Diritto del Lavoro

Legittimo il licenziamento del dirigente che tollera fondi neri

Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, 3 luglio 2018, n. 17356 Licenziamento – giusta causa – dirigente – fondi occulti – tolleranza della prassi – lesione del vincolo fiduciario – sussistenza MASSIMA La creazione in azienda di fondi extra bilancio utilizzati per liberalità d’uso come regalie ai clienti più affezionati si pone al di fuori della conformità all’ordinamento giuridico. Una tale condotta illecita del dirigente non solo contrasta con le norme ed i valori dell’ordinamento, ma ha compromesso anche l’elemento fiduciario essenziale nel rapporto dirigenziale, rendendo così legittimo il licenziamento per giusta causa intimato dalla azienda. COMMENTO   Nel caso di specie, la Cassazione ha respinto il ricorso del dirigente che impugnava la sentenza della Corte territoriale la quale aveva ritenuto legittimo il…

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Accertamento della natura del contratto, il “nomen iuris” utilizzato dalle parti non ha rilievo assorbente

Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, 11 luglio 2018, n. 18262 Qualificazione rapporto – rapporto agenzia – subordinazione – autonomia contrattuale – potere disciplinare e direttivo MASSIMA In ambito di riqualificazione di un rapporto di lavoro, quale logica conseguenza del principio dell’indisponibilità del tipo contrattuale, sia allorché le parti, pur volendo attuare un rapporto di lavoro subordinato, a) abbiano simulatamente dichiarato di volere un diverso rapporto lavorativo al fine di eludere la disciplina legale inderogabile in materia, b) sia nel caso in cui l’espressione verbale abbia tradito la vera intenzione delle parti, c) sia infine nell’ipotesi in cui, dopo avere voluto realmente il contratto di lavoro autonomo, durante lo svolgimento del rapporto le parti stesse, attraverso fatti concludenti, mostrino di aver…

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Diritto dei lavoratori a percepire l’indennità sostitutiva delle ferie non godute

Cassazione Civile, Sezione Lavoro, 14 giugno 2018, n. 15652 Mancato godimento delle ferie – indennità sostitutiva – diritto dei lavoratori MASSIMA Sussisterà il diritto dei lavoratori a percepire l’indennità sostitutiva delle ferie non godute, salvo che il datore di lavoro non dimostri di aver offerto un adeguato tempo per il godimento delle stesse di cui il lavoratore non abbia usufruito, incorrendo così nella mora del creditore. La mancanza di una formale richiesta da parte del lavoratore di fruizione del periodo di ferie non fa presumere che lo stesso abbia rinunciato al godimento delle ferie. COMMENTO Il caso oggetto di causa vede il ricorrente, ex dipendente dell’Azienda Sanitaria Locale dell’Aquila, chiedere la corresponsione dell’indennità sostitutiva delle ferie non godute, che invece non…

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Violazione delle norme a tutela della privacy del lavoratore e risarcimento del danno

Cassazione Civile, Sezione Prima, 04 giugno 2018, n. 14242 Dati personali – danno – conseguenze non patrimoniali – in re ipsa – danneggiante – prova dell’irrilevanza della lesione – necessità – sussiste  MASSIMA L’art. 15 D.lgs. 196/2003 introduce due presunzioni rispettivamente al primo e al secondo comma. Il primo prevede che nell’ipotesi in cui venga cagionato un danno per effetto del trattamento dei dati personali il danneggiante è tenuto al risarcimento dello stesso ai sensi dell’art. 2050 c.c., salvo che si dimostri di aver adottato tutte le misure idonee per evitare il danno. Il secondo comma prevede che il danno non patrimoniale è da considerarsi in re ipsa, a meno che il danneggiante dimostri che le conseguenze dannose non sussistano ovvero…

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Conversione del contratto a tempo indeterminato: sospensione della prescrizione dei crediti

Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, 7 giugno 2018 n. 14827 Differenze retributive – conversione di contratti a termine in un unico rapporto a tempo indeterminato – violazione della normativa sull’apposizione del termine – differenze retributive – prescrizione – sospensione sussiste MASSIMA Nel caso di una serie di contratti di lavoro di diritto provato a tempo determinato, poi convertiti in un unico contratto a tempo indeterminato in conseguenza della ritenuta nullità dell’apposizione del termine, la prescrizione dei crediti derivanti dal rapporto non decorre dalla scadenza dei singoli contratti a termine e resta sospesa sino alla cessazione del rapporto lavorativo, non rilevando che a seguito della conversione il rapporto medesimo risulti assistito dalla garanzia della stabilità reale. COMMENTO Con la sentenza in…

