Processo civile telematico
La migrazione verso la pec “europea”: facciamo chiarezza
Negli ultimi mesi si sta diffondendo una preoccupazione generalizzata legata all’adeguamento della posta elettronica certificata agli standard europei e in particolare alle disposizioni del regolamento eIDAS (Regolamento UE n. 910 del 2014) e alle conseguenze che possono derivare nell’uso quotidiano di questo strumento ormai imprescindibile per l’attività quotidiana, soprattutto di aziende e liberi professionisti; è noto a tutti, infatti, che l’indirizzo PEC costituisce il domicilio digitale ed è utilizzato per vari e fondamentali scopi: la notificazione di atti processuali e tributari, il dialogo con la pubblica amministrazione e con le istituzioni pubbliche in generale La tecnologia della posta elettronica certificata è utilizzata sin dal 2005 nel nostro Paese e, in ambito pubblico, ha trovato la sua regolamentazione con l’art. 48…
Continua a leggere...I criteri di chiarezza e sinteticità nella redazione degli atti processuali
Come noto, la riforma del processo civile ha codificato il principio di chiarezza e sinteticità degli atti processuali intervenendo sull’art. 121, la cui rubrica recita ora: “Libertà di forme. Chiarezza e sinteticità degli atti”. In chiusura dell’unico comma del suddetto articolo è stata poi inserita la previsione secondo cui “tutti gli atti del processo sono redatti in modo chiaro e sintetico”. Va subito detto che non si tratta di disposizione rivoluzionaria posto che questi principi, seppur non espressamente codificati, sono da tempo considerati applicabili agli atti processuali, in particolare perché giustamente considerati come una delle modalità di concreta attuazione del giusto processo ex art. 111 Cost. Inoltre, prima dell’introduzione della norma in commento, esistevano già indici normativi e giurisprudenziali che…
Continua a leggere...La redazione degli atti processuali dopo il DM 110 del 2023
Con decreto del ministero della Giustizia del 7 agosto 2023, n. 110, si è data attuazione alla previsione del comma quinto dell’art. 46 disp. att. c.p.c. nella parte in cui si demandava per l’appunto a questa tipologia di provvedimento normativo il compito di stabilire “i limiti degli atti processuali, tenendo conto della tipologia, del valore, della complessità della controversia, del numero delle parti e della natura degli interessi coinvolti. Nella determinazione dei limiti non si tiene conto dell’intestazione e delle altre indicazioni formali dell’atto, fra le quali si intendono compresi un indice e una breve sintesi del contenuto dell’atto stesso” (V comma, secondo periodo). La disposizione in questione costituisce diretta applicazione dei principi di chiarezza e sinteticità codificati all’art. 121…
Continua a leggere...La notifica telematica non andata a buon fine: quali adempimenti a carico dell’avvocato?
Come noto il decreto legislativo 149/2022, ha apportato significative modifiche al codice di procedura civile e alla disciplina delle notifiche degli avvocati ai sensi della legge n. 53/1994. Per quanto concerne la normativa codicistica occorre innanzitutto osservare come il legislatore abbia posto apparentemente sullo stesso piano l’avvocato e l’ufficiale giudiziario; il secondo comma dell’art. 137 c.p.c. prevede infatti che l’ufficiale giudiziario o l’avvocato “esegue la notificazione mediante consegna al destinatario di copia conforme all’originale dell’atto da notificarsi”. Questa parificazione dei ruoli è però solo apparente dal momento che il settimo comma chiarisce che “l’ufficiale giudiziario esegue la notificazione su richiesta dell’avvocato se quest’ultimo non deve eseguirla a mezzo di posta elettronica certificata o servizio elettronico di recapito certificato qualificato, o…
Continua a leggere...La tempestività del deposito telematico nel processo civile riformato
Come noto il decreto legislativo n. 149 del 2022 ha introdotto una profonda riforma del rito civile e di alcuni istituti ad esso collegati, come la mediazione e la negoziazione assistita. L’intervento riformatore ha dato altresì al Legislatore l’occasione di importare all’interno del codice di procedura civile anche le norme espressamente dedicate al deposito telematico, che sono state collocate tra le disposizioni di attuazione dello stesso. Complice anche il generale obbligo di deposito a mezzo PEC previsto dalla novella si può pertanto affermare la trasmissione telematica degli atti è diventata la modalità ordinaria di deposito, talché non ha più senso parlare di PCT come di un’entità o di strumenti staccati dal rito ordinario. In questo contesto è interessante esaminare il…
