Diritto Bancario

Rapporto “contestato” e segnalazione alla Centrale dei rischi

Le variabili di classificazione (stato del rapporto) delle segnalazioni alla Centrale dei rischi consentono di distinguere i rapporti oggetto di contestazione da quelli non contestati (la segnalazione a sofferenza non è alternativa alla valorizzazione del credito come contestato, cfr. Istruzioni Bankitalia in tema di Centrale dei rischi, Cap. II, Sez. II, par. 1.5). Si considera “contestato” qualsiasi rapporto oggetto di segnalazione (finanziamenti, garanzie, cessioni, etc.) per il quale sia stata adita un’Autorità terza rispetto alle parti (Autorità giudiziaria, Garante della Privacy, Mediatore ex D.Lgs. n. 28/2010 o altra preposta alla risoluzione stragiudiziale delle controversie con la clientela). L’esistenza della contestazione deve essere indicata (in Centrale dei rischi) a far tempo dalla rilevazione relativa alla data in cui l’intermediario riceve formale…

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Documentazione bancaria: richiesta ex art. 119, comma 4, TUB

Secondo il diffuso orientamento sviluppato dalla giurisprudenza di legittimità, inaugurato da Cass. n. 11554/2017 (conf. Cass. n. 3875/2019; Cass. n. 14231/2019; Cass. n. 6975/2020; Cass. n. 24181/2020; Cass. n. 25158/2020), il potere del correntista di chiedere alla banca di fornire la documentazione relativa al rapporto di conto corrente tra gli stessi intervenuto può essere esercitato, ai sensi del comma 4 dell’art. 119 TUB, anche in corso di causa e a mezzo di qualunque modo si mostri idoneo allo scopo (ad es. ex art. 210 c.p.c.). Tale impostazione è stata profondamente rimeditata (per non dire sconfessata) da Cass. n. 24641/2021 che, in esito ad uno stringente percorso argomentativo, ha enunciato il seguente (nuovo) principio di diritto « il diritto spettante al…

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L’esdebitazione del debitore incapiente secondo il nuovo art. 14-quaterdecies dopo la l. n. 176/2020

Tribunale di Ravenna, 22 luglio 2021, Giudice Farolfi Parole chiave Esdebitazione – Debitore incapiente – Persona fisica – Meritevolezza Massima Ai sensi del nuovo art. 14-quaterdecies l. n. 3/2012, la persona fisica incapiente, ma meritevole, può essere ammessa all’esdebitazione, anche se non è in grado di offrire alcuna utilità presente e futura ai creditori. Disposizioni applicate Art. 14-quaterdecies l. n. 3/2012 (debitore incapiente), art. 2740 c.c. (responsabilità patrimoniale) CASO Una signora è disoccupata e priva di beni. Ella ha difatti subito un’esecuzione forzata individuale sull’unico immobile di cui era proprietaria. La signora presenta ricorso per l’esdebitazione, nonostante sia incapiente. SOLUZIONE Il Tribunale di Ravenna accoglie il ricorso e dichiara inesigibili i debiti anteriori alla data di deposito del ricorso. Il…

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Trasparenza bancaria: aspetti essenziali

La disciplina sulla trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari persegue l’obiettivo, nel rispetto dell’autonomia negoziale, che siano resi noti ai clienti gli elementi essenziali del rapporto contrattuale e le loro variazioni, favorendo in tal modo anche la concorrenza nei mercati bancario e finanziario. Le finalità della normativa sono, in sintesi, limitare il potere di mercato e l’autonomia contrattuale della banca (contraente forte) e incentivare la concorrenza tra gli intermediari creditizi. I principi ispiratori della c.d. “trasparenza bancaria” sono: a) semplificazione della documentazione messa a disposizione della clientela: ciò comporta semplificazione e snellimento dei contenuti e semplicità e chiarezza del linguaggio da adattare al livello di cultura finanziaria delle differenti fasce di clientela, anche in relazione al prodotto…

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Il patrimonio separato della società veicolo (SPV)

Le operazioni di “cartolarizzazione” dei crediti realizzate ai sensi degli artt. 1 e 4 L. n. 130/1999 (Disposizioni sulla cartolarizzazione dei crediti) e dell’art. 58 TUB (Cessione di rapporti giuridici) prevedono la cessione a titolo oneroso di crediti pecuniari, sia esistenti sia futuri, individuabili in blocco se si tratta di una pluralità. Un aspetto caratterizzante le operazioni di cartolarizzazione è che le somme versate dai debitori ceduti sono destinate, in via esclusiva, ai portatori dei titoli, emessi per finanziare l’acquisto dei relativi crediti. Per garantire questo ultimo obiettivo, l’art. 3, comma 2, L. n. 190/1999 prevede che i crediti oggetto di cessione, pur divenendo formalmente di proprietà della società veicolo, non entrino a far parte del patrimonio di quest’ultima, ma…

