PROCEDURA E DIRITTO CIVILE

La riassunzione del processo esecutivo sospeso a seguito del rigetto in primo grado dell’opposizione

Cass. civ., sezione III, sent. 04 Aprile 2017, n. 8683 – Pres. Chiarini – Rel. Tatangelo Esecuzione forzata – Opposizione di terzo – Sospensione dell’esecuzione – Riassunzione del processo esecutivo – Decorrenza – Rigetto dell’opposizione – Immediata efficacia della sentenza di primo grado – (Cod. proc. civ. artt. 282, 619, 627, 669 novies, co. 3) [1] La riassunzione del processo esecutivo sospeso ex art. 624 c.p.c. è sempre possibile già a seguito della sentenza di primo grado di rigetto dell’opposizione. Tale interpretazione dell’art. 627 c.p.c. trova fondamento non solo nel riconoscimento dell’immediata efficacia della sentenza di primo grado riconosciuta dall’art. 282 c.p.c., ma anche nei principi dei provvedimenti cautelari, ed in particolare nella regola dettata dall’art. 669-novies, co. 3, c.p.c.,…

Continua a leggere...

Sul litisconsorzio necessario in fase di gravame derivante dalla chiamata in garanzia

Nota a Cass., sez. III, 31 ottobre 2017, n. 25822, Pres. Chiarini, Rel. Frasca Impugnazioni – Appello – Chiamata in garanzia – Inscindibilità – Omessa notificazione – Inammissibilità. (C.c., art. 1917; C.p.c., artt. 106, 331) [1] L’appello principale proposto dall’attore è inammissibile ex art. 331 c.p.c. se non viene notificato anche al terzo costituitosi in primo grado in seguito alla chiamata del convenuto ex art. 1917 c.c., in quanto la chiamata in garanzia determina un’estensione soggettiva dell’accertamento del rapporto principale nei confronti del preteso garante riconducibile al litisconsorzio necessario processuale.  IL CASO [1] Nel giudizio pendente in primo grado per la risoluzione di un contratto, il convenuto chiamava in causa l’assicuratore, il quale si costituiva e contestava sia l’obbligo di…

Continua a leggere...

Principio di diritto enunciato dal plenum di una Corte superiore. A chi spetta l’interpretazione?

Non è la prima volta che il nostro Settimanale di procedura civile propone decisioni che non riguardano direttamente il processo civile. Questa scelta è talora giustificata dai legami formali che si stabiliscono tra i diversi sistemi (basti pensare alla disciplina integrata sul riparto delle giurisdizioni; o al regime delle decisioni delle Corti europee). Altre volte, la pubblicazione di «jurisprudentia in re aliena» dipende dalle analogie fra istituti: in tal caso la scelta risponde all’esigenza di un approccio interdisciplinare, che consente all’operatore di trarre spunti utili alla soluzione dei problemi relativi al settore in cui è specializzato. Al dialogo interdisciplinare diamo ora continuità con un’ordinanza del Consiglio di Stato sul principio di diritto enunciato dal suo plenum. Come bene evidenzia il…

Continua a leggere...

La tardiva proposizione dell’istanza di mediazione non determina l’improcedibilità della domanda

Tribunale di Vasto, ord., 15 maggio 2017 – Giudice Pasquale Mediazione delegata – Tardiva proposizione – Improcedibilità – Non sussiste (d.leg. 4 marzo 2010, n. 28, art. 5; cod. proc. civ., art. 152, comma 2°) [1] Il termine di giorni quindici previsto dall’art. 5, comma 2°, d.leg. n. 28/2010, assegnato dal giudice alle parti per la presentazione della domanda di mediazione ha natura ordinatoria e non perentoria, sicché il deposito dell’istanza oltre il termine suddetto non determina l’improcedibilità della domanda, a meno che dal ritardo non sia derivato un pregiudizio all’effettivo esperimento della mediazione prima dell’udienza di verifica, fissata ex art. 5, comma 2°, d.leg. n. 28/2010.  IL CASO [1] L’ordinanza in commento affronta il tema della natura del termine…

Continua a leggere...

La posizione processuale del minore nei procedimenti cd de potestate

Viene esaminato il difficile inquadramento del minore nei procedimenti relativi alla responsabilità genitoriale, ponendo attenzione alla configurabilità della qualità di parte e ai profili relativi al conflitto di interessi. Riconoscimento della qualità di parte al minore-figlio nei procedimenti ablativi e limitativi della responsabilità genitoriale Il riconoscimento della qualità di parte al soggetto minore di età, unitamente ai genitori, nei procedimenti limitativi ed ablativi della responsabilità genitoriale (c.d. de potestate), ancorché non espressamente prevista dal legislatore, può considerarsi dato oramai acquisito dalla giurisprudenza e dalla dottrina (in tal senso B. Poliseno, Profili di tutela del minore nel processo civile, Napoli, 2017, 99). In particolare, l’attribuzione della qualità di parte al soggetto minore di età in tali procedimenti va ricostruita con riguardo…

Continua a leggere...

