Procedimenti di cognizione e ADR

Quando sussiste la giurisdizione del giudice ordinario per le azioni possessorie nei confronti della P.A.? La Cassazione fa il punto

Cass., Sez. Un., Ord., ud. 4 dicembre 2018, 13 dicembre 2018, n. 32364, Pres. Mammone – Rel. Giusti [1] Giurisdizione – Giurisdizione ordinaria ed amministrativa – Giurisdizione dell’A.G.O. – Tutela possessoria nei confronti della Pubblica Amministrazione – Azioni possessorie – Azioni contro la P.A. (cod. civ., artt. 1168 e 1170; cod. proc. civ., artt. 37 e 41; d.lgs. n. 104/2010 all. 1, art. 113 c. 1 lett. q) [1] Sussiste la giurisdizione del giudice ordinario, in relazione ad una domanda di reintegra e/o manutenzione nel possesso di un terreno privato sul quale l’amministrazione abbia fatto scaricare una ingente quantità di detriti franosi, atteso che l’ordinanza sindacale invocata dal Comune resistente aveva solamente imposto ad alcuni soggetti la rimozione di tutto…

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Sul regime del termine concesso per l’integrazione del contraddittorio ai sensi dell’art. 331 c.p.c.

Cass., ord., 4 dicembre 2018, n. 31316 Pres. Lombardo – Rel. Carrato Impugnazioni civili – Litisconsorzio necessario – Causa inscindibile – Omessa o tardiva integrazione del contraddittorio – Inammissibilità del gravame – Rilevabilità officiosa (C.p.c. artt. 102, 153, 331) [1] Il termine per la notificazione dell’atto di integrazione del contraddittorio in cause inscindibili fissato ex art. 331 c.p.c. è perentorio, non è prorogabile neppure sull’accordo delle parti, non è sanabile dalla tardiva costituzione della parte nei cui confronti tale integrazione doveva avvenire e la sua inosservanza deve essere rilevata d’ufficio, sicché la sua violazione determina, per ragioni d’ordine pubblico processuale, l’inammissibilità dell’impugnazione. CASO [1] Avverso un contratto intercorso tra il de cuius e un terzo, alcuni soggetti, previamente istando per…

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Condanna al pagamento delle spese processuali a favore del difensore della controparte ed interesse all’impugnazione dell’obbligato

Cass., sez. II, 29 Novembre 2018, n. 30945. Pres. Matera – Rel.  Bellini Condanna al pagamento delle spese processuali pronunziata in favore del difensore della controparte dell’obbligato – Interesse all’impugnazione,  da parte di quest’ultimo, del relativo capo della sentenza – Esclusione (C.p.c., art. 93) [1] In tema di condanna al pagamento delle spese processuali, il debitore non ha interesse a criticare il relativo capo della sentenza per il solo fatto che tale condanna sia stata pronunciata a favore del difensore della sua controparte, anziché della stessa parte rappresentata dal difensore. L’art. 93 c.p.c., difatti, attiene ai rapporti tra la parte e il suo difensore, onde il rispetto, o meno, di detta disposizione normativa non incide in alcun modo sulla posizione…

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Notifica a persona addetta alla casa: presunzione e prova contraria

Cass., sez. V, 23 novembre 2018, n. 30393, Pres. Chindemi – Est. Varrone [1] Notifica a persona addetta alla casa – Presunzione – Prova contraria – Certificazione anagrafica – Inidoneità – Fondamento. (Cod. proc. civ., art. 139; Cod. civ. art. 2700) In tema di notificazioni, non è idonea a superare la presunzione di cui all’art. 139, comma 2, c.p.c., circa la qualità di addetto alla casa del consegnatario dell’atto la produzione di una certificazione anagrafica, le cui risultanze non sono di per sé idonee ad escludere neppure l’esistenza di un rapporto di parentela con il destinatario della notifica. CASO [1] L’Agenzia delle Entrate provvedeva a notificare ex art. 139, secondo comma, c.p.c. una cartella di pagamento avente ad oggetto una…

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La distinzione tra garanzia propria e impropria, dopo le Sezioni Unite n. 24707/2015

Il presente lavoro – dedicato alla garanzia processuale e alla nota distinzione, interna al fenomeno, tra garanzia propria e garanzia impropria – intende verificare se e come il principio di diritto enunciato dalle Sez. Un. 24707/2015 (che ha attribuito a quel distinguo un valore meramente descrittivo) ha attecchito nella successiva giurisprudenza. 1.La garanzia è tradizionalmente definita come quel fenomeno in base al quale un soggetto (garantito) ha, per legge o per contratto, il diritto di riversare su un altro soggetto (garante) la perdita economica derivante dall’esistenza o dal soddisfacimento del diritto di un altro soggetto (Franchi, Della competenza per connessione, Com. UTET, I, 2, Torino 1973, 308; Consolo, Spiegazioni di diritto processuale civile, Torino 2017, II, 79; Gambineri, Garanzia e…

