SOCIETÀ E FALLIMENTO

I limiti della c.d. business judgement rule o quando il giudice può valutare le scelte imprenditoriali dell’amministratore di società

Cass. civ., Sez. I, Ordinanza, 16 dicembre 2020, n. 28718 Parole chiave: Società – Amministratori – Consiglio di amministrazione – Azione di responsabilità Massima: “L’obbligo di diligenza professionale posto dall’art. 2392 c.c. impone all’amministratore di gestire il patrimonio sociale ed indirizzare l’attività economica nel modo più idoneo agli interessi della società, al fine della massimizzazione dell’utile aziendale. In linea generale, dunque, una sua responsabilità non è certamente configurabile per il solo fatto che egli abbia disatteso le direttive della proprietà, la quale, probabilmente, nemmeno ha il potere di impartirgliele: infatti, una volta nominato, i doveri dell’amministratore sono quelli indicati dalla legge e dallo statuto, non altri. Non esiste, invero, un vincolo di mandato tra soci, o maggioranza di essi, ed…

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Le incertezze sul momento da cui decorre il termine per riassumere il processo interrotto dalla dichiarazione di fallimento

Cass. civ., sez. VI, 21 agosto 2020, n. 17535 – Pres. Scaldaferri – Rel. Campese Parole chiave: Decreto ingiuntivo – Opposizione – Fallimento di una parte – Interruzione – Riassunzione – Termine – Decorrenza – Data di conoscenza legale o effettiva [1] Massima: In caso di interruzione del processo determinata dalla dichiarazione di fallimento di una parte ai sensi dell’art. 43, comma 3, l.fall., il termine per la riassunzione del giudizio per la parte non colpita dall’evento interruttivo che abbia presentato domanda di ammissione al passivo decorre dalla data in cui è stata depositata o inviata tale domanda. Disposizioni applicate: cod. proc. civ., artt. 300, 305, 645; r.d. 267/1942, artt. 43, 92, 94 CASO Una società otteneva un decreto ingiuntivo…

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Aumento di capitale sociale e obbligo di conferimento in natura di un determinato bene

Tribunale di Roma, Sezione Specializzata in materia di Impresa, Ordinanza del 18 febbraio 2020. Parole chiave: Società di capitali – Società a responsabilità limitata – Deliberazione assemblea – Aumento di capitale sociale – conferimento in natura – Patto parasociale – Illegittimità della delibera – Massima: È illegittima la deliberazione di aumento del capitale sociale di una società a responsabilità limitata che preveda, con riguardo ad un singolo socio, l’obbligo di sottoscrizione mediante conferimento in natura di un suo preciso bene, prevedendo altresì la facoltà degli altri soci di sottoscrivere la porzione di capitale eventualmente inoptata con conferimenti in denaro. Disposizioni applicate: articoli 2378, 2464, 2479-ter, 2481, 2481-bis c.c. Con il giudizio in esame un socio di minoranza di una S.r.l. ha…

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Ammissibilità dell’imprenditore agricolo alle “procedure minori”

Tribunale di Rimini, ord. 15.12.2020 Parole chiave: Procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento – requisiti soggettivi – imprenditore agricolo Massima: L’art. 7 co. 2 bis L 3/12, specificamente riferito all’imprenditore agricolo non menziona infatti fra i requisiti di ammissibilità alla procedura la lettera a) dell’art. 7 co. 2 della medesima legge, ovverossia l’essere soggetto alle procedure concorsuali maggiori. Ciò consente di ritenere irrilevante, ai fini dell’ammissibilità dell’imprenditore agricolo alle procedure cd. minori, la possibilità per lo stesso di fare accesso all’accordo di ristrutturazione dei debiti ex art. 182bis l.f., facoltà estesa all’imprenditore agricolo dall’art. 23 co. 43 del D.L. 98/2011. Il favor che permea la disciplina dell’imprenditore agricolo in tutto il settore della crisi di impresa, dunque, si estende…

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Scioglimento della società di capitali per impossibilità di funzionamento dell’assemblea

Tribunale di Roma, Sezione Specializzata in materia di Impresa, Sentenza del 1° febbraio 2017. Parole chiave: cause di scioglimento – società di capitali – impossibilità di funzionamento – inattività – paralisi dell’assemblea – dissidio tra i soci – inerzia dell’assemblea – opposizione dei soci – liquidazione – Massima: La causa di scioglimento della società per impossibilità di funzionamento dell’assemblea di cui all’art. 2484 c. 1° n. 3 c.c. ricorre quando l’organo assembleare appaia stabilmente ed irreversibilmente incapace di assolvere le sue funzioni essenziali e, in particolare, quelle di approvazione annuale del bilancio d’esercizio e di rinnovamento periodico delle cariche sociali. Disposizioni applicate: articoli 2484 c.c., 2485 c.c., 2487 c.c. Nell’ambito del giudizio in esame i soci detentori del 50 %…

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Il requisito di indipendenza del professionista attestatore di cui all’art. 182-bis L.F.

