Diritto e reati societari

Fideiussioni e decreti ingiuntivi: registro proporzionale al 3%

Il decreto ingiuntivo recante la “condanna al pagamento di somme o valori”, ottenuto dal fideiussore nei confronti del debitore principale nell’ambito dell’azione di regresso, è soggetto ad imposta di registro proporzionale nella misura del 3%, ai sensi dell’articolo 8 della tariffa, parte I, del D.P.R. 131/1986, “senza involgere l’applicazione del principio di alternatività Iva/registro”. È questo il chiarimento fornito dall’Agenzia delle Entrate con la risoluzione 22/E di ieri in risposta alla richiesta di consulenza formulata da un proprio ufficio. La questione trae origine dal controverso orientamento della Corte di Cassazione circa la tassazione, ai fini del Registro, dei decreti ingiuntivi recanti la “condanna al pagamento di somme a favore del fideiussore precedentemente escusso dal creditore del rapporto obbligatorio principale, quest’ultimo ricadente in ambito Iva”. In passato, con la sentenza del 12 luglio…

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Responsabilità degli enti e profitto del reato

Con la sentenza n. 34900 del 9 giugno 2016, depositata il successivo 16 agosto, la Sesta Sezione della Corte di Cassazione ha chiarito che una società è responsabile per malversazione ai danni dello Stato se i suoi amministratori impiegano i finanziamenti pubblici per scopi diversi da quelli per i quali sono stati erogati. Nel caso specifico, la Corte di appello di Potenza, riformando la sentenza di assoluzione del G.u.p. del Tribunale di Matera, aveva confermato la responsabilità ex articolo 316-bis c.p. degli amministratori di una S.r.l. e di una S.p.a nonché la responsabilità per l’illecito amministrativo di cui all’articolo 24 commi 1 e 2 del D.Lgs. 231/2001(“1. In relazione alla commissione dei delitti di cui agli articoli 316-bis…se commesso in danno dello Stato … si applica all’ente la sanzione pecuniaria fino a cinquecento…

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Procedure di accertamento dell’illecito e verifiche dell’ Organismo di Vigilanza

Il sistema di attribuzione della responsabilità da illecito amministrativo ex d.lgs. 231/2001 (da ora, il Decreto) presuppone, come noto, la realizzazione di un reato “presupposto” da parte di una persona fisica che agisca nell’interesse e/o a vantaggio dell’ente. A seconda, poi, che il reato sia realizzato dai vertici aziendali (apicali) o da un sottoposto (soggetto all’altrui vigilanza), il Decreto disciplina le condizioni al ricorrere delle quali la responsabilità dell’ente è, eventualmente, esclusa. Tali condizioni, richiedono la preventiva adozione e corretta attuazione di un Modello di organizzazione e gestione aziendale, idoneo a prevenire reati della specie di quello verificatosi. Il Decreto individua, in tale modo, una responsabilità dell’ente in certa misura autonoma da quella del singolo autore della condotta illecita, e…

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La nozione di profitto rilevante ai sensi dell’art. 13 D.Lgs. 231/2001

Con l’entrata in vigore del D.Lgs. n.231/01 sulla “Responsabilità amministrativa degli enti”, anche gli enti collettivi possono essere chiamati a rispondere dei reati commessi nel loro interesse o vantaggio dalle persone fisiche inserite nella struttura organizzativa. La riforma compiuta dal legislatore ha segnato un vero e proprio spartiacque rispetto agli orientamenti dottrinali e giurisprudenziali assunti in precedenza; la disciplina dettata dal D.Lgs. n.231/01 prende, infatti, le distanze dal principio fissato nell’art.27 della Costituzione che consacra la natura personale della responsabilità penale e costituisce una deroga all’antico brocardo secondo cui societas delinquere non potest. Ad oggi gli enti, siano o no persone giuridiche, possono essere assoggettati sia a sanzioni di carattere penale-amministrativo sia, ai sensi dell’art.45 del D.Lgs. n.231/01, a misure cautelari interdittive “quando sussistonogravi indizi…

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Wine Export: tutela e prevenzione legale

Per vendere bisogna sempre di più andare Oltreconfine e questa pratica può rivelarsi piena di insidie servono contratti chiari per prevenire i rischi meglio spendere tempo e fatica all’inizio piuttosto che trovarsi nell’occhio del ciclone di una bagarre internazionale. Negli ultimi anni il mondo del vino ha assistito a un preponderante sviluppo dei mercati stranieri e la costante e progressiva riduzione dei consumi e degli investimenti nel territorio italiano, che hanno indotto molti imprenditori del “bel Paese” ad aprire i propri orizzonti a mercati alternativi. Le imprese vinicole italiane per fronteggiare il periodo di grande crisi, si trovano sempre più spesso a effettuare transazioni oltreconfine e, in questa diversa dimensione imprenditoriale, appare di fondamentale importanza la redazione di accordi che…