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L’annotazione della fattura passiva nei libri contabili dell’imprenditore è idonea a provare l’esistenza del rapporto giuridico sottostante sfavorevole al dichiarante

Cass., Sez. Terza, Ord., ud. 12 settembre 2018, 20.12.2018, n. 32935 Prova – fattura – annotazione nei registri fiscali – atto ricognitivo – efficacia confessoria (cod. civ., artt. 2709, 2710 e 2720; d.P.R. n. 633/1972, art. 22) [1] L’annotazione della fattura passiva nei registri contenenti le annotazioni delle fatture indicate dal d.P.R. 26 ottobre 1972 n. 633 art. 22, seppur i predetti registri non rientrino nella disciplina dettata dagli artt. 2709 e 2710 cod. civ., costituisce atto ricognitivo in ordine ad un fatto produttivo di un rapporto giuridico sfavorevole al dichiarante, con efficacia confessoria ex art. 2720 cod. civ.  CASO La società G. S.r.l. ha svolto lavori, mai retribuiti, di manutenzione ordinaria e straordinaria riguardanti la sistemazione di campi da…

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Sull’ammissibilità del ricorso per regolamento preventivo di giurisdizione anche quanto tutti i soggetti parti della causa di merito siano residenti o abbiano la loro sede sociale in Italia

Cass. sez. un., 20 novembre 2018, n. 29879, Relatore Cons. Giusti Alberto [1] Ricorso per regolamento preventivo di giurisdizione – Difetto di giurisdizione – Clausola per arbitrato estero – Questione di competenza – Legittimazione a proporre regolamento preventivo di giurisdizione – Ammissibilità – (Cod. proc. civ. artt. 4, 37, 41 e 819 ter; Legge 31 maggio 1995, n. 218, artt. 3, 50 e 73). Il regolamento preventivo di giurisdizione può essere proposto, non solo, quando convenuto nella causa di merito sia un soggetto domiciliato o residente all’estero, ma anche, allorché la contestazione della giurisdizione italiana sia stata effettuata in forza della deroga convenzionale a favore di un giudice straniero o di un arbitrato estero dal convenuto domiciliato e residente in…

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Spunti critici circa il diritto del consulente tecnico incompatibile al compenso per l’attività espletata

Cass., Sez. II, Ord., ud. 8 marzo 2018, 5 novembre 2018, n. 28103, Pres. Manna – Rel. Besso Marcheis [1] Consulenza tecnica – Astensione – Ricusazione – Acquisizione della consulenza – Sopravvenuta conoscenza della causa di ricusazione – Compenso del consulente (cod. proc. civ., artt. 51, 63, 192 e 196) L’art. 192 comma 2 cod. proc. civ., nel prevedere che l’istanza di ricusazione del consulente tecnico d’ufficio debba essere presentata con apposito ricorso depositato in cancelleria almeno tre giorni prima dell’udienza di comparizione, preclude la possibilità di far valere successivamente la situazione di incompatibilità in via definitiva, con la conseguenza che la consulenza rimane ritualmente acquisita al processo. A tale principio non è consentita deroga per l’ipotesi in cui la…

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Domicilio digitale e obbligo di notifica dell’atto di appello all’indirizzo pec del difensore

Cass. Sez. Un., 28 settembre 2018, n. 23620 – Pres. Rordorf – Rel. Campanile Notificazioni in materia civile – Nullità – Sanatoria notificazione della sentenza ad indirizzo tratto da pubblici elenchi – Omissioni del codice fiscale e della dizione “notificazione ai sensi della l. n. 53 del 1994” – Raggiungimento dello scopo – Fattispecie (L. 21.1.1994, n. 53; D.L. 18.10.2012 n. 179, art.16 sexies; D.Lgs. 7.3.2005 n. 82, art. 6 bis;  D.M. 21 febbraio 2011 n. 44; C.p.c., art. 325, co. 2) [1] In materia di notificazioni al difensore, in seguito all’introduzione del “domicilio digitale”, previsto dall’art. 16 sexies del d.l. n. 179 del 2012, conv. con modif. dalla l. n. 221 del 2012, come modificato dal d.l. n. 90…

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Intervento volontario del litisconsorte necessario pretermesso e accettazione del giudizio nello stato in cui si trova

Cass., ord., 22 ottobre 2018, n. 26631 Pres. Giusti – Rel. Criscuolo Litisconsorzio necessario – Sentenza emessa a contraddittorio non integro – Appello – Intervento in causa del litisconsorte pretermesso – Rimessione della causa in primo grado –  Esclusione (C.p.c. artt. 102, 344, 354; C.c. art. 2932) [1] Nell’ipotesi in cui il litisconsorte necessario pretermesso intervenga volontariamente in appello, accettando la causa nello stato in cui si trova, il giudice di appello non può rilevare d’ufficio il difetto di contraddittorio, né è tenuto a rimettere la causa al giudice di primo grado, ai sensi dell’art. 354 c.p.c., ma deve trattenerla e decidere sul gravame. CASO [1] Nel giudizio promosso, ai sensi dell’art. 2932 c.c., per l’esecuzione in forma specifica di…

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