L’impugnazione in Cassazione dell’ordinanza-filtro avente il contenuto sostanziale di sentenza di merito

Cass. civ., sez. III, sent. 23 giugno 2017, n. 15644 – Pres. Travaglino – Rel. D’Arrigo Impugnazioni in generale – Giudizio di appello – Ordinanza ex artt. 348 bis e ter c.p.c. – Individuazione del mezzo di impugnazione – Prevalenza della sostanza sulla forma (Cod. proc. civ. artt. 348 bis, 348 ter, 360; Cost. art. 111, co. 7) [1] Il provvedimento con il quale il giudice di appello, pur dichiarando l’inammissibilità dell’impugnazione ai sensi degli artt. 348 bis e 348 ter c.p.c., rilevi l’inesattezza della motivazione della decisione di primo grado e sostituisca ad essa una diversa argomentazione in punto di fatto o di diritto, pur avendo la veste formale di ordinanza, ha contenuto sostanziale di sentenza di merito, con…

Continua a leggere...

La responsabilità verso il terzo trasportato e la presunzione ex art. 2054 c.c.

Cass. Civ., Sez. VI, 20 giugno 2017, n. 15313 – Pres. Amendola – Est. Pellecchia Prova civile – Responsabilità da circolazione stradale – Terzo trasportato – Ripartizione dell’onere probatorio – Presunzioni (Cod. civ., artt. 2054, 2055, 2697; Cod. ass., art. 141). [1] In caso di scontro tra veicoli, la persona trasportata a titolo di cortesia, per ottenere il risarcimento del danno extracontrattuale, può avvalersi della presunzione ex art. 2054, 1° comma, c.c. non solo contro conducente e proprietario del veicolo sul quale viaggiava, ma anche nei confronti del proprietario che del conducente dell’altro veicolo; salva l’azione di regresso di questi ultimi nei confronti del primo conducente ex art. 2055 c.c. secondo le rispettive colpe, ove abbiano risarcito per intero il…

Continua a leggere...

Esecuzione illegittima: la Suprema corte puntualizza che il risarcimento del danno è devoluto al giudice del giudizio di merito nel quale il titolo esecutivo si è formato oppure al giudice dell’opposizione all’esecuzione

Cass. civ., sez. III, ord. 21 settembre 2017, n. 21944 -Pres. Spirito; Rel. Spaziani Esecuzione forzata – Spese giudiziali in materia civile – Responsabilità aggravata e lite temeraria – Domanda ex art. 96, secondo comma, c.p.c. – Proposizione della domanda risarcitoria in giudizio separato e autonomo – Inammissibilità (cod. proc. civ., art. 96) [1] La condanna al risarcimento del danno procurato dalla parte che ha iniziato o compiuto l’esecuzione forzata agendo senza la normale prudenza, può essere chiesta soltanto al giudice che accerta l’inesistenza del diritto di procedere in executivis (e quindi unicamente nel giudizio di merito nel quale il titolo esecutivo si è formato oppure nel giudizio di opposizione all’esecuzione). CASO [1] Dopo l’inizio di una procedura esecutiva immobiliare,…

Continua a leggere...

Riduzione o estensione del termine per proporre opposizione a decreto ingiuntivo da parte del giudice e obbligo di motivazione

Cass., sez. VI-2, ord. 30 agosto 2017, n. 20561 – Pres. Petitti – Rel. D’Ascola Ingiunzione (procedimento per) – Opposizione – Termine – Modifica da parte del giudice – Obbligo di motivazione (641 c.p.c.) [1] I motivi che consentono al giudice di ridurre o aumentare il termine entro il quale il debitore può proporre opposizione al decreto ingiuntivo ex art. 641, comma 2, c.p.c., nonché le ragioni che li caratterizzano come «giusti», devono essere enunciati nel provvedimento, quantomeno con rinvio implicito alle condizioni che ne giustificano la sussistenza, specificamente rappresentate dal creditore nel testo del ricorso, in modo che si possa ritenere che il giudice le abbia vagliate e, quindi, accolte. CASO [1] Il ricorrente si duole della riduzione a…

Continua a leggere...

Il termine per impugnare nei casi di notifica della sentenza alla parte personalmente

Cass., Sez. VI-3, 21 luglio 2017, n. 18053 Impugnazioni civili – termine proposizione appello – notifica della sentenza di primo grado in forma esecutiva presso la residenza della parte costituita personalmente – termine breve di impugnazione  – decorrenza (Cod. proc. civ., artt. 86, 170, 285, 325, 326, 327, 479)   Impugnazioni civili – termine proposizione ricorso per cassazione – notifica della sentenza di secondo grado presso la residenza della parte costituita personalmente – termine breve di impugnazione – decorrenza (Cod. proc. civ., artt. 86, 170, 285, 325, 326, 327, 479) [1] La notifica della sentenza di primo grado effettuata alla residenza della parte costituita personalmente in giudizio ex art. 86 c.p.c., anche se avvenuta in forma esecutiva ed accompagnata dall’atto…

Continua a leggere...