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Infortunio sul lavoro: il datore di lavoro è responsabile anche per negligenza o imperizia del lavoratore

Cassazione Civile, Sezione Lavoro, 16 giugno 2018, n. 16026 Risarcimento – infortunio sul lavoro –- rischio elettivo – prevenzione delle condizioni di rischio – sussistenza MASSIMA Il datore di lavoro è tenuto a prevenire anche le condizioni di rischio insite alla possibile negligenza, imprudenza o imperizia degli stessi lavoratori, quali destinatari della tutela, dimostrando, secondo l’assetto giuridico posto dall’art. 2087 c.c., di aver messo in atto ogni mezzo preventivo idoneo a scongiurare che, alla base degli eventi infortunistici, possano esservi comportamenti colposi dei lavoratori. L’unico limite è quello del comportamento del lavoratore che ponga in essere una condotta personalissima avulsa dall’esercizio della prestazione lavorativa o ad essa non riconducile esercitata ed intrapresa volontariamente in base a ragioni e a motivazioni del…

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Contrattazione collettiva

Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, 5 giugno 2018, n. 14402 Organizzazione sindacale – ammessa alla contrattazione di comparto – rappresentatività a livello nazionale – condotta antisindacale – legittimazione ad agire – sussiste MASSIMA Qualora l’Aran abbia riconosciuto la rappresentatività a livello nazionale ex. art. 43, primo comma, D.lgs. n. 165 del 2001 ad un ente sindacale nel pubblico impiego che abbia partecipato alla contrattazione di comparto, a questo non può essere negata la qualità di associazione “nazionale” con conseguente diritto di agire ai sensi dell’art. 28 dello Statuto dei lavoratori. COMMENTO Con la sentenza in commento, la Cassazione ha accolto il ricorso di una sigla sindacale del pubblico impiego contro la decisone della Corte Territoriale la quale aveva affermato l’improponibilità della…

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Tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori

Corte di Giustizia UE, Quinta Sezione, 21 febbraio 2018, C–518/15 Rinvio pregiudiziale – Direttiva 2003/88/CE – Tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori – Organizzazione dell’orario di lavoro – Articolo 2 – Nozioni di “orario di lavoro” e “periodo di riposo” – Articolo 17 – Deroghe – Vigili del fuoco – Ore di guardia – Servizi di guardia al proprio domicilio MASSIMA L’art. 15 della Direttiva 2003/88 deve essere interpretato nel senso che esso non consente agli Stati membri di adottare o mantenere una definizione della nozione di “orario di lavoro” meno restrittiva di quella contenuta all’art. 2 di tale Direttiva. Tale ultima norma deve essere interpretata nel senso che le ore di guardia che un lavoratore trascorre al…

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Licenziamento per mancato inadempimento degli obblighi contrattuali

Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, 8 maggio 2018, n. 10963 Licenziamento – Scarso rendimento – Troppe assenze dal servizio – Giustificate per malattia – Non sussiste MASSIMA Un’elevata quantità di assenze giustificate che non esauriscono il periodo di comporto non può motivare il licenziamento per mancato inadempimento degli obblighi contrattuali. Un tale recesso dal contratto deve ritenersi illegittimo, perché il lavoratore subordinato, diversamente dal lavoratore autonomo, non si obbliga di raggiungere un risultato prefissato ma soltanto di prestare al datore le proprie energie lavorative nei modi e nelle tempistiche previste. Questo vale anche nel caso degli autoferrotranvieri che svolgono un servizio pubblico. COMMENTO Con la sentenza in commento la Cassazione ha respinto il ricorso del datore di lavoro ed ha…

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Il blocco perequativo

Corte Costituzionale, 11 maggio 2018, n. 96 Trattamento pensionistico – Perequazione – Manifestamente infondata. MASSIMA La disciplina della c.d. perequazione delle pensioni per gli anni 2012 -2014 è frutto di scelte non irragionevoli del legislatore. In particolare, le esigenze finanziarie di cui il legislatore ha tenuto conto nell’esercizio della sua discrezionalità sono state preservate attraverso un sacrificio parziale e temporaneo dell’interesse dei pensionati a tutelare il potere di acquisto dei propri trattamenti, nell’attuazione dei principi di adeguatezza e di proporzionalità dei trattamenti pensionistici. Pertanto, va dichiarata la manifesta infondatezza delle questioni di legittimità costituzionale dell’art. 24, commi 25, lettere b), c), d) ed e), e 25 -bis, del decreto -legge 6 dicembre 2011, n. 201 (Disposizioni urgenti per la crescita,…

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