PROCEDURA E DIRITTO CIVILE

Divorzio “congiunto”: la mancata costituzione in appello di uno dei coniugi non equivale a rinuncia della domanda

Cass., sez. VI, 2 maggio 2018, n. 10463 Matrimonio – Divorzio – Ricorso congiunto – Mancata costituzione in appello – Effetti (l. 1° dicembre 1970 n. 898, artt. 4, 5). [1] La mancata costituzione in appello di uno dei coniugi avverso la sentenza emessa a seguito di istanza congiunta di divorzio non equivale a rinuncia della domanda. CASO [1] Nella fattispecie sottoposta al vaglio della Corte, il Tribunale di prime cure aveva emesso sentenza di divorzio a seguito di domanda congiunta dei coniugi. Impugnata la pronuncia, il giudice di secondo grado aveva rigettato l’appello spiegato sebbene il giudizio si fosse svolto in contumacia della parte appellata e l’appellante non fosse comparso. Il ricorrente aveva così spiegato ricorso in cassazione lamentando,…

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Le nuove prospettive europee per le azioni di classe

La tutela dei consumatori costituisce in Europa il volano dell’espansione, a macchia di leopardo, degli strumenti di tutela collettiva. La scelta della Commissione europea di varare il c.d. New Deal per i consumatori reca la proposta di direttiva sulle azioni rappresentative a tutela degli interessi collettivi dei consumatori. La comunicazione c.d. New Deal per i consumatori, diffusa l’11 aprile 2018 (Comunicazione dell’11 aprile 2018, COM(2018) 183 final), è stata varata unitamente a due proposte di direttive, una relativa alle azioni rappresentative a tutela degli interessi collettivi dei consumatori, la cui approvazione comporterebbe il venir meno di quella sui provvedimenti inibitori, e l’altra diretta ad apportare modifiche a preesistenti strumenti di armonizzazione. Tra le proposte di innovazioni, che riguardano la disciplina…

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Sul passaggio in giudicato della sentenza derivante dalla declaratoria di inammissibilità dell’impugnazione

Cass., ord. 26 febbraio 2018, n. 4515 – Pres. Tirelli – Rel. Sambito Impugnazioni – Ricorso in appello – Inammissibilità – Decadenza dall’impugnazione – Passaggio in giudicato. (C.p.c., artt. 324, 357, 387) Il giudicato formatosi sul rapporto pregiudiziale a causa della declaratoria di inammissibilità dell’impugnazione dovuta ad un vizio insanabile è vincolante nei confronti del giudice chiamato a decidere su un rapporto dipendente in un distinto giudizio, anche se l’inammissibilità dell’impugnazione è stata dichiarata successivamente alla conclusione del giudizio avente ad oggetto il rapporto dipendente. CASO Due cause distinte, inerenti l’accertamento della titolarità di un credito, avevano in comune la questione pregiudiziale rappresentata dalla validità di un atto di cessione compiuto da Tizio in favore di Caio. Nel primo procedimento,…

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L’interdetto può chiedere la separazione giudiziale tramite il tutore

Cass. civ., Sez. I, 6 giugno 2018, n. 14669 – Pres. Tirelli – Rel. Cristiano Capacità processuale – Interdetto – Separazione giudiziale – Azione promossa dal tutore – Ammissibilità (Cod. civ., artt. 85, 357, 414; l. 1 dicembre 1970, n. 898, art. 4; C.p.c., artt. 75, 78) [1] L’interdetto può proporre la domanda di separazione giudiziale dal coniuge attraverso il proprio tutore. CASO [1] K.A., interdetto a causa di un grave danno cerebrale riportato in un incidente stradale, agisce in giudizio in persona del suo tutore per chiedere la separazione giudiziale dalla moglie C.A., sposata circa un anno prima dell’incidente. Con sentenza parziale il tribunale accoglie la domanda di separazione. La moglie propone appello, poi ricorso in cassazione contro la sentenza che respinge il gravame….

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Prove nuove nell’opposizione allo stato passivo e data certa anteriore alla dichiarazione di fallimento

Trib. Terni, 10.4.2018, Pres. Zanetti, Rel. Nastri Fallimento – Opposizione stato passivo – Prova del credito – Produzione di documenti – Divieto di cui all’art. 345 c.p.c. – Inapplicabilità – Produzione di documenti con il ricorso introduttivo – Ammissibilità – Preclusione (cod. proc. civ., art. 345; l. fall. artt. 98 e 99) [1] La produzione di documenti non è sottoposta, nel giudizio di opposizione allo stato passivo del fallimento, al divieto di cui all’art. 345 c.p.c.; solo gli atti introduttivi del giudizio di opposizione, con l’onere di specifica indicazione dei mezzi di prova e dei documenti prodotti, segnano il termine preclusivo per l’articolazione dei mezzi istruttori. Accertamento del passivo – Domanda di ammissione proposta dal creditore – Contratto di finanziamento…

