Procedimenti di cognizione e ADR
L’art. 18 Statuto dei Lavoratori tra impiego pubblico e privato
Cass., sez. Lav., 9 giugno 2016, n. 11868 Lavoro e previdenza (controversie in tema di) – Licenziamento nel pubblico impiego – Reintegrazione nel posto di lavoro – Applicabilità (L. 28 giugno 2012, n. 92, Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita, art. 1; l. 20 maggio 1970, n. 300, Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell’attività sindacale, nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento, art. 18). [1] Ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni non si applica l’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, come modificato dalla l. n. 28 giugno 2012, n. 92 (c.d. legge Fornero), sicché, in caso di licenziamento illegittimo, si applica la formulazione della…
Continua a leggere...Emendatio e mutatio libelli. Recenti orientamenti della Cassazione
Uno dei dogmi consolidati del processo civile è il divieto di mutatio libelli, ossia l’impossibilità per una delle parti del giudizio di modificare in modo sostanziale la propria domanda e a maggior ragione di introdurre nuove domande in aggiunta a quelle già proposte. Il divieto ha il suo fondamento normativo nelle preclusioni che maturano in primo grado per definire il thema decidendum del giudizio secondo le scadenze ricavabili dall’art. 167 e 183 c.p.c. (cui va unito anche l’art. 184 c.p.c. sull’assunzione delle prove dedotte dalle parti e ammesse dal Giudice), per poi trovare un ulteriore esplicito sbarramento nell’articolo 345 c.p.c. il quale, in maniera tranchant, vieta fermamente la proposizione di nuove domande in appello. Non ogni singola modifica delle difese…
Continua a leggere...«Fascia oraria» obbligata anche per la notifica a mezzo PEC: h. 7:00 – 21:00
Cass. Civ., Sez. Lav., 4 maggio 2016, n. 8886 – Pres. Napoletano – Rel. Spena Atti giudiziari in materia civile – notificazione da parte dell’avvocato – a mezzo posta elettronica certificata – dopo le ore 21 – scissione degli effetti della notifica – inapplicabilità (D.L. 18.10.2012, n. 179 [conv. dalla L. 17.12.2012, n. 221], artt. 16-quater, primo comma, lettera d), e 16-septies – C.p.c., art. 147 – L. 21.1.1994, n. 53, art. 3-bis, comma 3 – D.P.R. 11.2.2005, n. 68, art. 6) MASSIMA [1] Il principio della scissione tra il momento del perfezionamento della notificazione via PEC per il notificante e per il destinatario non opera quando la notifica venga eseguita al di fuori dell’orario previsto dall’articolo 147 del codice…
Continua a leggere...La litispendenza nella fase sommaria del c.d. rito Fornero
Trib. Roma 5 luglio 2016 – Est. Cosentino Procedimento speciale per l’impugnativa del licenziamento – Procedimento cautelare – Litispendenza – Esclusione (Cod. proc. civ., art. 39, 669 bis, 700; l. 28 giugno 2012 n. 92) [1] In tema di procedimento per l’illegittimità del licenziamento disciplinato dalla l. 28 giugno 2012 n. 92, non sussiste litispendenza ex art. 39 c.p.c., là dove il precedente giudizio instaurato dinnanzi ad altro foro (anch’esso competente) si sia concluso nella fase sommaria con ordinanza di inammissibilità, sempre che il successivo procedimento venga introdotto prima del deposito della opposizione di cui all’art. 1, comma 51, l. 92/2012. CASO [1] La Società M., datrice di lavoro, agiva ai sensi della l. n. 92/2012 davanti al Tribunale di Bologna…
Continua a leggere...“Ultrattiva ma non troppo”: se la parte muore la procura alle liti non vale per l’esecuzione forzata
Cass. civ., 5 maggio 2016, n. 8959 (rv. 639719) Pres. Amendola – Est. Barreca Mandato alle liti (procura) - Pignoramento ad istanza del difensore della parte - Morte o perdita della capacità della parte durante il processo di cognizione in assenza di constatazione ovvero prima della notificazione del precetto -Ultrattività della procura alle liti conferita anche per la fase esecutiva – Esclusione Esecuzione forzata – Titolo esecutivo – Opposizioni agli atti esecutivi - Procura alle liti -Mancanza od invalidità - Richiesta d’improcedibilità - Configurabilità di opposizione ex art. 617 c.p.c. (C.p.c. artt. 300-305, 492, 617; C. civ. artt.1722, 1723,1728) [1] In materia di esecuzione forzata, lo “ius postulandi” spettante anche nel processo di esecuzione al difensore…
Continua a leggere...Scissione degli effetti del deposito telematico, decadenza e rimessione in termini