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Mutui: alcune questioni operative

Nei mutui, il problema dell’anatocismo riguarda soprattutto gli interessi moratori, cioè gli interessi previsti in caso di ritardo nel pagamento di ciascuna rata (composta da una quota capitale e da una quota interessi). La banca non può esigere – al di fuori della regola generale imposta dall’art. 1283 c.c. e in assenza di espresse previsioni normative – il pagamento automatico e immediato degli interessi moratori anche sulla quota degli interessi corrispettivi che compongono le rate scadute di un mutuo bancario; gli interessi di mora devono dunque essere calcolati esclusivamente sulla quota capitale anziché sull’intero importo della rata ovvero, citando la Cassazione, « la banca mutuante non può pretendere il pagamento degli interessi moratori sul credito scaduto per interessi corrispettivi » (Cass. n….

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Indici sintomatici dell’esistenza di un fido “di fatto”

Secondo una parte significativa della giurisprudenza (App. Napoli 28.12.2016; Trib. Milano 11.1.2017 e 15.2.2017; Trib. Teramo 8.2.2017; Trib. Massa 21.12.2017; Trib. Taranto 6.3.2018 e 11.4.2018; App. Milano 24.7.2018; Trib. Cremona 22.10.2018; Trib. Firenze 29.11.2018; Trib. Padova 9.11.2018; App. Bari 3.8.2020; Trib. Torino 8.1.2021; Trib. Ascoli Piceno 21.1.2021; Trib. Pistoia 30.3.2021 n. 298) anche in difetto di una espressa pattuizione scritta si deve ritenere sussistente tra le parti un contratto di apertura di credito (c.d. fido “di fatto”) in presenza di taluni indici sintomatici, ad esempio allorché il correntista abbia a lungo operato costantemente con saldo passivo, comportamento che non avrebbe evidentemente potuto tenere in assenza del consenso della banca, specie laddove non risulti che quest’ultima abbia mai intimato rientri né…

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Focus sulla concessione abusiva del credito

Corte di Cassazione civile, 30 giugno 2021 n. 18610 Con l’ordinanza n. 18610/2021 la Cassazione ha operato una interessante ricognizione delle ‘linee guida’ in tema di concessione abusiva del credito. Di seguito sono sintetizzati gli aspetti salienti della decisione. L’erogazione del credito che sia qualificabile come “abusiva”, in quanto effettuata, con dolo o colpa, ad impresa che si palesi in una situazione di difficoltà economico-finanziaria ed in mancanza di concrete prospettive di superamento della crisi, integra un illecito del soggetto finanziatore, per essere egli venuto meno ai suoi doveri primari di una prudente gestione, che obbliga il medesimo al risarcimento del danno, ove ne discenda l’aggravamento del dissesto favorito dalla continuazione dell’attività d’impresa. Nell’integrazione della fattispecie, rilievo primario assumono, accanto…

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Cartolarizzazione dei crediti: appunti sulla legittimazione attiva della società cessionaria

Nell’ambito delle operazioni di cartolarizzazione, non è infrequente che il debitore ceduto contesti che la società cessionaria (di regola SPV) non sia legittimata attiva, o comunque che non sia titolare del credito. In caso di contestazione, spetta al cessionario fornire la prova documentale che il credito controverso sia compreso tra quelli compravenduti nell’ambito dell’operazione di cessione in blocco, giacché in ogni fattispecie di cessione di crediti il fondamento sostanziale della legittimazione attiva è legato, per il cessionario, alla prova dell’oggetto della cessione, a meno che il resistente non l’abbia esplicitamente o implicitamente riconosciuta: dunque la società cessionaria di crediti in blocco, di fronte alla contestazione della controparte, ha l’onere di produrre i documenti idonei a dimostrare l’inclusione del credito oggetto…

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Telefonate sospette e vishing: responsabilità della banca e tutela del cliente contro le frodi informatiche

Arbitro Bancario Finanziario, decisione n. 9549 dell’8 aprile 2021 Parole chiave Sistemi di pagamento – Strumenti di pagamento – Carta di credito – Operazioni non autorizzate – Autenticazione forte – Sistema a un fattore – Vishing – Responsabilità della banca Massima Nel caso di movimenti su carta di credito non autorizzati dal cliente, laddove la banca consenta i movimenti sulla base di sole informazioni in possesso del cliente e senza prevedere l’utilizzo di un sistema di autenticazione forte, la banca risponde del danno patito dal cliente, consistente nelle somme che sono state fraudolentemente distratte dal terzo. Disposizioni applicate Art. 10 d.lgs. n. 11 del 27 gennaio 2010 (prova di autenticazione ed esecuzione delle operazioni di pagamento) CASO Una signora riceve…

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