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La domanda di rilascio dell’immobile concesso in godimento al portiere

Trib. Roma, 18 aprile 2018 – Est. Casari Lavoro e previdenza (controversie in tema di) – Licenziamento – Portiere – Domanda di rilascio dell’alloggio adibito ad abitazione – Competenza in materia di lavoro – Sussistenza (Cod. proc. civ., art. 409). [1] La controversia volta al rilascio dell’immobile concesso per l’espletamento delle mansioni di portiere spetta alla cognizione del giudice del lavoro, giacché investe il prioritario accertamento della cessazione del relativo rapporto lavorativo. CASO [1] Con ricorso ex art. 414 c.p.c., un condominio agisce in giudizio innanzi al Tribunale di Roma affinché venga dichiarata la risoluzione del rapporto di lavoro subordinato intercorso con il portiere dello stabile, nonché l’intervenuta cessazione del diritto a godere dell’immobile concesso al dipendente per l’espletamento delle…

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La decorrenza del termine breve di impugnazione: l’ultima parola alle Sezioni Unite

Cass. civ., sez. II, 3 maggio 2018 n. 10507 – Pres. Correnti – Est. Scalisi Impugnazioni civili – Notificazione della sentenza – Termine breve – Decorrenza per il notificante – Fattispecie (Cod. proc. civ. artt. 325, 326). [1] Vanno rimessi gli atti al Primo Presidente per l’eventuale assegnazione della causa alle Sezioni Unite per la risoluzione della questione se il termine per impugnare decorre, per la parte notificante, dalla data di consegna della sentenza all’ Ufficiale Giudiziario o da quella, eventualmente successiva, di perfezionamento della notifica nei confronti del destinatario. CASO [1] Il proprietario di un fondo proponeva istanza di manutenzione nel possesso, volta ad ottenere, nei confronti di un confinante, l’inibitoria di costruire e la conseguente demolizione di un…

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La revocazione dei provvedimenti della Cassazione alla luce della L. 197/2016 e delle più recenti pronunce di legittimità

Profili generali La disciplina della revocazione dei provvedimenti della Corte di Cassazione presenta, sotto molteplici profili, delle peculiarità che la distinguono dalla disciplina generale di cui agli articoli 395 e ss. c.p.c. e ne giustificano una trattazione autonoma. La revocazione viene tradizionalmente configurata come un mezzo d’impugnazione a carattere eccezionale (Mandrioli-Carratta, Diritto Processuale Civile, II, Torino 2017, 629) che risponderebbe all’esigenza di porre rimedio ai casi in cui un giudizio si manifesti affetto da circostanze patologiche che ne hanno turbato il regolare corso in modo talmente radicale da deviarlo verso risultati ingiusti e da far presumere che, in assenza delle ragioni di turbativa, l’esito sarebbe stato diverso. In questi casi, eccezionalmente l’ordinamento può consentire che il bisogno di giustizia prevalga…

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Domanda riconvenzionale davanti al giudice di pace: quando scatta la preclusione?

Cassazione civile, 9 maggio 2018, n. 11025 – Pres. Amendola – Rel. Pellecchia Processo innanzi al giudice di pace – domanda riconvenzionale – ammissibilità – preclusione ai sensi dell’art. 166 c.p.c. – non applicabilità (C.p.c. artt. 166, 167, 319)  [1] Nel procedimento davanti al giudice di pace, caratterizzato dal principio di concentrazione e di semplicità delle forme, non trova applicazione l’art. 166 c.p.c. in ordine al termine perentorio di venti giorni prima dell’udienza per la proposizione della domanda riconvenzionale. Ne consegue che, ai sensi dell’art. 319 c.p.c., il convenuto ha tempo per proporre la domanda riconvenzionale fino alla prima udienza. CASO [1] Il Sig. B.I. conveniva in giudizio innanzi al Giudice di Pace di Militello il Sig. D.C. e la…

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Revocazione ordinaria e ricorso per cassazione

In tema di impugnazioni nel processo tributario, ai sensi dell’articolo 64, comma 1, D.Lgs. 546/1992, nel testo modificato dall’articolo 9, comma 1, lett. cc), D.Lgs. 156/2015, applicabile ai ricorsi depositati a decorrere dal 1° gennaio 2016, la revocazione c.d. ordinaria è ammissibile anche se la stessa sentenza sia stata oggetto di ricorso per cassazione, in conformità, peraltro, all’articolo 398, comma 4, c.p.c., secondo cui la proposizione della revocazione non sospende il termine per proporre il ricorso per cassazione o il procedimento relativo, norma operante nel processo tributario, stante il generale rinvio al codice di procedura civile di cui all’articolo 1, comma 2, D.Lgs. 546/1992. È quanto affermato dalla Corte di Cassazione che, con l’ordinanza n. 327/2018, si è pronunciata in una vicenda…

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