PROCEDURA E DIRITTO CIVILE
L’interesse ad agire del terzo datore di ipoteca a garanzia di debito altrui nel giudizio di opposizione a precetto
Cassazione civile sez. VI – 13/03/2020, ord. n. 7249; Pres. Frasca; Rel. Porreca Ipoteca a garanzia di debito altrui – Opposizione a precetto – Interesse ad agire – Espropriazione contro il terzo proprietario (c.c. artt. 2808, 2858, 2868, 2871; c.p.c. artt. 100, 602, 603, 615, 617). Quando un terzo costituisce una ipoteca su beni propri a garanzia di un debito altrui, il creditore ha diritto di fare espropriare la cosa ipotecata in caso di inadempimento del debitore, ed ai fini dell’esercizio di tale diritto è tenuto a notificare al terzo datore di ipoteca, oltre che al debitore, sia il titolo esecutivo che il precetto, specificando in quest’ultimo la “res” del terzo che si intende eventualmente sottoporre ad esecuzione forzata. Tuttavia,…
Continua a leggere...La Cassazione ribadisce le differenze tra contratto autonomo di garanzia e fideiussione
Cass. civ. sez. I, 21 gennaio 2020, n. 1186 – Pres. Bisogni – Rel. Amatore [1-2] Obbligazioni e contratti – Garanzia personale – Contratto autonomo di garanzia – Fideiussione – Differenze – Eccezioni – Clausola di pagamento a prima richiesta e senza eccezioni – Accessorietà – Exceptio doli – Ripetizione dell’indebito [1] “ […] il contratto autonomo di garanzia (cd. Garantievertrag), espressione dell’autonomia negoziale ex art. 1322 cod. civ., ha la funzione di tenere indenne il creditore dalle conseguenze del mancato adempimento della prestazione gravante sul debitore principale, che può riguardare anche un fare infungibile (qual è l’obbligazione dell’appaltatore), contrariamente al contratto del fideiussore, il quale garantisce l’adempimento della medesima obbligazione principale altrui (attesa l’identità tra prestazione del debitore principale…
Continua a leggere...Esecuzione di opere abusive in facciata: legittimazione ad agire del singolo condomino a tutela delle parti comuni
Corte di Cassazione – sez. VI^ Civile – 2, ordinanza n. 29924/19, relatore dott. A. Scarpa “Allorché una clausola del regolamento di condominio, di natura convenzionale, imponga il consenso preventivo dell’amministratore o dell’assemblea per qualsiasi opera compiuta dai singoli condomini che possa modificare le parti comuni dell’edificio, pur dovendosi riconoscere all’assemblea stessa, nell’esercizio dei suoi poteri di gestione, la facoltà di ratificare o convalidare ex post le attività che siano state compiute da alcuno dei partecipanti in difetto nella necessaria preventiva autorizzazione, resta salvo l’interesse processuale di ciascun condomino ad agire in giudizio per contestare il determinato uso fatto della cosa comune ed il potere dell’assemblea di consentirlo, ove esso risulti comunque lesivo del decoro architettonico del fabbricato, non dando…
Continua a leggere...Sussiste identità di causa petendi in caso di domanda riconvenzionale relativa al controcredito, discendente da illegittima escussione di pegno, eccepito in compensazione del credito dell’attore
Cass. civ., sez. III, 15 gennaio 2020, n. 533, Pres. Uliana – Est. Campese Domanda riconvenzionale – Eccezione già introdotta in giudizio – Simultaneus processus – Ammissibilità – Motivazione (Cod. proc. civ. artt. 36 e 167, secondo comma). Il requisito della dipendenza di cui all’art. 36 c.p.c., richiesto ai fini dell’ammissibilità in giudizio della domanda riconvenzionale, può dirsi pienamente integrato nel caso di riconvenzionale relativa al controcredito eccepito in compensazione del credito dell’attore, sussistendo, in tale ipotesi, identità di causa petendi tra domanda ed eccezione. CASO Il giudice di primo grado rigettava con sentenza l’opposizione a decreto ingiuntivo – ottenuto da un istituto di credito – proposta da parte debitrice, dichiarando nel contempo inammissibile, per difetto dei presupposti di cui…
Continua a leggere...La caducazione del titolo esecutivo nel corso del giudizio di opposizione e le sue conseguenze
Cass. civ. Sez. III, Ord., (ud. 26-02-2020) 06-03-2020, n. 6422 Pres.de Stefano – Rel. Rubino In tema di opposizione alla esecuzione si ritiene opportuno trasmettere gli atti al primo Presidente, al fine di valutare la possibile assegnazione alle Sezioni Unite, affinché venga risolto il contrasto giurisprudenziale sorto in merito al venir meno del titolo esecutivo in corso di causa, con significative ricadute sul tema della liquidazione delle spese di lite. CASO La vicenda giudiziaria ha origine dall’avvio del procedimento di sfratto per morosità convalidato per mancata opposizione del conduttore intimato. L’intimato V. proponeva opposizione tardiva alla convalida la quale veniva rigettata nel merito dal Tribunale di Lucca; V. appellava la sentenza. Nelle more del giudizio di secondo grado, i proprietari…