Corte d’Appello Bologna, Terza Sezione Civile, decreto, 20.1.2020 Massima: “è necessario verificare in concreto se il rapporto di natura professionale o personale (nel cui concetto va ricompreso anche il rapporto di credito) sia tale da pregiudicare l’indipendenza di giudizio del professionista, scelto dal debitore, per la redazione della relazione ex art. 182-bis l.fall.”.  Disposizioni applicate: art. 182-bis l.fall. – art. 67, co. 3, lett. (d) l.fall. – art. 2399 c.c. Parole chiave: accordo di ristrutturazione dei debiti – attestatore – requisito di indipendenza CASO La Corte d’Appello di Bologna è stata chiamata a pronunciarsi su tre reclami “gemelli” presentati dalle società Alfa (controllante), Beta e Gamma (controllate), avverso i decreti con cui il Tribunale di Forlì rigettava i ricorsi presentati…

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Può essere compromessa in arbitri la controversia che riguardi una delibera presa in mancanza di convocazione di un socio

Cass. civ. Sez. VI-1, ordinanza del 31 ottobre 2018, n. 27736. Parole chiave: Società – Consorzi – Delibere – Arbitrato Massima: “Attengono a diritti indisponibili, come tali non compromettibili in arbitri ex art. 806 c.p.c., soltanto le controversie relative all’impugnazione di deliberazioni assembleari di società aventi oggetto illecito o impossibile, le quali danno luogo a nullità rilevabili anche di ufficio dal giudice, cui sono equiparate, ai sensi dell’art. 2479 ter c.c., quelle prese in assoluta mancanza di informazione, sicché la lite che abbia ad oggetto l’invalidità della delibera assembleare per omessa convocazione del socio, essendo soggetta al regime di sanatoria previsto dall’art. 2379 bis c.c., può essere deferita ad arbitri.” Disposizioni applicate: artt. 2379 bis, 2479 ter c.c.; art. 806…

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La responsabilità dell’amministratore per la mancata adozione di adeguati assetti va provata in concreto

Tribunale di Venezia sez. specializzata per le imprese, 16 dicembre 2020 Parole chiave Responsabilità dell’amministratore – adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili Massima La responsabilità dell’amministratore per il mancato assolvimento dell’obbligo di adottare assetti organizzativi, amministrativi e contabili adeguati deve essere dimostrata indicando le specifiche condotte fonte di responsabilità Disposizioni applicate art. 2086 c.c. – Principi di comportamento del collegio sindacale approvati dal CNDCEC il 18/12/20 Il Tribunale di Venezia si è pronunciato in merito all’applicazione dell’art.2086 c.c. in tema di gestione dell’impresa, come  novellato dall’art.375 del D.Lgs 14/2019, in vigore dal 16 marzo 2019, il quale prevede a carico dell’imprenditore, operante in forma societaria o collettiva, il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura…

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L’omessa indicazione del credito nel bilancio sociale non costituisce rinuncia allo stesso

Corte di Cassazione, Sez. III Civile, 14 dicembre 2020, n. 28439 Parole chiave: Società – Estinzione – Obbligazioni e contratti Massima: “La remissione del debito, quale causa di estinzione delle obbligazioni, esige che la volontà abdicativa del creditore sia espressa in modo inequivoco; un comportamento tacito, pertanto, può ritenersi indice della volontà del creditore di rinunciare al proprio credito solo quando non possa avere alcun’altra giustificazione razionale, se non quella di rimettere al debitore la sua obbligazione. Ne consegue che i crediti di una società commerciale estinta non possono ritenersi rinunciati per il solo fatto che non siano stati evidenziati nel bilancio finale di liquidazione, a meno che tale omissione non sia accompagnati da ulteriori circostanze tali da non consentire…

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Fino alla dichiarazione di improcedibilità, la rinuncia alla domanda di concordato preventivo non paralizza l’iniziativa del P.M. in caso di atti di frode

Cass. civ., Ord., Sez. I, 7.12.2020, n. 27936 – Pres. Genvoese – Rel. Dolmetta Parole chiave Concordato preventivo – domanda – effetti rinuncia – revoca – dichiarazione di improcedibilità – cessazione automatica – iniziativa del P.M. – fatti di frode. Massima La rinuncia alla domanda di ammissione al concordato preventivo comporta la dichiarazione di improcedibilità ma non determina la cessazione automatica del procedimento di concordato. Quale conseguenza, fino alla dichiarazione di improcedibilità il P.M. può esercitare il potere di iniziativa ex art. 173 L.F. e domandare la dichiarazione di fallimento del debitore qualora ravvisi fatti di frode.  Riferimenti normativi Art. 7 L.F. – Art. 173 L.F. CASO La società Alfa ha presentato domanda di concordato preventivo, ammessa dal Tribunale di…

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