Trib. Avellino 31 maggio 2016 (ord.) Processo telematico – Atti processuali – Deposito telematico – Scissione degli effetti – Sussistenza – Perfezionamento – Esito positivo dell’intera procedura (D.l. 18 ottobre 2012, n. 179, art. 16 bis, comma 7; d.m. 21 febbraio 2011, n. 44, art. 13; provvedimento del Ministero della Giustizia 16 aprile 2014, art. 12 e segg.) [1] Processo telematico – Atti processuali – Deposito telematico – Perfezionamento – Esito positivo dell’intera procedura – Decadenza – Rimessione in termini – Fattispecie (Cod. proc. civ., art. 153, comma 2; d.l. 18 ottobre 2012, n. 179, art. 16 bis, comma 7; d.m. 21 febbraio 2011, n. 44, art. 13; provvedimento del Ministero della Giustizia 16 aprile 2014, art. 12 e segg.)…
Continua a leggere...Notificazioni telematiche e gestione della casella PEC del destinatario: la Cassazione non tollera défaillances
Cass. Civ., Sez. VI – 1, 7 luglio 2016, n. 13917 – Pres. Ragonesi – Rel. Genovese Procedimento per la dichiarazione di fallimento – notificazione di ricorso e decreto di convocazione del debitore – a mezzo posta elettronica certificata – generazione della ricevuta di accettazione e della ricevuta di avvenuta consegna –– sufficienza (art. 15, comma 3, R.D. 16.3.1942, n. 267; art. 6 D.P.R. 11.2.2005, n. 68; art. 45, comma 2, D.Lgs. 7.3.2005, n. 82) [1] La notificazione via PEC del ricorso per la dichiarazione di fallimento e del decreto di convocazione del debitore dinanzi al tribunale si perfeziona, per la cancelleria mittente, con la venuta ad esistenza della ricevuta di accettazione, e per il destinatario, con la generazione della…
Continua a leggere...Obbligatorietà del deposito telematico, deposito cartaceo e sanzioni processuali
Trib. Palermo, Ordinanza 10 maggio 2016 Processo telematico – Atti processuali – Obbligatorietà del deposito telematico – Deposito in formato cartaceo – Inammissibilità dell’atto – Esclusione (Cod. proc. civ., art. 156; d.l. 18 ottobre 2012, n. 179, art. 16 bis) [1] La violazione dell’obbligo di deposito telematico non ne comporta l’inammissibilità e l’atto, una volta depositato in formato cartaceo, ha comunque raggiunto lo scopo a cui è destinato, mentre, ove necessario, il giudice può concedere un termine alle altre parti affinché lo esaminino. CASO [1] A seguito dell’interruzione del procedimento di reclamo ex art. 549 e 617 c.p.c., l’Avvocatura dello Stato notificava alle controparti un ricorso in riassunzione, che procedeva poi a depositare in formato cartaceo presso la cancelleria, anziché…
Continua a leggere...La Cassazione “salva” il deposito telematico di atti processuali effettuato fuori dai casi previsti dalla legge
Cass. civ., Sez. II, 12 maggio 2016, n. 9772 – Pres. Bucciante – Rel. Giusti Atti giudiziari in materia civile – deposito telematico – raggiungimento dello scopo – violazione di norme procedimentali – irrilevanza (D.L. 18.10.2012, n. 179 – conv. L. 17.12.2012, n. 221 – art. 16-bis; D.M. 21.2.2011, n. 44, art. 35; C.p.c. artt. 121 e 156) Atti giudiziari in materia civile – forme – strumentalità (C.p.c. artt. 121 e 156) [1] Nei procedimenti contenziosi civili dinanzi al tribunale iniziati a decorrere dal 30 giugno 2014 e prima del 27 giugno 2015, il deposito telematico di un atto giudiziario, effettuato al di fuori dei casi previsti dall’art. 16-bis, comma 1, del D.L. 18.10.2012, n. 179 (conv. dalla L. 17.12.2012,…
Continua a leggere...Società cancellata dal registro delle imprese e legittimazione ad agire degli ex soci
Tribunale di Taranto 4 maggio 2016 – Dott. M. Maggi Legittimazione ad agire – Processo instaurato da s.r.l. – Cancellazione dal registro delle imprese – Difetto di legittimazione attiva dei soci – Esclusione (Cod. civ. art. 2495; Cod. proc. civ. artt. 81, 110, 615) [1] Sussiste difetto di legittimazione attiva degli ex soci intimanti l’esecuzione forzata di un credito, se il titolo giudiziale si è formato in un processo nel corso del quale la società creditrice si era cancellata dal registro delle imprese. CASO [1] In un giudizio di opposizione a precetto, l’opponente deduceva l’inesistenza del titolo esecutivo in quanto costituito da una sentenza resa a favore di una società già estintasi a seguito di cancellazione dal registro delle imprese, con la…
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