PROCEDURA E DIRITTO CIVILE

La rinuncia al pignoramento determina l’inefficacia e l’estinzione della procedura, ma non preclude la decisione dell’opposizione all’esecuzione

Trib. Termini Imerese, ord. 25 aprile 2017; Dott.ssa Maria Margherita Urso Espropriazione – Espropriazione presso terzi – Rinuncia agli atti dell’esecuzione – Estinzione del processo (Cod. proc. civ., artt. 543, 545, 615, 629, 632) [1] Il giudice dell’esecuzione deve dichiarare l’inefficacia del pignoramento e l’estinzione della procedura esecutiva a seguito della rinuncia al pignoramento da parte del creditore procedente anche se pende opposizione all’esecuzione. Espropriazione – Espropriazione presso terzi – Crediti impignorabili – Erogazioni previdenziali – Impignorabilità relativa – Opposizione all’esecuzione – Rinuncia agli atti dell’esecuzione – Condanna alle spese – Ammissibilità (Cod. proc. civ., artt. 545, 615; l. 12 giugno 1984 n. 222, art. 2; d.l. 27 giugno 2015, n. 83, conv. con l. 6 agosto 2015, n. 132;…

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Errore nella scelta del rito e conversione ex art. 426 c.p.c.: la Corte costituzionale conferma l’orientamento consolidato della Cassazione

Corte cost. 2 marzo 2018, n. 45 – Pres. Lattanzi – Est. Morelli Ingiunzione (procedimento per) – Locazione – Opposizione – Conversione del rito – Effetti – Illegittimità costituzionale – Inammissibilità (Cod. proc. civ. art. 426; Cost. artt. 3, 24, 111) [1] E’ inammissibile la questione di legittimità costituzionale, in riferimento agli artt. 3, 24 e 111 Cost., dell’art. 426 c.p.c. nella parte in cui non prevede che, in caso di introduzione con rito ordinario di una causa soggetta al rito previsto dagli artt. 409 e ss. c.p.c. e di conseguente mutamento del rito, gli effetti sostanziali e processuali si producano secondo le norme del rito ordinario, seguito fino al mutamento. CASO [1] Nel corso di un giudizio di opposizione…

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L’onere di specificità dei motivi alla luce dell’art. 360 bis c.p.c.

Cass., sez. VI, 2 marzo 2018, n. 5001, Pres. Manna – Est. Lombardo Impugnazioni civili – Ricorso per cassazione – Dedotta violazione e/o falsa applicazione di norme di diritto – Relazione tra principio di specificità dei motivi e filtro in cassazione – Sussistenza  (Cod. proc. civ., artt. 360, 360 bis, n. 1, 366, comma 1, n. 4) [1] Quando, con il ricorso per cassazione, sia denunciata una violazione o falsa applicazione di una norma giuridica sostanziale o processuale, l’onere di specificità dei motivi di cui all’art. 366, comma 1, n. 4, c.p.c. deve essere letto ed interpretato alla luce della previsione di cui all’art. 360 bis, n. 1, c.p.c. CASO [1] Caia conveniva in giudizio una società, titolare di un…

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Indirizzo PEC appartenente a più soggetti? Per la Cassazione la notifica telematica è nulla

Cass. civ., Sez. VI – 1, ord., 12 gennaio 2018, n. 710 – Pres. Genovese – Rel. Di Marzio Notificazioni in materia civile – Con modalità telematica – Indirizzo di posta elettronica certificata del destinatario condiviso da più soggetti – Nullità della notificazione (r.d. 16.3.1942, n. 267, art. 15; c.p.c., art. 160; l. 21.1.1994, n. 53, artt. 3-bis e 11; d.l. 18.10.2012, n. 179 [conv. l. 17.12.2012, n. 221], artt. 5 e 16-ter; d.p.r. 11.2.2005, n. 68, artt. 4 e 6; d.l. 29.11.2008, n. 185 [conv. l. 28.1.2009, n. 2], art. 16; d.lg. 7.3.2005, n. 82, art. 6-bis) [1] Quando il medesimo indirizzo di posta elettronica certificata sia stato attribuito a più di un soggetto, la notificazione telematica eseguita a…

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La compensazione delle spese processuali al vaglio del Consulta: un (condivisibile) ritorno al passato

Abstract: Con la sentenza n. 77 del 2018, la Corte costituzionale ha dichiarato incostituzionale il 2° comma dell’art. 92 c.p.c., nella parte in cui non prevede che il giudice possa compensare le spese tra le parti, parzialmente o per intero, anche qualora «sussistano altre analoghe gravi ed eccezionali ragioni» oltre a quelle indicate nella disposizione della assoluta novità della questione trattata o del mutamento della giurisprudenza rispetto alle questioni dirimenti.   L’istituto della compensazione delle spese processuali ha subito nell’ultimo decennio rilevanti modifiche normative che ne hanno stravolto totalmente la fisionomia: l’art. 92, 2° comma, che permetteva al giudice di compensare, parzialmente o totalmente, le spese processuali concorrendo «giusti motivi», è stato dapprima modificato nel 2005, tramite l’introduzione nel corpo della…

