Diritto e reati societari

Scioglimento della società di capitali per impossibilità di funzionamento dell’assemblea

Tribunale di Roma, Sezione Specializzata in materia di Impresa, Sentenza del 1° febbraio 2017. Parole chiave: cause di scioglimento – società di capitali – impossibilità di funzionamento – inattività – paralisi dell’assemblea – dissidio tra i soci – inerzia dell’assemblea – opposizione dei soci – liquidazione – Massima: La causa di scioglimento della società per impossibilità di funzionamento dell’assemblea di cui all’art. 2484 c. 1° n. 3 c.c. ricorre quando l’organo assembleare appaia stabilmente ed irreversibilmente incapace di assolvere le sue funzioni essenziali e, in particolare, quelle di approvazione annuale del bilancio d’esercizio e di rinnovamento periodico delle cariche sociali. Disposizioni applicate: articoli 2484 c.c., 2485 c.c., 2487 c.c. Nell’ambito del giudizio in esame i soci detentori del 50 %…

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Può essere compromessa in arbitri la controversia che riguardi una delibera presa in mancanza di convocazione di un socio

Cass. civ. Sez. VI-1, ordinanza del 31 ottobre 2018, n. 27736. Parole chiave: Società – Consorzi – Delibere – Arbitrato Massima: “Attengono a diritti indisponibili, come tali non compromettibili in arbitri ex art. 806 c.p.c., soltanto le controversie relative all’impugnazione di deliberazioni assembleari di società aventi oggetto illecito o impossibile, le quali danno luogo a nullità rilevabili anche di ufficio dal giudice, cui sono equiparate, ai sensi dell’art. 2479 ter c.c., quelle prese in assoluta mancanza di informazione, sicché la lite che abbia ad oggetto l’invalidità della delibera assembleare per omessa convocazione del socio, essendo soggetta al regime di sanatoria previsto dall’art. 2379 bis c.c., può essere deferita ad arbitri.” Disposizioni applicate: artt. 2379 bis, 2479 ter c.c.; art. 806…

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L’omessa indicazione del credito nel bilancio sociale non costituisce rinuncia allo stesso

Corte di Cassazione, Sez. III Civile, 14 dicembre 2020, n. 28439 Parole chiave: Società – Estinzione – Obbligazioni e contratti Massima: “La remissione del debito, quale causa di estinzione delle obbligazioni, esige che la volontà abdicativa del creditore sia espressa in modo inequivoco; un comportamento tacito, pertanto, può ritenersi indice della volontà del creditore di rinunciare al proprio credito solo quando non possa avere alcun’altra giustificazione razionale, se non quella di rimettere al debitore la sua obbligazione. Ne consegue che i crediti di una società commerciale estinta non possono ritenersi rinunciati per il solo fatto che non siano stati evidenziati nel bilancio finale di liquidazione, a meno che tale omissione non sia accompagnati da ulteriori circostanze tali da non consentire…

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L’efficacia e la vincolatività del patto parasociale stipulato dal socio di maggioranza di una società

 Tribunale di Napoli, Sezione Specializzata in materia di Impresa, sentenza n. 6438 del 8 ottobre 2020. Parole chiave: patto parasociale – società per azioni – amministratore di fatto Massima: il patto parasociale stipulato dal socio di maggioranza di una società non comporta alcun coinvolgimento della società medesima e non ha efficacia nei confronti di quest’ultima, non potendosi ritenere che l’azionista di maggioranza possa impegnare la società in sostituzione del suo organo gestorio, a meno che non si dimostri che egli ha agito come un amministratore di fatto, essendo a tal fine necessario che le attività gestorie concretamente svolte presentino carattere sistematico e non si esauriscano soltanto nel compimento di singoli atti di natura eterogenea ed occasionale. Disposizioni applicate: articoli 1411…

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Nullità dell’opzione put in violazione del divieto del patto leonino

Tribunale di Milano, Sezione Specializzata in materia di Impresa, sentenza n. 4628 del 23 luglio 2020 Parole chiave: contratto di opzione – opzione put – opzione call – nullità – bilanciamento tra l’opzione put e l’opzione call – patto leonino – rischio di impresa – Massima: È nulla, per violazione del divieto del patto leonino ai sensi dell’art. 2265 c.c., l’opzione di vendita che preveda un corrispettivo predeterminato, comprensivo anche degli esborsi medio tempore eseguiti dal socio avente diritto di opzione, laddove tale pattuizione determini nella concretezza l’esclusione del socio dalla partecipazione al rischio di impresa. Disposizioni applicate: articoli 2265 c.c., 2482-bis c.c., 2482-ter c.c. La controversia in esame riguarda la validità del contratto di opzione stipulato dalle società Alfa…

