratio, il cram down tributario e contributivo di cui all’art.180 comma 4 L.F.

Tribunale La Spezia, 25 novembre 2021 Parole chiave Concordato fallimentare – mancata adesione dell’amministrazione finanziaria – intervento sostitutivo del Tribunale in sede di omologa – giudizio di cram down – applicazione analogica Massima E’ applicabile in via analogica anche nel concordato fallimentare l’intervento sostitutivo del Tribunale in sede di omologa pur in mancanza di adesione, se determinante, dell’amministrazione finanziaria, all’esito del giudizio di cram down, previsto nella procedura di concordato preventivo Disposizioni applicate art.128 l.f. – art. 180 c. 4 l.f., – art.12 Preleggi Il concordato fallimentare può essere omologato dal Tribunale anche in ipotesi di mancanza di adesione alla proposta da parte dell’amministrazione finanziaria, purchè la stessa sia determinante per il raggiungimento delle maggioranze per l’approvazione del concordato, e…

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Deposito della domanda di concordato in bianco e partecipazione alla gara pubblica: la posizione dell’Adunanza Plenaria

Cons. St., A.P., 27 maggio 2021, n. 9 – Pres. Patroni Griffi, Est. Simonetti Cons. St., A.P., 27 maggio 2021, n. 11 – Pres. Patroni Griffi, Est. Simonetti Parole chiave: Concordato in bianco – gara pubblica – appalti – esclusione – autorizzazione del tribunale – concordato in continuità aziendale – aggiudicazione.  Massima: “Il deposito di una domanda di concordato in bianco non integra una causa di esclusione automatica dalle gare pubbliche per perdita dei requisiti generali e, pertanto, non preclude la partecipazione alla gara pubblica, ma l’autorizzazione del tribunale fallimentare alla partecipazione alla gara deve intervenire prima dell’aggiudicazione”.  Riferimenti normativi Art. 161, co. 6 L.F. – art. 186 bis, co. 4 L.F. – art. 14, co. 1 Dir. 2008/98/CE – art….

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Legittimazione dell’imprenditore agricolo alla procedura di liquidazione del patrimonio ex lege n. 3/2012

Trib. Mantova 21 ottobre 2021, Est. Gibelli Parole chiave: legge speciale 27 gennaio 2012, n. 3 – procedura di liquidazione del patrimonio – imprenditore agricolo – legittimazione Massima: Benché l’art. 7, comma 2-bis, legge 27 gennaio 2012 n. 3 appaia, nella sua formulazione letterale, limitare l’accesso dell’imprenditore agricolo – tra le varie procedure sovraindebitamentarie – alla sola procedura di accordo di ristrutturazione dei debiti, pure l’interpretazione sistematica e teleologicamente orientata dalla legge speciale inducono a ritenere che all’imprenditore agricolo non sia inibito fare ricorso anche alla procedura liquidatoria, giacché, diversamente, si dovrebbe ammettere un’ingiustificata disparità di trattamento tra imprenditori agricoli, da un lato, e imprenditori commerciali e altri debitori sovraindebitati in genere, dall’altro. Riferimenti normativi: artt. 14-ter, comma 1, e…

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Quantificazione del danno mediante il criterio del “differenziale dei patrimoni netti” e l’applicabilità dell’art. 2486, c. 3, c.c. ratione temporis

Cort. App. Roma, 13 aprile 2021, n. 2649 – Rel. Coppa Parole chiave: responsabilità dell’amministratore di società di capitali, mancata conservazione dell’integrità e del valore del patrimonio sociale, criterio del “differenziale dei patrimoni netti”, inversione dell’onere probatorio, applicabilità ratione temporis.  Massime: con l’introduzione dell’art. 2486, c. 3, c.c., il Legislatore ha operato di fatto un’inversione dell’onere della prova a carico dell’amministratore in merito alla quantificazione del danno. La formulazione della citata norma, infatti, individua un criterio principale di quantificazione del danno riconducibile alla differenza tra il patrimonio netto alla data di cessazione della carica dell’amministratore o di apertura di una procedura concorsuale e il patrimonio netto alla data in cui si è verificata una causa di scioglimento della società, fatta…

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Quorum costitutivo di assemblea di Srl in caso di pignoramento, pegno, usufrutto e conflitto di interessi