Continua a leggere...Inadempiente il promittente venditore che non sia proprietario del bene alla scadenza del termine per la stipula del contratto definitivo
Cass. civ., sez. II, 16 gennaio 2020, n. 787 – Pres. Manna – Rel. Tedesco Parole chiave: Contratto preliminare di compravendita – Cosa non di proprietà del promittente venditore – Acquisto della proprietà successivamente alla scadenza del termine per la stipula del contratto definitivo – Clausola risolutiva espressa – Facoltà per il promittente venditore di avvalersene – Insussistenza [1] Massima: Il promittente venditore che non sia proprietario del bene promesso in vendita né al momento della conclusione del preliminare, né alla scadenza del termine fissato per la stipula del contratto definitivo, non può avvalersi della clausola che preveda la risoluzione di diritto del contratto in caso di mancato rispetto del termine fissato per la stipula del definitivo. Disposizioni applicate:…
Continua a leggere...Comunione pro indiviso e obbligazione risarcitoria del terzo proprietario confinante
Corte di Cassazione, Sez. III, Sent. 14 novembre 2019 n. 29506 Proprietà e comunione pro indiviso – azione di risarcimento danni del terzo – legittimazione sostitutiva del singolo comproprietario – litisconsorzio necessario – esclusione – negotiorum gestio processuale – sussiste – vincolo di solidarietà attiva tra comproprietari rispetto all’obbligazione risarcitoria del terzo – sussiste. Riferimenti normativi: art. 81 c.p.c. – art. 1100 e ss. c.c. – art. 2028 e ss. c.c. – art. 1292 e ss. c.c. – art. 2058 c.c. “… se il bene appartiene a più proprietari, ciascuno è da ritenersi legittimato attivamente (oltre che passivamente) rispetto a tutte le azioni a tutela della proprietà comune … Tale legittimazione è stata riconosciuta … in virtù del principio della…
Continua a leggere...Il trust interno – I Parte
Il trust è un istituto di derivazione anglosassone, disciplinato dalla Convenzione dell’Aja del 1° luglio 1985, per mezzo del quale un soggetto disponente (settlor) trasferisce uno o più beni ad un soggetto fiduciario (trustee) che si obbliga a gestirli nell’interesse di un terzo (beneficiary) o per il conseguimento di uno scopo determinato e ulteriore specificatamente espresso. Il trust si configura come una fattispecie negoziale complessa e unitaria all’interno della quale possono isolarsi due negozi: il primo attributivo/traslativo con cui il settlor (disponente) trasferisce i beni oggetto del trust al trustee oppure, trattenendo la titolarità dei beni, li vincola ad una destinazione specifica; il secondo istitutivo con il quale si designa il trustee quale amministratore e gestore del patrimonio a lui…
Continua a leggere...Il termine breve a seguito di notifica della sentenza via pec in formato illeggibile
Cass., sez. lav., 21 febbraio 2020, n. 4624 Pres. Nobile, Rel. Raimondo Procedimento civile – Sentenza – Notifica a mezzo posta elettronica certificata – Termine di impugnazione c.d. breve (C.c. art. 1335; C.p.c. artt. 153, 285, 326, 360, 372; Legge 21 gennaio 1994, n. 53, art. 3 bis; D.P.R. 11 febbraio 2005, n. 68) In tema di notifica della sentenza via posta elettronica certificata e di decorso del termine c.d. breve di impugnazione, nel momento in cui il sistema genera la ricevuta di accettazione della p.e.c. e di consegna della stessa nella casella del destinatario si determina una presunzione di conoscenza della comunicazione da parte del destinatario: conseguentemente, spetta al destinatario, in un’ottica collaborativa, rendere edotto il mittente incolpevole delle…
Continua a leggere...L’opposizione tardiva a decreto ingiuntivo è ammissibile quando è giustificata dall’impossibilità di prendere visione dei documenti contenuti nel fascicolo monitorio
Cass. civ. sez. II, 20 febbraio 2020, n.4448, Pres. Manna, Rel. Carrato Decreto ingiuntivo – Opposizione a decreto ingiuntivo – 650 c.p.c. – Caso fortuito – Opposizione tardiva a decreto ingiuntivo MASSIMA Deve ritenersi ammissibile l’opposizione tardiva a decreto ingiuntivo di cui all’art. 650 c.p.c., allorquando – per causa riconducibile ad un evento oggettivo e non prevedibile, successivo all’emissione del decreto monitorio, integrante un caso fortuito (nella fattispecie l’invio, per un mero disguido della cancelleria, del fascicolo monitorio ad un altro ufficio prima della scadenza del termine previsto dall’art. 641 c.p.c., comma 1, con la sua successiva restituzione oltre detto termine), secondo la portata assunta dalla citata norma a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 120 del 1976 –…
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