Impugnazioni

Sull’onere di riproposizione delle mere difese e delle questioni assorbite

  Cass. civ., Sez. II, Sent., 8 aprile 2016, n. 6933 Pres. Bucciante – Rel. Falabella Scarica la sentenza Appello civile – Contestazione del quantum – Mere difese – Onere di riproposizione – Esclusione. (Cod. proc. civ., art. 112, 346) [1] Appello civile – Rigetto della domanda – Questioni assorbite – Onere di riproposizione – Sussistenza. (Cod. proc. civ., art. 346) [2] [1] Le contestazioni svolte in primo grado sull’esistenza del fatto costitutivo della domanda o sull’ammontare della somma richiesta non sono soggette all’onere di riproposizione ex art. 346 c.p.c., in quanto si intendono riproposte implicitamente nella richiesta di rigetto dell’appello formulata dall’appellato vittorioso. Di conseguenza, nel caso in cui l’appellato si sia limitato a chiedere la conferma della sentenza…

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Autosufficienza del ricorso per cassazione: rassegna giurisprudenziale 2016 (gennaio-maggio)

  Il presente lavoro dà conto di alcune, fra le molte, pronunce di legittimità – rese nei primi mesi del 2016 – in materia di autosufficienza del ricorso per cassazione.    Premessa  «Il problemino del componimento letterario del ricorso per cassazione», per dirla ironicamente con le parole del Redenti (v. Id., Diritto processuale civile, II, Milano, 1957, 449), è senza ombra di dubbio una delle attività più complesse della vita professionale dell’avvocato. Ad acuire tale difficoltà – oramai da qualche decennio a questa parte – concorre l’onere di adeguarsi al requisito dell’autosufficienza, la cui violazione è sanzionata, come è noto, con l’inammissibilità dell’impugnazione. Questo breve contributo intende indicare le principali linee evolutive del principio di autosufficienza, sviluppatesi nel corso degli…

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Sulla domanda di risarcimento del danno ex art. 96 c.p.c. proposta per la prima volta nel giudizio di appello

  Cass. 21 aprile 2016 n. 1115 Pres. Finocchiaro – Est. Vivaldi Scarica la sentenza Spese e danni derivanti dal processo – Responsabilità processuale aggravata ex art. 96 c.p.c. – Domanda ex art. 96 c.p.c. proposta per la prima volta nel giudizio di appello – Ammissibilità (c.p.c. artt. 96, 345) [1] La domanda di risarcimento danni per responsabilità aggravata ex art. 96 c.p.c. può essere proposta per la prima volta nella fase di gravame solo con riferimento a comportamenti della controparte posti in atto in tale grado del giudizio, quali la colpevole reiterazione di tesi giuridiche già reputate manifestamente infondate dal primo giudice ovvero la proposizione di censure la cui inconsistenza giuridica avrebbe potuto essere apprezzata in modo da evitare…

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Sulla specificità del motivo d’appello nel processo tributario

Cass., Sez. VI-5, 11 gennaio 2016, n. 227 Scarica la sentenza Impugnazioni civili – Appello in materia tributaria – condizioni di ammissibilità – motivo specifico (C.p.c. artt. 342; D.lgs. 546/1992: art. 53)  [1] Il motivo specifico d’appello ex art. 53, d.lgs. 546/1992, può essere ricavato anche per implicito dall’atto di impugnazione nel suo complesso, purché sia chiara la richiesta rivolta al giudice del gravame e le ragioni della doglianza, la quale può coincidere con quella già prospettata in primo grado.  CASO[1] La competente Commissione Tributaria Provinciale rigettava l’impugnazione del contribuente avverso alcuni avvisi di accertamento notificatigli dall’Agenzia delle Entrate. Il contribuente proponeva quindi appello contro le sentenze di primo grado; eppure, gli appelli venivano dichiarati inammissibili dalla Commissione Tributaria Regionale…

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Sull’inammissibilità di domande nuove nel giudizio di rinvio

App. Napoli Sez. III, Sent., 03-02-2016 Giudizio di rinvio – Azione di nullità contrattuale – Azione di risoluzione – Domanda nuova – Inammissibilità. (C.c., artt. 1418, 1453; C.p.c., artt. 345, 394; D.Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58, artt. 21, 23) [1] L’azione di risoluzione del contratto costituisce una domanda nuova rispetto all’azione di accertamento della nullità, ed è pertanto inammissibile ex art. 345 c.p.c. se formulata per la prima volta nel giudizio di rinvio. Giudizio di rinvio – Inadempimento contrattuale – Risarcimento del danno – Danno da risoluzione – Domanda nuova – Inammissibilità. (C.c., artt. 1218, 1453, 1458; C.p.c., artt. 345, 394; D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58, artt. 21, 23) [2] La domanda di risarcimento del danno derivante dalla…

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Il ricorso per cassazione tributaria per l’omesso esame di un fatto decisivo