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La prescrizione degli illeciti previsti dal D.Lgs. 231/2001

La differenziazione del regime di prescrizione del reato e dell’illecito amministrativo fondante la responsabilità delle persone giuridiche non può essere ritenuta irragionevole poiché si tratta di due ipotesi di responsabilità aventi natura diversa che giustifica il differente trattamento. Tale principio è stato sancito dalla Corte di Cassazione, sezione VI penale, con l’interessante sentenza n. 28299 del 7.7.2016, che ha deciso una vicenda che vedeva diverse società coinvolte in episodi di corruzione nell’ambito di appalti indetti da Enipower S.p.a., Enelpower S.p.a. e Snamprogetti S.p.a. per la realizzazione di opere nel settore energetico per importi di notevole valore. Lo schema di condotta individuato dagli inquirenti e confermato dai giudici di merito era il seguente: la società interessata alla partecipazione ad una gara veniva contattata da un intermediario, che offriva…

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Accertamenti alle sportive: la forma non deve prevalere sulla sostanza

Il contenuto di una recente decisione della Commissione tributaria provinciale di Treviso (sezione V sentenza 13.09.2016 n. 340) ci consente di fare qualche riflessione sul disconoscimento al diritto di utilizzare determinate agevolazioni fiscali evidenziato, in sede di accertamento, dalla Agenzia delle entrate. Le contestazioni della Agenzia riguardavano: le modalità di tenuta dei libri delle delibere assembleari e del consiglio direttivo e le verbalizzazioni relative; il mancato rispetto dell’obbligo di indicazione della denominazione sociale dilettantistica nellecomunicazioni rivolte al pubblico; movimentazioni finanziarie sopra la soglia degli euro 516,82. Da ciò l’Ufficio faceva conseguire la decadenza delle agevolazioni di cui alla L. 398/1991, la ricostruzione di costi e ricavi sia ai fini dei redditi che dell’Iva così rideterminata oltre alla irrogazione delle sanzioni e degli interessi di legge. Il Giudicante analizza compiutamente le osservazioni dell’Agenzia e giunge ad una serie di conclusioni del…

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Quello tra amministratore e società non è un rapporto para-subordinato:in caso di pignoramento del compenso, non si applica il limite del “quinto”.

La qualificazione giuridica del rapporto “amministratore-società” rappresenta argomento da sempre controverso che, particolarmente dopo la riforma societaria del 2003, ha alimentato un vero e proprio contrasto giurisprudenziale. Da poco più di un mese le Sezioni Unite vi hanno finalmente posto rimedio (o almeno hanno gettato le basi per una sua definitiva composizione): rovesciando, infatti, l’impostazione tradizionale che “faceva giurisprudenza” da più di un ventennio (salvo, appunto, talune “deviazioni”), le Sezioni Unite con la sentenza n. 1545, del 20 gennaio 2017 hanno chiarito che il rapporto tra società ed amministratore va, ora, ricondotto nell’alveo dei rapporti societari propriamente detti “perché serve ad assicurare l’agire della società, non [essendo quindi] assimilabile (…) né ad un contratto d’opera (…) né tanto meno ad…

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Rafforzata la tutela delle microimprese da prassi commerciali scorrette nei rapporti con altre imprese

L’art. art. 7, comma 1, D.L. 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla L. 24 marzo 2012, n. 27, ha introdotto nel codice del consumo le «microimprese», estendendo a loro la disciplina delle prassi commerciali scorrette, ora applicabili anche ai rapporti tra operatori professionali e «microimprese». La definizione di microimpresa si trova all’art. 18, lett. d-bis) del codice del consumo, dove per “microimprese” si intendono le “entità, società o associazioni che, a prescindere dalla forma giuridica, esercitano un’attività economica, anche a titolo individuale o familiare, occupando meno di dieci persone e realizzando un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiori a due milioni di euro, ai sensi dell’articolo 2, paragrafo 3, dell’allegato alla raccomandazione n….

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Considerazioni sul registro Coni e sugli statuti delle SSD

Un recente pronunciamento del Consiglio Nazionale del Coni (delibera n. 1566 del 20 dicembre 2016 avente ad oggetto: “Registro Nazionale delle Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche-Elenco discipline sportive ammissibili”) offre motivo per tornare a parlare del registro Coni delle società e associazioni sportive dilettantistiche e delle novità che si prospettano per questo 2017. Il Coni ha individuato 396 discipline (almeno al momento, altre 80 stanno “bussando” alla porta) che, ad oggi, possono ritenersi attività sportive riconosciute e prevede che possano essere iscritte al registro Coni (con conseguente applicazione delle agevolazioni fiscali e previdenziali ad esso connesse) soltanto quelle associazioni o società sportive dilettantistiche che dichiarano di svolgere quelle specialità inserite nell’elenco. Il Coni, infatti, ha ritenuto di dover adottare ogni misura “tesa alla corretta individuazione dei soggetti che,…

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