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Il mutamento dei quorum deliberativi di una S.p.A. non sempre legittima il recesso del socio

Cass. civ. Sez. I, sentenza del 1° giugno 2017, n. 13875. Parole chiave: Società – Recesso del socio – quorum Massima: “In tema di recesso dalle società di capitali, la delibera assembleare che muti il ‘quorum’ per le assemblee straordinarie, riconducendolo a previsione legale, non giustifica il diritto del socio al recesso ex art. 2437, lett. g), c.c., perché l’interesse della società alla conservazione del capitale sociale prevale sull’eventuale pregiudizio di fatto subito dal socio, che non vede inciso, né direttamente né indirettamente, il suo diritto di partecipazione agli utili ed il suo diritto di voto a causa del mutamento del ‘quorum’.” Disposizioni applicate: artt. 2368, 2369, 2437 c.c. La vicenda in esame vede coinvolti una S.p.A. e tre soci…

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Il diritto di accesso del socio della controllante si estende alla documentazione della controllata

Tribunale di Venezia, Sez. Impresa., ordinanza del 19 settembre 2020 Parole chiave: Società – Società di capitali – Rapporto tra controllante e controllata – Direzione e coordinamento – Diritto del socio della controllante di consultare la documentazione della controllata – Estensione Massima: Nessuna disposizione prevede che il socio di una società che ne controlli un’altra, o che eserciti su questa l’attività di direzione e coordinamento, possa, solo per effetto della sussistenza di un tale rapporto di controllo o di direzione e coordinamento tra le due società, accedere anche alla documentazione della controllata o diretta/coordinata. L’accesso alla documentazione di una s.r.l. ha carattere tipico e attiene esclusivamente alla documentazione amministrativa e sociale. Tuttavia poiché il diritto di accesso ex art. 2476,…

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L’approdo della giurisprudenza in merito al recesso ad nutum nelle società di capitali aventi un termine di durata eccessivamente lungo

Tribunale di Milano, Sezione Specializzata in materia di Impresa, sentenza n. 4186 del 14 luglio 2020. Parole chiave: recesso – recesso ad nutum – durata della società – società di capitali – exit del socio di minoranza. Massima: la previsione dell’art. 2437 comma 3 c.c. in merito al diritto di recesso del socio è norma di stretta interpretazione applicabile solo alle società per azioni a tempo indeterminato e, pertanto, è escluso il diritto di recesso “ad nutum” del socio di una società per azioni nel caso in cui lo statuto preveda una prolungata durata della società, anche qualora il termine sia estremamente lungo e lontano nel tempo. Disposizioni applicate: articoli 2437 c.c., 2473 c.c., 2519 c.c., 2285 c.c. Con il…

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Revoca dell’amministratore di società di capitali: la giusta causa deve essere chiaramente esplicitata nella delibera assembleare

Cassazione civile, Sezione I, Sentenza n.  21495 del 6 ottobre 2020 Parole chiave: revoca dell’amministratore – giusta causa – pactum fiduciae – rapporto fiduciario – ragioni della revoca – delibera assembleare – cambio di maggioranza politica – affidamento nell’amministratore – Massima: Le ragioni che integrano la giusta causa di revoca dell’amministratore di società di capitali devono essere specificamente enunciate nella delibera assembleare, senza che sia possibile una successiva deduzione in sede giudiziaria di ragioni ulteriori. La giusta causa di revoca consiste nella compromissione del rapporto fiduciario, che si verifica in caso di sopravvenienza di circostanze che pregiudichino l’affidamento nell’amministratore ai fini del migliore espletamento dei compiti della carica. Disposizioni applicate: articoli 2383 c.c., 2697 c.c. Nell’ambito della controversia in commento,…

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Le obbligazioni derivanti da attività attuative del contratto di consorzio svolte da imprese consorziate sono assunte in capo alle stesse e non al consorzio

Cass. civ. Sez. V, sentenza del 9 marzo 2020, n. 6569 Parole chiave: Consorzi – Obbligazioni Massima: “Il contratto di consorzio di cui all’art. 2602 c.c. comporta non già l’assorbimento delle imprese consorziate in un organismo unitario, realizzativo di un rapporto di immedesimazione organica con le singole contraenti, bensì la costituzione tra le stesse di un’organizzazione comune per lo svolgimento di determinate fasi delle loro attività, ciascuna delle quali, in seguito all’ampliamento della causa storica di tale contratto intervenuta con la modifica dell’art. 2606 c.c., introdotta dalla l. n. 377 del 1976, e l’entrata in vigore della l. n. 240 del 1981, è affidata ad un’organizzazione autonoma avente, nell’attività di gestione svolta, rilevanza esterna, sicché il consorzio, coerentemente coi principi…

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