Tribunale di Venezia Sezione Specializzata in materia di Imprese, sentenza n. 1894/2021 del 22.09.2021 (pubbl. 06.10.2021) Parole chiave: Srl; pignoramento su quote; diritti del creditore pignoratizio; conflitto di interessi; amministratore. Massima: A differenza del creditore pignoratizio il creditore pignorante non ha diritto di voto, salvo il caso di nomina quale custode nella procedura esecutiva ex art. 521 c.p.c., poiché in tale evenienza troverà applicazione analogica l’art. 2352 c.c. In caso di conflitto di interessi va ritenuta l’applicazione analogica, ai fini del computo del quorum costitutivo di Srl, l’art. 2368 co. 3 c.c.. Riferimenti normativi: art. 2913 c.c.; art. 2471 bis c.c.; art. 2433 c.c.; art. 521 c.p.c.; art. 2353 c.c. CASO L’attore, socio di una Srl, evoca in giudizio la…

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Criteri di liquidazione del compenso degli organi delle procedure concorsuali

Cass. Civ., sez. VI, 10.03.2021 n. 6806 – Pres. Scotti – Rel. Pazzi Parole chiave: fallimento, concordato preventivo, liquidatore giudiziale, commissario giudiziale, curatore, compensi, decreto di liquidazione, nullità, onere di motivazione. Massima: La disciplina dall’articolo 39 L.F. impone che la complessiva determinazione del compenso dell’organo della procedura necessiti di una specifica motivazione, risultando altrimenti nullo il decreto di liquidazione; a tal fine non è sufficiente una motivazione stereotipata contenente frasi di mero stile, essendo al contrario necessaria una motivazione analitica che rappresenti l’iter logico intellettivo seguito dal Tribunale per arrivare alla liquidazione tramite espressa e dettagliata enunciazione dei criteri di quantificazione del compenso in relazione alle attività rispettivamente svolte e ai risultati conseguiti. Disposizioni applicate: DM. 25 gennaio 2012, n….

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Tra le presunzioni semplici rilevanti ai fini della conoscenza dello stato d’insolvenza vi possono essere anche le notizie di stampa

Corte di Cassazione Civile, Sez. I, Sentenza n. 23650/2021 del 31/08/2021 (Ud. 16/12/2020), Pr. M. Cristiano – Rel. L. Caradonna. Parole chiave: Fallimento – azione revocatoria fallimentare – effetti – atti a titolo oneroso – pagamenti – stato di insolvenza – conoscenza – presunzioni – notizie di stampa. Massima: “In tema di revocatoria fallimentare di pagamenti, ai fini dell’accertamento della conoscenza dello stato di insolvenza, il giudice può avvalersi di presunzioni semplici, valorizzando le fonti di conoscenza rappresentate da una campagna di stampa nei confronti dell’imprenditore insolvente, con una valutazione in concreto delle sue caratteristiche, ovvero del numero delle notizie, della rilevanza nazionale e della dovizia di particolari narrati. (Nella specie la S.C. ha cassato con rinvio la sentenza di…

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Onere di deposito documentale in sede di opposizione allo stato passivo: natura del procedimento

Cass. Civ. Sez. 1, Sentenza 27 aprile 2021, n. 21826, Pres. Cristiano – Rel. Vannucci Parole chiave: opposizione allo stato passivo – onere documentale –  non necessità deposito della decisione del giudice delegato – onere di sollecitare la collaborazione delle parti ovvero accesso diretto al fascicolo della procedura. Riferimenti normativi: Legge Fallimentare artt. 90, 96, 99 secondo comma n. 4; Cod. proc. civ. artt. 339, 347 in relazione all’art. 360 n. 3. CASO L’opposizione allo stato passivo di un fallimento, proposta da una creditrice in ragione della parziale ammissione del proprio credito, veniva respinta dal Tribunale la cui decisione trovava “motivazione fondante”  nella sola produzione del provvedimento del giudice delegato ma non del progetto di stato passivo, “al cui contenuto…

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Le Sezioni Unite definiscono il termine per la riassunzione del processo interrotto dalla dichiarazione di fallimento

Cass. civ., sez. un., 7 maggio 2021, n. 12154 – Pres. Spirito – Rel. Ferro Parole chiave: Fallimento – Effetti – Rapporti processuali – Interruzione del processo – Automaticità – Riassunzione o prosecuzione del processo – Decorrenza del termine dalla dichiarazione giudiziale di interruzione [1] Massima: In caso di apertura del fallimento, ferma restando l’automatica interruzione del processo (avente per oggetto i rapporti di diritto patrimoniale del fallito) che ne deriva ai sensi dell’art. 43, comma 3, l.fall., il termine per la riassunzione o la prosecuzione, per evitare gli effetti di estinzione di cui all’art. 305 c.p.c. e al di fuori delle ipotesi di improcedibilità ai sensi degli artt. 52 e 93 l.fall. per le domande di credito, decorre da…

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