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Ristrutturazione dei debiti e imputazione dei costi di transazione

Il nuovo principio contabile Oic 19 nel testo definitivo pubblicato a dicembre 2017 affronta un tema che era stato piuttosto controverso il quale, come si legge negli atti annessi allo stesso documento, aveva anche animato la pubblica consultazione. La delicata questione attiene alla individuazione del momento di imputazione temporale dei costi di transazione sostenuti da un’impresa per un’operazione di ristrutturazione del debito, nell’ipotesi in cui quest’ultima non applichi il criterio del costo ammortizzato per la rilevazione in bilancio dei debiti. Secondo l’impostazione che derivava dal precedente Oic 6, mentre gli utili da ristrutturazione del debito venivano contabilizzati secondo un criterio di competenza, i costi di transazione venivano imputati al conto economico dell’esercizio di loro sostenimento, il che produceva una asimmetria…

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Sul rimedio contro la revoca dell’ammissione al patrocinio a spese dello Stato disposta in sentenza anziché con separato decreto

Cass. 8 marzo 2018, n. 5535 – Pres. Amendola – Est. Tatangelo Patrocinio a spese dello Stato – Revoca – Opposizione (d.P.R. 30 maggio 2002 n. 115, Testo Unico Spese di Giustizia, artt. 136, 170) [1] Il potere di revocare l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato è diverso da quello di decidere la controversia tra le parti e per tale motivo esso viene esercitato con autonomo decreto che ha natura di provvedimento non decisorio e non definitivo rispetto alla controversia, sicché anche quando la revoca venga pronunciata nel provvedimento che definisce il giudizio di merito essa non costituisce capo della sentenza e il relativo mezzo di impugnazione resta quello dell’opposizione prevista dal T.U.S.G. e non l’impugnazione ordinaria contro la…

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Sull’appellabilità delle sentenze del giudice di pace

Cass., sez. VI, ord., 18 gennaio 2018, n. 1210 – Pres. Amendola – Rel. Rubino [1] Impugnazioni civili – Appellabilità delle sentenze del giudice di pace – Determinazione del valore – Richiesta di condanna a una somma inferiore al limite di cui all’art. 113, co. 2, c.p.c. ovvero alla maggiore somma che risulterà dovuta – Valore corrispondente al limite massimo di competenza del giudice (Cod. proc. civ., artt. 14, 113, co. 2, 339, co. 3) [1] Nel giudizio innanzi al giudice di pace, qualora sia proposta una domanda di condanna al pagamento di una somma determinata, inferiore al limite di cui all’art. 113, secondo co. 2, c.p.c., ovvero nella somma che risulterà dovuta e comunque entro i limiti della competenza…

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Contestazione del testamento olografo: la Cassazione conferma la superfluità della querela di falso

Cass., sez. II, 21 dicembre 2017, n. 30733. Pres. Mazzacane, Est. Grasso Testamento olografo – Nullità – Azione di accertamento negativo – Sufficienza – Querela di falso (C.c., 602, 606, 2702; C.p.c., artt. 214, 221) La parte che contesti l’autenticità del testamento olografo deve proporre domanda di accertamento negativo della provenienza della scrittura, e grava su di essa l’onere della relativa prova, secondo i principi generali dettati in tema di accertamento negativo. Non è necessario, pertanto, presentare querela di falso. CASO Il tribunale, sulla base degli esiti di una consulenza tecnica d’ufficio grafologica, accoglieva la domanda di accertamento del carattere apocrifo del testamento, proposta da due fratelli nei confronti dei sedicenti eredi della defunta madre. La sentenza veniva confermata dalla…

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La disciplina fiscale dei centri estivi

È ormai imminente la stagione che vede l’avvio, in quasi tutte le città d’Italia, dei c.d. centri estivi. I Comuni stanno pubblicando i bandi per l’assegnazione dei contributi in favore di queste attività che, come è noto, consistono nel gestire, nel periodo di chiusura delle scuole, bambini in età scolare proponendo loro attività ludiche, sportive, di gioco e culturali. I partecipanti vengono portati dai genitori la mattina e rimangono tutta la giornata, fino al tardo pomeriggio, a disposizione degli organizzatori che li intrattengono facendo fare loro le attività sopra indicate. Nella quasi generalità dei casi i soggetti che propongono queste iniziative sono associazioni sportive o culturali. Fatta questa premessa il problema che vorremmo mettere a fuoco è il “come” trattare sotto il profilo fiscaledette attività alla luce sia della riforma del terzo…

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