Continua a leggere...Il processo civile telematico che verrà: la rivoluzione nascosta tra le pieghe dei nuovi riti
In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo di riforma del processo civile, è possibile iniziare a ragionare sulle novità in tema di processo telematico. A tal proposito il primo aspetto rilevante da considerare è quello dell’obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti, che troverà piena applicazione già a decorrere dal 1° gennaio 2023 al fine di non creare vuoti normativi con la disciplina ora vigente, frutto della legislazione emergenziale. La vera novità di queste disposizioni riguarderà il giudizio di Cassazione, per il quale vige ora un regime di facoltatività per il deposito di ogni atto del processo, che verrà appunto soppiantato dall’obbligatorietà. L’aspetto più rilevante della riforma, però, non è questo e non lo sono neppure…
Continua a leggere...La riforma della mediazione telematica: le novità previste dalla riforma Cartabia
La prossima emanazione del Decreto legislativo di riforma del processo civile apporterà un profondo ripensamento della mediazione svolta per via telematica, che ad oggi si regge sul precario impianto disegnato al momento dello scoppio della pandemia da COVID-19 dall’art. 83, comma 20-bis, d.l. 18 del 2020 e che naturalmente risente di tutte le problematiche legate alla situazione emergenziale e della necessità di creare un sistema il cui fine principale era far sì che i soggetti della procedura non si dovessero incontrare in presenza. Con il provvedimento in questione sono stati così introdotti ad esempio poteri di autentica in favore dei difensori, pensando ovviamente a quelle parti (soprattutto private) che, prive della firma digitale, avevano come unica possibilità quella di stampare…
Continua a leggere...Il deposito telematico nella composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa
Come ormai noto agli operatori del diritto, con il Decreto Legge 24 agosto 2021 n. 118, convertito con modifiche dalla legge di conversione 21 ottobre 2021, n. 147, è stato introdotto nel nostro ordinamento l’istituto della composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa. Le novità apportate dalla novella legislativa sono parecchie, presentano soluzioni peculiari che richiedono approfondite analisi dottrinali e certamente saranno al centro di plurimi interventi giurisprudenziali. E sicuramente uno degli aspetti che merita particolare atte è quello relativo alle modalità per depositare correttamente tutte le istanze che richiedono l’intervento del tribunale. Il riferimento è in primo luogo all’art. 6 del D.L. 118 del 2021, ai sensi del quale l’imprenditore può chiedere l’applicazione di misure protettive del patrimonio,…
Continua a leggere...Brevi note sul pct in epoca di pandemia e sul pct che verrà
Sul finire del 2021 il Legislatore ha compiuto importanti interventi normativi riguardanti il processo civile in generale e le sue articolazioni telematiche in particolare. Si poneva in primo luogo un problema legato alla vigenza della legislazione emergenziale, che, in forza degli interventi normativi succedutisi nel corso del 2021, era destinata a perdere ogni efficacia al 31 dicembre 2021 con conseguenti problemi di tenuta dell’intero sistema giudiziario. A tal fine basti pensare che la possibilità di effettuare depositi telematici in Corte di Cassazione discende proprio da tale normativa (in particolare dall’art. 221 del d.l. 34/2020) e che in assenza di proroga della validità di tali disposizioni vi sarebbero stati molti dubbi circa la possibilità di continuare ad utilizzare gli strumenti di…
Continua a leggere...Il deposito di prove digitali in formati non ammessi dalle specifiche tecniche sul pct
Un tema assai dibattuto e potenzialmente fonte di non poche problematiche in tema di produzione e formazione delle prove all’interno del processo, riguarda la produzione di documenti digitali che nascono in formati il cui deposito telematico non è ammesso dalle specifiche tecniche sul pct. Come noto, infatti, ai sensi dell’art. 13 del provvedimento DGSIA 16 aprile 2014 il deposito telematico dei documenti informatici è consentito solo laddove essi siano in un numero ristretto di formati (precisamente: pdf, rtf, txt, ipg, gif, tiff, xml, eml, msg); si pone così da sempre il problema di come produrre quegli allegati digitali che non sarebbero accettati con il deposito telematico ma che costituiscono magari una prova fondamentale nel processo; si pensi ad un’immagine di…
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