Con la sentenza n. 3591 del 24.02.2016 la Corte di Cassazione ribadisce che al ricorso per cassazione notificato dopo l’11.09.2012 deve applicarsi l’art.360, co.1, nella nuova formulazione introdotta dall’art.54, co.1, lett. b) D.L. n.83/12, che ha sostituito il n. 5 del co.1 dell’art.360 c.p.c., circoscrivendo il vizio di legittimità alla sola omissione di un fatto controverso (“che è stato oggetto di discussione fra le parti”) ritualmente allegato e dimostrato in giudizio, tale per cui se fosse stato invece tenuto in debito conto dal giudice, avrebbe comportato con certezza un diverso esito della controversia. I Supremi Giudici, richiamando sul punto la sentenza delle SS.UU. della Cassazione n. 8053/2014, hanno confermato che la nuova norma sul giudizio di cassazione è applicabile anche alle controversie tributarie, atteso che…

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Sulla devoluzione in appello della domanda di garanzia

Cass., Sez. Un., 19 aprile 2016, n. 7700 (sent.) Pres. Rovelli – Est. Frasca Scarica la sentenza  Impugnazioni civili – rigetto domanda principale – appello – domanda in garanzia del convenuto condizionata all’accoglimento della pretesa attorea – appello incidentale – necessità – insussistenza (C.p.c. artt. 333, 343, 346)  [1] In caso di impugnazione da parte dell’attore della sentenza di rigetto della sua domanda principale, ai fini della devoluzione in appello della domanda di garanzia, non decisa perché condizionata all’accoglimento della pretesa attorea, non è necessaria la proposizione di un apposito appello incidentale, essendo sufficiente la mera riproposizione ex art. 346 c.p.c.  CASOL’acquirente di un’autovettura conviene in giudizio la società alienante, chiedendo la risoluzione del contratto di compravendita, la restituzione del…

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Il DDL per l’efficienza del processo civile: commento a prima lettura delle novità in materia di appello

È approdato al Senato il disegno di legge delega S.2284 (Delega al Governo recante disposizioni per l’efficienza del processo civile). Si coglie l’occasione per un’analisi a prima lettura dei criteri direttivi in materia di appello.  La crisi della giustizia civile Lo stato in cui versa la giustizia civile in Italia è preoccupante e non si scorge ancora una tangibile inversione di tendenza. Peraltro, il confronto tra la mole degli interventi “riformatori” che si sono succeduti negli ultimi 30 anni e i frutti conseguiti rischia di indurre alla rassegnazione. Anche nell’odierna legislatura, al pari delle precedenti, si confida di porre rimedio al problema con specifiche e puntuali riforme del codice di rito. In questo senso sembra orientato anche il DDL delega,…

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Improcedibilità dell’impugnazione principale e conseguente inefficacia di quella incidentale tardiva

Cass., Sez. VI-Lavoro, 15 marzo 2016, n. 5114 Scarica l’ordinanza Impugnazioni civili – Ricorso per cassazione – Improcedibilità ricorso principale – Inefficacia ricorso incidentale tardivo – Sussistenza (C.p.c. artt. 334, 369)  [1] Il ricorso incidentale tardivo per cassazione diventa inefficace qualora quello principale venga dichiarato improcedibile.  CASO[1] Dopo aver validamente notificato un ricorso per cassazione, il ricorrente ometteva il successivo deposito dell’atto presso la cancelleria della Suprema Corte, in violazione dell’art. 369, co. 1, c.p.c. Il resistente si costituiva comunque in giudizio mediante controricorso, con il quale proponeva ricorso incidentale, da qualificarsi tardivo ex art. 334, co. 1, c.p.c. in quanto notificato oltre il termine di decadenza previsto dall’art. 327 c.p.c. SOLUZIONE[1] La Suprema Corte, accertata ex art. 369, co….

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Ammissibilità di nuove eccezioni in senso lato e di mere difese nel giudizio di appello nel rito del lavoro

Cass., sez. lav., 15 marzo 2016, n. 5051 (sent.) Pres. Roselli – Rel. Negri della Torre  Impugnazioni civili – Rito lavoro – Eccezioni nuove – Identità degli elementi costitutivi in fatto – Ammissibilità(Cod.proc. civ., artt. 437 c.p.c., 345 c.p.c.)  [1] Nel rito del lavoro, l’eccezione relativa alla qualificazione del contratto di apprendistato quale sottocategoria di contratto a termine, onde contestare la dedotta illegittimità del licenziamento irrogato e ridurre la entità della sanzione applicata alla risoluzione, non è assoggettata alle preclusioni di cui all’art. 437 c.p.c. e può quindi essere rilevata per la prima volta in appello, ove le componenti in fatto della fattispecie siano state tempestivamente allegate, comprovate e discusse in primo grado al fine di ottenere il medesimo effetto…

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